Costruire marzo 2023 Flipbook PDF

Costruire marzo 2023

37 downloads 116 Views 11MB Size

Recommend Stories


I riti del costruire nelle acque violate
I riti del costruire nelle acque violate Atti del Convegno Internazionale Roma, Palazzo Massimo 12-14 giugno 2008 a cura di Helga Di Giuseppe e Mirel

Porque. PDF Created with deskpdf PDF Writer - Trial ::
Porque tu hogar empieza desde adentro. www.avilainteriores.com PDF Created with deskPDF PDF Writer - Trial :: http://www.docudesk.com Avila Interi

Story Transcript

Costruire — Virtute e Canoscenza — Numero di marzo, a.s. 2022/2023

LICEO GALILEO GALILEI DI PAOLA

Dirigente Scolastico Sandra Grossi

2

— L’editoriale — Ogni volta che la nostra brava grafica manda sul gruppo WhatsApp di Costruire la bozza del nuovo numero del giornalino, provo un tuffo al cuore, un misto di gioia, curiosità e nostalgia. Gioia nel vedere che anno dopo anno le giovani penne del nostro Liceo sono sempre cariche e numerose; curiosità per i temi che troverò trattati, sempre vari e interessanti; nostalgia, agrodolce, nel ricordare i tempi in cui toccava a me, con i cari compagni ormai tutti diplomati o sulla via della maturità, preparare il nuovo numero portando in redazione materiale e idee. Sono davvero passati quattro anni dal mio diploma? Sono davvero passati quattro anni dall’ultimo numero di Costruire in cui figuravo tra i membri della redazione? A volte mi pare sia passato molto meno tempo. Altre volte, come adesso che sono qui di nuovo come ospite sull’editoriale, mi pare di non essere mai andato via, e che domani alle 8.15 mi aspetteranno cinque ore tra i banchi, con il dizionario di latino, il libro di greco nello zaino e venti compagni tutti intorno a fare più o meno quello che faccio io… È bello tornare qui, anche se per pochi momenti e poche righe, e non posso fare a meno di ringraziare la Redazione, non solo per avermi “richiamato in servizio”, ma soprattutto per la parte di percorso che ha condiviso con me, per quello che è significata questa esperienza nel mio percorso di maturazione, ancora lungi dal giungere a una fine tra l’altro (per fortuna, dico io)… Auguro a tutti i membri della redazione, collaboratori vecchi, nuovi e futuri, e a voi lettori, di incontrare anche voi le persone e le letture giuste per porre, un mattone alla volta, le fondamenta su cui potrà e dovrà formarsi il vostro pensiero critico, che dovrete tenere caro per tutta la vita in un mondo che cerca ogni giorno sempre di più di tenerci sotto anestesia. Pensiero critico che, perché no, può iniziare a formarsi già da adesso, voltando pagina e dando un’occhiata attenta e curiosa a questo nuovo numero del nostro Costruire che, a proposito dei mattoni di cui sopra, ha aiutato tanti ragazzi, me compreso, a porne molti. Buona lettura! Giuseppe Cozza Ex alunno del nostro liceo, ora studente di Giurisprudenza all’Università della Calabria

2

3

— Indice — Attualità •

Svolta contro il bullismo



Immigrazione legale e illegale



La strage di Cutro Pag. 6



La violenza sulle donne Pag. 8



La sostenibilità nello sport



Easter Eggs Pag. 11

Pag. 4 Pag. 5

Pag. 9

Attività e progetti Giornata internazionale della donna: convegno presso la casa circondariale di Paola Pag. 12 •

Viaggio d’istruzione a Firenze Pag. 13



Momenti d’arte Pag. 15

Riflessioni letterarie e non solo •

Mangiare per vivere o vivere per mangiare? Pag. 18



Firenze, la capitale del Rinascimento



Il Ramadan

Pag. 19

Pag. 20 2

Poesie e racconti Pag. 21

3

— Attualità — Svolta contro il bullismo Multe fino a €300 per le famiglie

una multa da 100 a 300 euro per la famiglia del ragazzo che commette atti di bullismo tali da essere segnalato come bullo. A dare un grande contributo alla causa è l’amministrazione comunale “Cento” attraverso la pubblicazione dell’articolo 7bis diviso in 6 commi e contenuto nel regolamento della polizia urbana, accettato giovedì 23 Marzo, il quale dice: «Sono vietati comportamenti intimidatori o violenti in tutte le aree pubbliche, all’interno di Istituti scolastici, delle sue pertinenze e i suoi veicoli di trasporto».

All’interno della società, il bullismo, inteso come forma di violenza propria delle giovani generazioni, è stato un problema sin dall’ antichità e oggi lo è ancora di più grazie a telefoni e computer e dunque grazie al cyber-bullismo, praticato tramite social come Instagram, Tik Tok, WhatsApp etc.…

Come funziona? Per multare un ragazzo accusato di bullismo servono solo testimonianze di studenti, professori o operatori scolastici che verranno poi accertate dalle autorità. Nel caso le testimonianze siano veritiere, il ragazzo dovrà partecipare a progetti di valorizzazione e mostrare di essere pentito in modo tale da ottenere una riduzione della multa o, persino, il suo annullamento.

Nel tempo si sono cercati diversi modi per aiutare quei ragazzi che vengono emarginati e maltrattati sia fisicamente che psicologicamente.

Secondo molti, questo provvedimento attuato dal giovane sindaco potrebbe essere una svolta all’ interno della società poiché costringe le famiglie dei ragazzi ad educare i propri figli più attentamente per evitare di ricevere multe salate.

