La Vita Scolastica n. 27 2022-2023 Flipbook PDF

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La rivista dell’istruzione primaria

27 ANNO 78° |  Marzo 2023

Mensile - Poste Italiane spa - Sped. A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46), art. 1, comma 1 DCB-C1-FI - Contiene I.P. – CM X2327A – ISSN: 0042-7349

N.

IL TEMA

Esperienze  immersive

Scopri l’aula  immersiva

pp. 8-9 Approccio  tecnologico  e inclusione

“Cerchi di Kandinskij”, Istituto Comprensivo A. Picchi di Collesalvetti (LI)

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ROBERTO PIUMINI A domande rispondo

A domande rispondo, ma rispondo in poesia. Perché? Perché, in poesia,

non solo sarò più sincero, ma anche più giocondo.

Perché, i n poesia, il pensiero, pur non portando maschere, ha molta più eleganza e allegria.

Perché l a mia risposta, in poesia,

sarà molto più libera, e più mia.

Scrivi a mano, o al computer? All’inizio, a mano. Mi piaceva scrivere, sempre con inchiostro nero, le righe e righe e righe di racconti e poesie. Poi li copiavo a macchina, quella meccanica, che faceva un piacevole rumore a ogni colpo sul tasto, con una leva per spostare il foglio, un pochino più su. Poi divennero elettriche, e mute. Poi furono elettroniche, con un piccolo schermo orizzontale, dove appariva, mano a mano, il testo, e potevo correggere. E alla fine, ci furono i computer,

ASCOLTA La poesia letta da ROBERTO PIUMINI

col grande schermo azzurro, e a questo punto, ormai, non scrivevo più a mano, ma subito al computer, e non c’era più carta, e il testo scritto rimaneva nella memoria del computer, muto, fino a quando lo volevo stampare. Una volta scrivevo, con la mia grafia molto agitata, sopra quaderni a righe, muovendo il braccio e il polso, e stringendo la penna nella mano. Poi sulle varie macchine: ma ancora so scrivere soltanto con tre dita.

Roberto Piumini

IL TEMA Esperienze immersive

Relazioni ed esperienze immersive Gli ambienti di apprendimento ricchi di interazioni facilitano inclusione e relazione

N

oi esseri umani, a partire dall’inizio della nostra avventura esistenziale, ci nutriamo di relazioni. È grazie all’incontro relazionale con gli altri che impariamo a conoscerci e a conoscere il mondo. Ogni relazione – amicale, sentimentale, professionale – è un continuo scambio generativo, un’esperienza che trasforma gli interlocutori, in modo più o meno incisivo, e aggiunge nuo-

ve scoperte su di sé e sull’altro da sé. A scuola, allora, prima ancora di ricevere informazioni sui contenuti della conoscenza, è necessario che ognuno impari, fin da subito, “la vita degli altri”: come vivono e che cosa vivono i compagni; qual è il loro stato emotivo; qual è il proprio stato emotivo; che effetto fa a loro e agli altri una data esperienza, come la vivono, come la attraversano.

di Luisa Lauretta psicologa e direttrice di “Psicologia e scuola”

IL TEMA | Esperienze immersive

L’IMPORTANZA DI UN CAMBIO DI ATMOSFERA Se comprendono quello che accade ai vari interlocutori, se hanno modo di rintracciarne gli effetti, le bambine e i bambini riusciranno a orientarsi nel mondo. Se, invece, non sono aiutati a comprendere che cosa suscita negli altri una data esperienza, la realtà risulterà per loro confusa e oscura. È una comprensione che passa attraverso la dimensione empatica, il mettersi nei panni dell’altro, riconoscerne il vissuto emotivo e provare qualcosa per quello che sente. Anche per questo è importante fare i conti con gli eventi degli ultimi tre anni. Il lungo periodo del “distanziamento sociale”, il costante dubbio di essere “untori”, pericolosi gli uni per gli altri, il protratto uso delle mascherine, che cela parte delle micro-espressioni facciali necessarie per lo sviluppo di abilità sociali ed emotive (Ekman, 2007) e in definitiva dell’empatia, può aver generato in alcuni bambini la difficoltà a orientarsi nel mondo dell’alterità, a comprendere sé stessi e gli altri. Le bambine e i bambini sono “spugne emotive”; e di sicuro molti di loro avranno assorbito il clima di preoc-