A proporre una soluzione è uno dei più giovani sindaci di centro sinistra, Edoardo Accorsi, il quale afferma: «Una multa è necessaria per evitare pregiudizi per la sicurezza urbana e disturbo della civile convivenza» e dunque in provincia di Ferrara (Emilia Romagna), è stata stabilita

Mattia De Luca, 1ALC

4

4

— Attualità — Immigrazione legale e illegale Cosa prevede di fare il governo italiano e il mio pensiero L'immigrazione è il trasferimento permanente o temporaneo di singoli individui o di gruppi di persone in un paese o luogo diverso da quello di origine. Le persone sono costrette a emigrare per diversi motivi: per una migliore qualità di vita, per trovare lavoro, per fuggire dalla guerra… Sono molteplici le cause che possono portare le persone ad allontanarsi dal proprio paese, anche se non sempre è facile.

accolto più migranti di ogni altro, ma ora è necessario porsi il problema a livello europeo, non è possibile che una sola nazione si faccia carico del problema. L'immigrazione illegale è nemica dell'immigrazione legale, noi non siamo contro la migrazione siamo contro l'illegalità. Questo è un concetto che qualcuno prima o poi dovrà riuscire a imprimere nella testa di quelli che dicono che noi siamo contro l'immigrazione. Questo principio dovrebbe essere naturale per tutti”.

Spesso, però, gli immigrati seguono vie illegali per raggiungere il Paese di destinazione, divenendo quindi irregolari. In questi casi si affidano a malavitosi, che possono essere qualificati come veri e propri schiavisti che gestiscono moderne tratte degli esseri umani. Vi sono dunque due tipi di immigrazione: quella legale e quella illegale o clandestina. L'immigrazione clandestina va a toccare una serie di grandi aspetti sociali, quali: l'economia, l'istruzione, l'assistenza sanitaria, la schiavitù, la prostituzione, le protezioni giuridiche, il diritto di voto, i servizi pubblici, i diritti umani, la criminalità. L'Italia è una delle mete preferite, il tratto dall'Africa alla Sicilia (in particolare a Lampedusa) è molto corto rispetto agli altri possibili percorsi. Così gli scafisti, ovvero coloro che raggruppano una grande quantità di immigrati su imbarcazioni di scarsa qualità e poco sicure, si fanno pagare somme ingenti in cambio della speranza di una nuova vita.

Penso che il ministro Lollobrigida abbia ragione. L’Africa, ad esempio, è abitata da circa 1 miliardo e 300 milioni di persone e l’Italia, che è abitata già da circa 59 milioni di abitanti (tra cui 172.500 stranieri), non può accogliere tutte queste persone, pur volendo. Il problema dovrebbe toccare tutti i paesi europei. Certo, molte persone magari decidono di emigrare clandestinamente perché non possono permettersi di farlo legalmente o semplicemente perché spinte dalla paura e dalla sensazione di non avere speranza. Bisognerebbe aiutare tutti quelli che vogliono emigrare a farlo in modo legale e far sì che tutti i paesi collaborino per accogliere in Europa tutti gli immigrati dandogli, quindi, la possibilità di vivere una vita migliore, com’è giusto che sia…

Il 28 febbraio 2023, è stata pubblicata una notizia che affermava che il governo italiano ha previsto per quest’anno di far entrare, usando al meglio possibile il piano flussi, quasi 500 mila immigrati legali in Italia. In particolare, il ministro dell’agricoltura Lollobrigida, ha affermato: “Bisogna organizzare meglio il piano flussi per dare la possibilità a quelli che vengono in Italia di avere un'offerta di lavoro dignitosa. Più partenze di migranti irregolari via mare corrispondono a più morti. L'Italia ha fatto tutto quello che poteva fare, e lo dicono i numeri. Abbiamo

Chiara Montalto, 1ALC

5

5

— Attualità — La strage di Cutro La tragedia di Cutro riguarda TUTTI. Sono morti nostri fratelli, nostre sorelle, persone come noi che hanno pagato il caro prezzo di essere nate in Paesi poveri e dove ci sono diversi conflitti.

La migrazione non è la causa di un problema, ma è la conseguenza di un problema. Chiunque emigra, lo fa per cercare una vita migliore di quella che ha. Chiunque emigra, è a conoscenza dei rischi che deve affrontare, ma pensa: “ meglio rischiare che soffrire “. Sfiderei chiunque a non fare altrettanto.

disumane, in mano a scafisti senza scrupoli, che fanno questo di mestiere, arricchendosi in modo illegale. Su questa strage sono state diverse le polemiche: c’è chi ha detto che potevano essere salvati, altri che non sono stati salvati per non rischiare la vita dei soccorritori, c’è chi ha affermato che si è trattato di sfortuna, pura casualità. In ogni caso sono morte novantadue persone, persone che speravano di arrivare sane e salve sulle coste di una qualsiasi terra, non necessariamente l’Italia, perché a loro importava soltanto fuggire dal loro Paese, da dove è naturale pensare di scappare.

Le cause dell’emigrazione sono principalmente la povertà e la guerra, due problemi che hanno caratterizzato e caratterizzano ancora oggi molte parti del mondo. Chi si trova di fronte a tali problemi, emigra, e lo fa spendendo tutti i suoi averi, rischiando anche la vita. E, anche in questo caso , molte persone sono partite dalle coste della Turchia per cercare di arrivare in Italia, utilizzando ogni risorsa, frutto di tanti sacrifici, per affrontare un lungo viaggio in condizioni

Il nuovo governo italiano continua a dire di voler bloccare i viaggi condotti dagli scafisti illegali. Allora vogliamo lasciare i migranti morire nei loro Paesi? Vogliamo lasciare le persone a soffrire? Non si può perder tempo valutando se una persona abbia o meno il permesso di emigrare. Tutti possono emigrare, senza vincoli, senza ostacoli. Tutti hanno il diritto di sognare un futuro migliore. Anche io sono d’accordo sul fatto che gli scafisti devono essere bloccati, ma

6

6

— Attualità — bisogna trovare soluzioni alternative affinchè i migranti possano comunque venire. Finanziare le navi ONG e usarle per traghettare i migranti? Perché no? Ma il governo non mi sembra disposto a fare questo; vuole adottare il blocco navale e poi? Far emigrare solo chi ne ha il diritto. Le persone partiranno sempre in modo illegale, anche con la presenza del blocco navale, se non ci sono aiuti concreti nei loro confronti. Non serve il blocco navale per non far partire i barconi clandestini, ma servono dei mezzi, degli strumenti, messi a disposizione degli immigrati per avere la possibilità di emigrare sempre. E poi non importa se ne hanno il diritto o meno. Queste persone vanno ugualmente tutelate! Chiunque può emigrare, e ha il diritto di emigrare in sicurezza. Bisogna sempre ricordare che il mondo è di tutti. Il Paese più facile da raggiungere è l’Italia, però è anche vero che l’Italia non ha la possibilità di accogliere tutti dando un lavoro, perciò l’Italia non può essere lasciata sola, dev’essere aiutata dagli altri Paesi, affinché un migrante abbia le stesse possibilità di un italiano, di un francese, di uno spagnolo, con gli stessi diritti garantiti. Una buona politica di accoglienza la stiamo mettendo in atto a favore dei migranti provenienti dall’Ucraina, è giusto che sia così. Perché non fare la stessa cosa anche con gli altri?

Noi, che abbiamo più del necessario senza averlo sudato, dovremmo essere i primi ad accogliere queste persone, che hanno meno del necessario non certo per colpa loro. Dobbiamo porre fine a queste continue tragedie in mare, che stanno portando le splendide acque del Mar Mediterraneo a trasformarsi in un lago di sangue. Bisogna sempre ricordarsi che il mondo è di tutti, ‘ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.’ (art 13 Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo). Flavio Pica, 1ALS

7

7

— Attualità — La violenza sulle donne Come contrastarla? La condizione sociale della donna è molto cambiata nel corso dei secoli. La donna, non ha mai avuto lo stesso trattamento e gli stessi diritti dell’uomo. Sebbene la società stia cambiando e ci sia una maggiore sensibilità a determinati tipi di problemi, molte persone ancora reputano le donne inferiori agli uomini. Ci sono paesi in cui ancora la donna non ha gli stessi diritti dell’uomo, ma la cosa ancora più grave è che spesso le donne vengono trattate come oggetti: sono costrette a dover subire offese e aggressioni spesso anche da parte dell’uomo che amano.

- Rifiuta di avere un rapporto sessuale, lui la massacra di botte e le spacca il naso. “Credevo di provare ancora amore”, ha detto la donna agli operatori.

- Professore della Sapienza imputato di lesioni e maltrattamenti: “Picchiava e vessava la figlia e l’ex moglie”. Lui in udienza nega tutto. - Non solo Farfalle, violenze anche nello sci: istruttore sospeso per abusi sessuali su due giovani. Malagò: “Siamo già informati di tutto”. - Diciotto anni di violenze orribili su moglie e 4 figlie”: il padre condannato a 20 anni.

In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza verbale, fisica o sessuale, mentre il 62,7% delle donne hanno subìto stupri da parte del proprio partner. Le conseguenze di un atto di violenza possono portare alle donne che lo subiscono danni fisici e psicologici. Il 42% delle donne vittime di violenza ha riportato lesioni e ferite permanenti. L’omicidio e il suicidio sono le conseguenze più gravi. Gravidanze indesiderate, aborti e malattie sessualmente trasmissibili sono solo alcune delle altre conseguenze della violenza sessuale.

Per le donne è spesso difficile denunciare chi fa loro del male, spesso perché hanno paura oppure perché l’amore le rende cieche di fronte ai dolori e ai maltrattamenti che subiscono quotidianamente dai propri mariti. Fortunatamente adesso ci sono diversi modi per aiutare una donna vittima di violenze: in queste situazioni è possibile contattare il numero 112, il numero 1522 antiviolenza e antistalking (attivo 24/24h), il Telefono Verde AIDS e IST 800 861061, il Pronto Soccorso se si ha bisogno di cure mediche immediate, e i Centri antiviolenza. Tutto ciò è inaudibile, dovremmo rendere il mondo un posto sicuro per noi donne, per tutti e per le future generazioni. Dopo tutto questo tempo dovremmo aver capito che non esistono distinzioni tra uomo e donna. E’ ora che tutti si ricordino che anche noi donne siamo esseri umani e non giocattoli, e che anche noi abbiamo dei diritti non solo l’8 marzo, durante la giornata internazionale della donna, ma tutti i giorni. L’amore non si può racchiudere in una gabbia, non si può costringere un essere umano a una vita infernale. Anche noi siamo esseri umani che vivono sul pianeta Terra, non siamo né un gradino sotto e né un gradino sopra gli uomini, siamo tutti uguali.

Come anche i dati statistici dimostrano, non sono poche le donne che subiscono aggressioni. Queste sono le notizie più recenti che raccontano di donne che subiscono violenze: - L’annuncio sul web per aspiranti modelle, poi le avances: sedicente fotografo arrestato per violenza sessuale.