L’esperienza è una forma di conoscenza diretta, acquisita in modo personale con l’osservazione e la pratica di un determinato ambito della realtà: è un evento trasformativo, percepito sensorialmente

cupazione, paura, rabbia che abbiamo vissuto noi adulti. È importante, dunque, far sperimentare loro un cambio di atmosfera, un modo diverso, più sereno e coinvolgente, di abitare l’esistenza, anche grazie a esperienze in ambienti di apprendimento ricchi di interazioni e di scambi.

ESPERIENZA E IMMERSIVITÀ Le bambine e i bambini si misurano costantemente con l’esperienza e imparano a riflettere su ciò che sperimentano, a descriverlo, rappresentarlo, riorganizzarlo. Più coinvolgente, ricca e “immersiva” sarà l’esperienza che proponiamo, più per i bambini sarà possibile rendersi conto degli effetti che ne ricevono; e saranno così in grado di comunicarli anche agli altri. Questo può accadere per esempio nelle aule immersive, dove la didattica tradizionale viene integrata con contenuti con i quali i bambini possono interagire insieme ai compagni. Tali esperienze, peraltro, consentono loro di dialogare con gli strumenti digitali, di concepirli in una dimensione relazionale e di non subirli in modo passivo ed egoriferito. La stessa esperienza farà un effetto diverso a ogni bambino. Si tratta di prendere atto di questi effetti e di metterli nel gioco relazionale della classe, attraverso la condivisione: grazie allo scambio dialogico le bambine e i bambini man mano scopriranno, insieme, la variegata gamma di risposte a uno stesso evento e avranno l’occasione di conoscere e di conoscersi nella differenza.

LAVORARE SUGLI EFFETTI Al tempo stesso rendersi conto dell’effetto che ha fatto loro una data esperienza aiuterà le bambine e i bambini a incarnarla, farla propria, a passare da una prospettiva impersonale a una personale. A questo scopo dopo ogni esperienza è utile chiedere

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loro: “Vi è o non vi è piaciuta?”, “Che cosa avete immaginato?”, “Che cosa avete sentito?”; in modo che a poco a poco il sentire e il restituire quello che sentono diventi una modalità di approccio al mondo, che li renda attivamente partecipi degli eventi. Una volta raccolti gli effetti possiamo offrire l’occasione per un’elaborazione personale. Se un bambino ha avvertito paura, allora portiamolo a esprimerla con un disegno o un racconto e invitiamolo a immaginare: “Che cosa puoi fare per superare questa paura? Chi e come ti potrebbe aiutare? Raccontaci”. Se una bambina ha avvertito gioia, sollecitiamola a dare forma e visibilità a questa emozione, a disegnarla, a trasmetterla con un gesto d’affetto o una piccola storia. Aiutando ciascun alunno a esprimere al meglio la propria risposta al mondo, invitandolo a mettere in campo le proprie risorse immaginifiche e creative e portandolo, al tempo stesso, a consolidare il legame con gli altri, lo prepariamo ad affrontare le inesorabili complessità dell’esistenza. In questo modo restituiamo alla scuola la sua missione, indicata da Rousseau e Morin (2015), che è quella di “insegnare a vivere”.

PER SAPERNE DI PIÙ • Ekman, P. (2007). Giù la maschera. Come riconoscere le emozioni dall’espressione del viso. Firenze: Giunti. • Gnoli, A., Rizzolatti, G. (2016). In te mi specchio. Per una scienza dell’empatia. Milano: Rizzoli. • Morin, E. (2015). Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l’educazione. Milano: Raffaello Cortina Editore.