Chiara Montalto, 1ALC

8

8

— Attualità — La sostenibilità nello sport Lo sport, a differenza di molte altre attività, nasce sostenibile: esso non solo non nuoce all’ambiente, ma abbatte anche le differenze sociali promuovendo l’inclusione. Oggigiorno il mondo dello sport è molto sensibile alle tematiche ecologiche e risulta un mezzo assolutamente originale per portare avanti i diciassette obiettivi dell’agenda 2030, soprattutto ricordando che essi si basano sull’idea di progresso ambientale, sociale ed economico.

co come il passaggio ai led per tutti gli impianti o l’installazione di pannelli fotovoltaici. Gli avanzamenti nella produzione di materiali per attrezzature, strumentazioni e abbigliamento sportivo, fanno anche pensare a possibili miglioramenti anche in questo ambito, prediligendo scelte maggiormente ecologiche. Per esempio, nel surf si stanno realizzando diverse tavole di ultima generazione utilizzando quasi il 100% di rifiuti di plastica post-consumo. Oppure, si sta pensando di realizzare mazze da cricket con canne di bambù. Tra le innovazioni più entusiasmanti si hanno le nuove palline da tennis “Triniti”: palline ecologiche ad alte prestazioni fabbricate con una speciale gomma che non richiede aria pressurizzata. Pensando anche all’inquinamento del mare, ritroviamo nel volley l’iniziativa “Good Net”. Un progetto che si basa sul recupero delle reti da pesca scartate o recuperate dagli oceani, le quali vengono riciclate per dare loro una nuova prospettiva di vita come reti da pallavolo.

Lo sport e l’ambiente In una società in cui la preoccupazione per il futuro del pianeta è sempre più attuale, anche le società sportive hanno deciso di fare la loro parte. Il motivo che ha spinto anche il mondo dello sport non amatoriale a mobilitarsi per una rivoluzione green è ovviamente la volontà di conformarsi a tutte le altre aziende. Ma lo sport non è di fatto già green? Apparentemente , non c’è nulla di particolarmente inquinante nell’attività sportiva, pensiamo alle maratone che spesso riducono anche il traffico urbano o a qualsiasi altra attività all’aperto (tennis, beach volley, bici..). Tuttavia, spostandosi nell’ambito dello sport agonistico, si possono subito trovare possibili problemi all’ambiente dovuti a sprechi dell'elettricità per luci e videocamere, oltre al comportamento non idoneo di numerosi tifosi allo stadio per quanto concerne i rifiuti. Sebbene questi siano danni all’ambiente poco preoccupanti di fronte a quelli di grandi aziende produttrici, essi vanno risolti proprio perché non è difficile farlo. Gli stadi stanno già provvedendo a individuare possibili soluzioni per un efficientamento energeti-

Formalmente, tutte le maggiori organizzazioni sportive sottostanno allo “Sports for Climate Action Framework”, un documento che sancisce l’impegno ecologico delle medesime organizzazioni. Questo è costituito da cinque principi:

9



Intraprendere sforzi sistematici per promuovere una maggiore responsabilità ambientale;



Ridurre l'impatto globale sul clima;

9

— Attualità —



Educare all'azione per il clima;



Promuovere un consumo sostenibile e responsabile;



Sostenere l'azione per il clima attraverso la comunicazione.

Per quanto generali siano questi principi, è evidente che lo sport si stia muovendo nella direzione giusta. Anche il peso che viene dato all’aspetto sociale con gli ultimi tre principi è da sottolineare: lo sport ha infatti un forte impatto su una grande fetta della popolazione. Ponendosi quindi l’obiettivo di sensibilizzare gli altri, queste organizzazioni possono mobilitare tanti tifosi a determinare la vittoria nella sfida più difficile del nostro secolo.

mi, troviamo i punti riguardanti il vivere insieme - per una società migliore. Anche da questo punto di vista lo sport è d’esempio. Infatti, esso promuove l’inclusione, abbattendo le disuguaglianze e i giochi paraolimpici ne sono la prova più bella. In conclusione, sono dell’idea che molte altre attività potrebbero supportare gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile in maniera più attiva, così come accade nel mondo dello sport. In ogni caso, anche quando non è possibile fare nulla per ridurre la propria carbon footprint, è necessario compensare: la formazione di nuove aree verdi e un consumo più responsabile sono sicuramente il primo passo per una società più green.

Gabriella Xenia Talarico, 5ALS Lo sport e la società I diciassette punti per lo sviluppo sostenibile non prevedono solamente il raggiungimento di ambiziosi obiettivi in ambito ecologico, difatti oltre al rispetto dell’ambiente e dei vari ecosiste-

10

10

— Attualità — Easter eggs

La Pasqua porta con sé un insieme di tradizioni diverse in base al luogo in cui ci troviamo, ma un’usanza che unisce tutti è l’uovo di cioccolato. L’usanza dello scambio di uova decorate si sviluppò nel Medioevo, quando queste venivano regalate alla servitù. Nello stesso periodo l’uovo decorato, da simbolo della rinascita primaverile, diventò il simbolo cristiano della resurrezione di Cristo.

Le origini dell’uovo di cioccolato sono da ricondurre al re Sole, Luigi XIV; fu lui che per primo fece realizzare un uovo di crema di cacao al suo chocolatier di corte.

La tradizione della caccia all’uovo nasce, invece, in Germania dove l’Osterhase, il coniglietto Pasquale, porta ai bambini buoni l’Osterei, l’uovo di cioccolato, questa usanza si diffuse presto in Europa ma soprattutto negli Stati Uniti, grazie agli emigrati tedeschi. Infatti negli USA vengono preparate delle vere e proprie cacce al tesoro nei giardini della Casa bianca si organizza l’Easter Egg Hunt, la caccia alle uova, un evento aperto soltanto ai bambini americani da 0 a 12 anni che durante quella giornata possono andare in giro per i giardini a cercare uova colorate; viene organizzato anche l’incontro con l’Easter Bunny, un coniglio finto di dimensioni umane. Avvicinandoci nuovamente all’Italia possiamo trovare un particolare dolce: la colomba. Intorno agli anni Trenta Dino Villani, direttore pubblicitario della ditta milanese Motta già celebre per i suoi panettoni natalizi, ebbe l'idea di sfruttare gli stessi macchinari e lo stesso impasto per la creazione di un dolce simili destinato alla festività della Pasqua. La forma della colomba rimanda al simbolo cristiano della pace pasquale. L’idea piacque molto e, espandendosi in tutta Italia, divenne una tradizione Marco Cortese, 3ALS

11

11

— Attività e progetti — Giornata internazionale della donna: convegno preso la casa circondariale di Paola L’8 marzo 2023, durante la giornata dedicata alle donne, noi studentesse delle classi quinte ci siamo recate come delegazione del liceo presso la Casa Circondariale di Paola per partecipare ad un convegno celebrativo della donna in presenza di alcuni detenuti. Una volta entrate e dopo aver consegnato i nostri affetti personali, siamo state accompagnate al teatro interno alla struttura, decorato da detenuti con mimose celebrative. Siamo state accolte dalla direttrice del carcere, la dottoressa E. Boccagna, la quale ha presentato gli altri ospiti, ovvero i rappresentanti dell’amministrazione comunale, le Forze dell’Ordine, le Forze Armate, i volontari della Croce Rossa, i rappresentanti del Santuario di Paola, le varie associazioni del territorio e studentesse di altre scuole. Il convegno si è svolto attraverso l’alternanza di interventi e considerazioni sulla donna preparati dai detenuti, successivamente trascritte su una bacheca posta sul palco e interventi tenuti dagli altri ospiti riguardanti diversi temi, come la posizione della donna nella società odierna e nelle carceri, la sua emancipazione nella storia e la sua figura in Paesi come l’Iran dove, ancora oggi, vigono regimi dittatoriali e discriminatori. L’incontro è stato formativo ma soprattutto molto significativo, perché siamo venute a conoscenza di una realtà che non ci ha personalmente toccato. Purtroppo le nostre aspettative non sono state pienamente soddisfatte, poiché più che ad un incontro diretto con i detenuti, ci è parso di assistere solo ad un convegno istituzionale e volto a celebrare la forza della donna rispetto alla violenza e alla discriminazione che frequentemente subisce. Siamo convinte che l’8 marzo non sia una giornata comparabile a quella del 25 novembre, perché la violenza di genere non deve essere il principale argomento da trattare quando si parla della donna. Sfortunatamente ci si è concentrati maggiormente su questo, dedicando fin troppo spazio agli interventi degli ospiti che hanno messo in risalto la figura della donna piuttosto che alla presenza dei detenuti che avrebbero potuto parlare delle loro esperienze personali in merito all’argomento.

Secondo noi sarebbe stato più rilevante avere un confronto diretto con loro, anziché dedicarci alle foto di copertina e ai momenti di svago che hanno tolto tempo prezioso per conversare con i detenuti. Speriamo ci possano essere ulteriori occasioni da dedicare a questo tipo di incontri e che ci diano la possibilità di addentrarci nella loro situazione, senza mai dimenticare l’importanza dell’istruzione, della cultura e della formazione nella vita di ognuno che possono essere un rimedio per i reati commessi. Auspichiamo che tutto questo sia fonte di crescita per chi, ancora oggi, non vede nella donna una figura forte e degna di godere degli stessi diritti degli uomini e ricordiamo a tutti che l’8 marzo non è solo una data da ricordare ma una forma mentis da possedere tutti i giorni. Le alunne della classe, 5ALL

12

12

— Attività e progetti — Viaggio d’istruzione a Firenze (30/03-02/04) 1^ giorno: 30 marzo 2023 Sono le 07.00 del mattino e siamo nel piazzale del liceo, pronti per andare alla scoperta del patrimonio culturale e artistico contenuto nella meravigliosa città di Firenze, nome che deriva dal verbo latino florere che significa fiorire. Il viaggio in pullman sembra interminabile e la domanda “quante ore mancano ancora?” è la frase che più spesso si sente pronunciare finché una volta giunti al limite della sopportazione ci siamo ritrovati di fronte all’hotel in cui avremmo alloggiato per i prossimi tre giorni: l’hotel “Giglio” a Montecatini Terme. Dopo aver atteso per qualche minuto di fronte all’ingresso siamo entrati in camera e tra il malcontento e la gioia, siamo andati a cenare. Infine siamo andati a dormire consapevoli che l’indomani sarebbe iniziato il nostro tour nella città che ha dato i natali a tanti artisti come: Filippo Brunelleschi, Michelangelo Buonarroti, Giotto. 2^ giorno: 31 marzo 2023 06.30. Suona la sveglia. Quel suono tanto familiare quanto traumatico indica l’inizio di un giorno che difficilmente scorderemo. Con gli occhi assonnati e tanta curiosità, scendiamo a fare colazione. Dopo saliamo sul pullman, pronti a immergerci nelle meraviglie di Firenze. Scesi nei pressi della stazione del tram, ci stringiamo a mo’ di sardine per entrare e dopo dieci fermate, percepite come il doppio, arriviamo a “Santa Maria Novella” e lì incontriamo la guida che ci aiuterà a scoprire molteplici cose su ciò che i nostri occhi vedranno nelle giornate di oggi e domani. La mattina passa rapida tra la chiesa di “Santa Maria Novella”, lo “Spedale degli Innocenti”, la chiesa di “Santa Maria del Fiore” e tanti altri monumenti. Ci ritroviamo a pranzare in un lo-

13

cale e, grazie a una proposta culinaria alquanto allettante, ci ricarichiamo e ripartiamo per andare a visitare il museo dove sono custoditi tutti gli ornamenti, le statue e i monumenti, costruiti e fabbricati per il Duomo di Firenze. Terminata la visita al museo, visitiamo il Duomo all’interno e poi ci mettiamo in fila per salire in cima alla cupola del Brunelleschi. La vista da quassù è mozzafiato, però che fatica salire 463 scalini! Dopo aver ammirato il panorama, stanchi, senza parole, torniamo giù e ci dirigiamo verso i pullman per tornare in hotel, in modo tale da rimetterci in forze per il terzo giorno alla scoperta di Firenze. 3^ giorno: 01 aprile 2023 L’inizio della giornata è il medesimo di quella precedente: ci alziamo, facciamo colazione, prendiamo il pullman, ci ammassiamo nel tram e raggiungiamo la guida a Santa Maria Novella. La prima tappa è “Piazza della Repubblica”, dove la guida ci dà un’infarinata su ciò che vedremo successivamente: “Palazzo della Signoria” e

13

— Attività e progetti — può sfuggire alla travolgente meraviglia che ti suscitano le molteplici opere d’arte contenute al suo interno. Il tempo scorre estremamente rapido e ci ritroviamo a dover andare verso la stazione del tram e, una volta saliti sul bus, torniamo in hotel pronti a cenare e a fare un po' di sano “casino” nelle stanze con i nostri amici perché è sabato sera e si sa, non si andrà a letto presto. 4^ giorno: 02 aprile 2023

“Ponte vecchio”. Una volta arrivati nei pressi di Palazzo della Signoria c’è una cosa che notiamo subito; il maestoso e imponente David, anche se si trattava di una copia del ‘900, e la scultura raffigurante il “Ratto delle Sabine”. Dopo esserci concessi un po' di sano stupore, saliamo sul “Ponte Vecchio”, un posto meraviglioso da cui ammirare l’Arno. Dopo tutte queste meraviglie, il tour non è finito perché ci dirigiamo a Santa Croce. Una volta entrati in questa chiesa, lo stupore non tarda ad arrivare. Rimaniamo a bocca aperta di fronte al cenotafio di Dante, all’affresco dedicato a Giovanni Acuto dell’abile pittore Paolo Uccello, al cenotafio di Ugo Foscolo e tante altre opere. Una volta fuori dalla chiesa, la fame inizia a farsi sentire così andiamo in cerca di un posto dove mangiare. Dopo aver recuperato un po' di energie, si è pronti per il pomeriggio libero. Alcuni decidono di spenderlo tra i negozi, altri visitando la stupenda “Galleria degli Uffizi”. Entrare in quel museo equivale a immergersi in una diversa dimensione spazio-temporale e non si

14

Stamattina alzarsi è peggio del solito. Ieri abbiamo fatto tardi e, come se non bastasse, ci attanaglia la malinconia che sorge nel sapere che è arrivato il giorno del rientro. Scendiamo a fare colazione e portiamo giù le nostre valigie, che vengono caricate sul pullman. È il momento di avviarsi per arrivare a Siena. Dopo due ore di viaggio siamo giunti a destinazione e una volta raggiunta la guida, siamo pronti a visitare la città. Seppur sia una città piccola è veramente bella e riesce a trasportarti indietro nel tempo. Infatti, tra i palazzi e i racconti del palio, sembrava di essere tornati nel Medioevo. Non è stato difficile “immergersi” nella cittadina dai vicoli intricati e dalle numerose salite e discese. Terminato il tour di Siena con la guida si va a pranzare e ci si reca al punto di incontro per andare insieme a prendere il pullman e lì ritorna a farsi strada quella malinconia legata al rientro a casa perché un po' ci mancherà il divertimento che si è respirato in questi quattro giorni. Il viaggio del ritorno, tra chi stava bene e chi stava male, tra chi era sollevato nel ritornare a casa e chi un po’ meno, si è concluso a mezzanotte nel piazzale del liceo dove ci aspettavano i nostri genitori, contenti di rivederci. Siamo ufficialmente tornati a Paola e conserveremo per sempre dentro di noi questi quattro giorni con i loro alti e bassi. Miriam Sammarro, 4ALC

14

— Momenti d’arte —

Maria Pia Mazzei, 3ALS

15

15

— Momenti d’arte —

16

16

— Momenti d’arte —

Faber est suae quisque fortunae (Epistulae ad Caesarem senem de re publica, 1, 2) Il soggetto è qui Aracne dal volto in parte di fanciulla e, nella parte superiore, di ragno, circondata da otto mani, tante quante le zampe di un ragno, che tessono una ragnatela intorno a lei. Il mito di Aracne è espressione di un’ingiusta punizione determinata non tanto dall’arroganza della ragazza ma dell’invidia di una dea che non avrebbe mai potuto ammettere che un essere umano la superasse in abilità in quella che era una delle attività per cui la dea stessa era maggiormente conosciuta. Difatti, nello sfidare Atena in una gara, Aracne aveva ben mostrato con arguzia e abilità la sua maestria nel tessere rappresentando proprio gli amori e le colpe degli dèi, e fu così tanto brava da spingere la dea a distruggerle la tela. A rimarcare l’ingiustizia già subita, non fu nemmeno concesso alla ragazza di portare avanti il suicidio che stava per compiere per impiccagione perché in quel momento venne trasformata in un mostro in parte umano e in parte aracnide. Nel mio quadro Aracne si presenta con il viso in parte umano e dalla zona degli occhi in su ragnesco, con i numerosi occhi che si fissano nello spettatore mentre otto mani, come le otto zampe dei ragni, tutte intorno a lei tessono la tela. La figura emerge dal buio come un ragno che si affaccia dall’ombra del suo angolino ma la tela di un essere umano è ben più ampia ed elaborata e nella sua struttura talvolta avvolge anche chi gli si avvicina troppo determinando e tessendo così non solo il proprio destino e la propria vita ma coinvolgendo anche il fato altrui. Il destino è rappresentato proprio dai filamenti di ragnatela e nel gesto di tessere quest’ultima tutta intorno a sé sembra quasi starsi intrappolando da sola ma dal gesto di tre mani di cui due tengono un filo e la terza lo sta per tagliare con l’ausilio di un paio di forbici si viene ricondotti al gesto compiuto dalle figure delle parche nel determinare vita e morte dei mortali. Tale gesto però non è compiuto da esseri esterni ma da Aracne stessa che quindi è padrona della propria sorte in richiamo anche a quello che nel mito fu il suo tentato suicidio.

Anna Passalacqua, ex alunna del nostro liceo, ora studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Torino

17

17

18

— Riflessioni letterarie — e non solo !

Mangiare per vivere o vivere per mangiare? Se è vero che per Dante la gola, rappresenta un peccato mortale nel VI canto attraverso le sofferenze di coloro che non seppero tenere a bada il desiderio del cibo, oggi se ponessimo la domanda “mangiare per vivere o vivere per mangiare” a un gruppo di adolescenti si deve essere pronti a ricevere le risposte più disperate, perché il rapporto che ognuno di noi ha con il cibo è estremamente personale: difatti potrebbe essere positivo o negativo. Non tutti riescono ad accettare se stessi, la loro vita e specialmente il loro corpo, per questo non è raro trovare persone nel pieno dell’adolescenza, spesso neanche maggiorenni, che non hanno un rapporto sereno con il cibo. Sia “mangiare per vivere” che “vivere per mangiare” possono sfociare in gravi disturbi alimentari, come l’anoressia e la bulimia.

Entrambe sono malattie mentali che distorcono la realtà, portando chi ne soffre a vivere nella costante paura di ingrassare con la conseguenza di mangiare e vomitare, come nel caso dell’anoressia; e alternare momenti di digiuno a momenti di abbuffate, come con la bulimia. Per questo è importante la giornata del fiocco lilla, ovvero il 15 marzo, che ha lo scopo di informare le persone sui disturbi del comportamento alimentare (DCA) perché questi esistono e non

18

vanno ignorati o peggio, sminuiti solo perché classificati come malattie mentali. I DCA comportano parecchi danni ai pazienti che ne soffrono: nel “migliore” dei casi, la riabilitazione, nel peggiore, procurano un biglietto di sola andata per l’altra dimensione e ad attestarlo sono i tre mila decessi annuali, causati proprio da questi disturbi.

Ovviamente al giorno d’oggi dedicarsi al cibo non è più considerato un peccato, ma compiere quest’azione inconsapevolmente porta a non avere il controllo della propria mente e, quindi, a perderlo anche sul proprio corpo. Quello che non è e non sarà mai peccato è parlare di questi disturbi piuttosto che pensarci quando i pazienti sono già in clinica. L’ideale sarebbe discuterne in generale, così chi non ha idea di cosa siano ne possa prendere coscienza, e sapere già come difendersi in un futuro, e chi ne soffre potrebbe trovare il coraggio di esporsi e farsi aiutare. Giulia Abbruzzese, 3ALC

19

— Riflessioni letterarie — e non solo !

Firenze, la capitale del Rinascimento Firenze è una delle più belle città italiane, ricca d’arte e di cultura, Essa è la città simbolo del Rinascimento ed è universalmente riconosciuta come una delle capitali mondiali dell'arte e dell’architettura, nonché una delle destinazioni turistiche internazionali più visitate, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei. Ha un elevato numero di musei e gallerie d’arte che contengono alcune delle opere più famose e preziose del mondo: •



La Galleria degli Uffizi è uno dei musei più celebri, con un’incomparabile collezione di arte rinascimentale che comprende la più grande collezione di dipinti di Botticelli. È nata grazie alle raccolte artistiche accumulate nei secoli dalla famiglia de’ Medici. Oggi ospita anche una notevole collezione di sculture antiche ed espone numerosi capolavori di Giotto, Leonardo da Vinci, Michelangelo e moltissimi altri. La Galleria dell’Accademia è famosa nel mondo per la collezione di statue di Michelangelo Buonarroti, tra le quali il celebre David. Oggi mostra un percorso espositivo eterogeneo che spazia dai Primitivi Toscani ai capolavori del Rinascimento e del Manierismo.



Il Palazzo Pitti è il più ampio complesso monumentale della città e comprende ben otto musei. Al suo interno si trovano capolavori di Raffaello e Tiziano.

A Firenze è bello anche solo passeggiare per le strade del centro storico. Tra i luoghi d’arte e di culto più conosciuti della città ci sono senz’altro la Cattedrale di Santa Maria del Fiore completa del campanile di Giotto e il Battistero. Proseguendo la passeggiata, si giunge al fiume Arno e ci si può soffermare sul romantico Ponte Vecchio. Un bellissimo luogo dal quale ammirare l’intera città è il piazzale Michelangelo. Visitare una città come Firenze è molto importante perché l’arte in ogni sua forma ha un impatto positivo sullo sviluppo cognitivo ed emozionale delle persone e incoraggia la creatività e l’espressione. Emma d’Inzillo Carranza, 2ALL

19

20

— Riflessioni letterarie — e non solo !

Il Ramadan “Ramadan” è il nome del nono mese nel calendario lunare musulmano e coincide con il momento in cui Maometto ha ricevuto la rivelazione del Corano (il nostro 622 d.C.). I musulmani hanno un calendario religioso diverso da quello solare, per loro infatti un anno dura 354 giorni e di conseguenza il nono mese capita ogni volta in un mese e in un giorno diversi. Il Ramadan inizia con il novilunio (Hilal) e con la preghiera prima dell'alba a cui segue una colazione in famiglia e la recita di un passaggio del Corano. La festività dura 29/30 giorni, in base alla fase crescente della luna; durante questi giorni i fedeli devono praticare il digiuno e devono astenersi dal fumare e dall'avere rapporti sessuali in un periodo che va dall'alba al tramonto, inoltre durante questo mese si dovrebbe evitare di usare un linguaggio volgare, di commettere atti violenti (tranne l'autodifesa) e le donne non devono truccarsi. Alcune persone, però, possono esimersi dal digiuno: i bambini fino alla pubertà, gli anziani, le donne incinte o che hanno le mestrua-

20

zioni o che allattano e anche i malati. Ai credenti sono concessi due pasti: il suhur, prima dell'alba, e l'ifṭār, dopo il tramonto. Solitamente il digiuno viene spezzato mangiando un dattero, in ricordo del modo in cui il profeta Maometto spezzò l'astensione. Pergiunta, durante questo periodo sono ricorrenti i doni e le opere di carità ai bisognosi poiché Maometto aveva istituito questo periodo di astinenza dal cibo e dalle bevande per ricordare a tutti i poveri che non potevano mangiare. Durante questo mese ci sono molte ricorrenze festeggiate o commemorate dai musulmani. Tra queste ricordiamo la "Laylat alQadr" (Notte del destino in italiano), festeggiata una notte dispari degli ultimi dieci giorni del mese. È considerata la notte più sacra dell'anno, poiché i fedeli pensano che in questo lasso di tempo Maometto ha ricevuto la prima rivelazione del Corano.

Miriam Bruno, 3ALS

21

— Poesie e racconti —

Pink Moon O Selene, che spunti timidamente, dal fitto e tenebroso Oriente, e streghi totalmente la numerosa gente.

Tinta sei stasera e incoraggi chi spera. Al Phlox subulata somigli, perciò Pink Moon ti han chiamato i tuoi figli.

Sei la prima arrivata, quindi sei pregiata poiché ha la capacità di "resuscitare la natura e garantire la fioritura.

Miriam Bruno, 3ALS

21

— serie tv — — — Cinema Poesie eeracconti

Dipendenze Ogni volta che diciamo dipendenza,

pensiamo che di droga ci sia la presenza, pensiamo al menefreghismo di queste persone e giudichiamo dal piedistallo in continuazione. Condanniamo queste persone, le chiamiamo deboli, invece di mostrarci comprensivi e amorevoli, come se conoscessimo i loro pensieri più profondi, li trattiamo come se fossero mostri orrendi. Qualunque sia la loro dipendenza diamogli tempo, che sia droga, alcol o attenzioni aiutiamoli a trovare scapo, perché se a loro stessi li abbandoniamo, assieme a loro la nostra società abbattiamo. Mattia De Luca, 1ALC

22

22

23

— Poesie e racconti —

Pasqua Un’eterna primavera; dolce olio nell’ampolliera; bel grigio coniglio nobile abbandona un ellissoidale come soprammobile. Francesca Magnone, 4ALC

Vespro Tra le sfumature delle meditazioni scende la Notte, allietata da aironi. Cuore Geloso, arricchisci il mare di te. Piombo, clessidra, un abissale cliché. Francesca Magnone, 4ALC

23

24

— Dirigente scolastico — Sandra Grossi

— Direttore responsabile — Vanessa Gagliardi

— Collaboratori — Italia Frangella

Redazione Angelo Adduci, Simone Sessa, Veronica Monaco, Marisa Mannarino, Christian Mattia Cozza, Miriam Sammarro, Gabriella Xenia Talarico, Massimo Valerio Napolitano, Marco Cortese, Francesca Magnone, Mirko Perna, Valentino Novello, Gaia Selvaggi, Giulia Abbruzzese, Francesco Scoglio, Emma D’Inzillo Carranza, Miriam Bruno, Maria Pia Mazzei, Mattia De Luca, Siria Frangella, Chiara Montalto, Ludovica Serpa, Eleonora Buffone

Hanno partecipato Giuseppe Cozza, Flavio Pica, le alunne della classe 5ALL, Anna Passalacqua

Sviluppatore grafico Gabriella Xenia Talarico, Miriam Sammarro

Get in touch

Social

© Copyright 2013 - 2024 MYDOKUMENT.COM - All rights reserved.