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Perché fare didattica con le tecnologie immersive Dialogo con una intelligenza artificiale su didattica e tecnologie

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o chiesto a ChatGPT, il ChatBot di OpenAI (organizzazione dedicata alla ricerca e allo sviluppo delle cosiddette “intelligenze artificiali”), di provare a spiegarmi perché è utile fare didattica a scuola con le tecnologie immersive. La risposta – resa possibile dalla tecnologia e dall’addestramento su un enorme database – è stata sintetica, ma articolata. ChatGPT ha ricordato come le tecnologie immersive possano essere efficaci per coinvolgere gli studenti e migliora-

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di Mario Pireddu Università della Tuscia

re la loro esperienza di apprendimento, aggiungendo che realtà virtuale e realtà aumentata offrono la possibilità di immergersi in ambienti e situazioni che altrimenti sarebbero difficili o impossibili da vivere o sperimentare. Con le tecnologie immersive, infatti, alunni e alunne possono viaggiare nel tempo – visitare luoghi della storia, come l’antica Roma o partecipare a eventi storici – oppure possono avventurarsi nello spazio, e quindi esplorare il fondo degli oceani o la superficie di Marte.

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IL TEMA | Esperienze immersive

Le esperienze immersive offrono un modo coinvolgente e interattivo per apprendere e comprendere meglio il contenuto di una lezione I VANTAGGI PER L’APPRENDIMENTO Le tecnologie immersive possono essere utilizzate per creare simulazioni e situazioni di apprendimento, che permettano agli studenti di sperimentare in prima persona concetti e processi complessi, come il funzionamento del sistema circolatorio. Queste esperienze di apprendimento aiutano, anzitutto, gli studenti a sviluppare una maggiore comprensione e una maggiore capacità di applicare i concetti appresi nella vita reale. Un altro aspetto su cui il ChatBot si è soffermato è proprio relativo alle competenze degli studenti. La didattica a scuola con le tecnologie immersive può contribuire, infatti, a sviluppare tali competenze, che si dimostrano particolarmente rilevanti in un mondo, sempre più connesso e gestito dalle tecnologie. Attraverso l’uso delle tecnologie immersive, dunque, gli studenti possono sviluppare non solo le loro competenze di problem solving, ma anche quelle legate alla creatività, affinché alunni e alunne siano sempre più consapevoli delle opportunità e dei rischi della tecnologia. Anche la personalizzazione appare essere un aspetto importante per l’apprendimento con le tecnologie immersive, perché gli ambienti personalizzati, infatti, rispondono alle

esigenze degli studenti e li aiutano a raggiungere i propri obiettivi di apprendimento in modo più efficace. Ho chiesto, inoltre, a ChatGPT quali sono i vantaggi che Internet può offrire alla didattica, oltre alla multimedialità e all’interattività (per esempio risorse e strumenti didattici online come video, audio, giochi educativi e materiali interattivi). La risposta è molto interessante, perché emerge un riferimento alla dimensione della collaborazione e del lavoro di gruppo, utile agli studenti – e ai docenti – per comunicare e condividere idee e ­feedback­in modo rapido e semplice. In ultimo, l’innovazione nella didattica, per il C ­ hatBot­, è strategica perché permette di adattarsi ai cambiamenti del mondo contemporaneo, di rispondere alle esigenze e alle aspettative degli studenti e di mantenere alti ­standard di qualità nell’insegnamento, con l’obiettivo di avere ambienti di apprendimento stimolanti e motivanti, in grado di favorire la crescita personale e professionale di alunni e alunne.

LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA DIDATTICA Che cosa ci restituisce questo breve resoconto della conversazione che ho avuto con ChatGPT? In una sorta di metariflessione sulla tecnica attraverso la tecnica, ci ricorda innanzitutto che da sempre, come esseri umani, ci serviamo delle tecnologie per raggiungere i nostri scopi, e la didattica non fa eccezione. Che si tratti di tecnologie della parola, di

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supporti per la scrittura, di lavagne di ardesia, di schermi o di software, da sempre aumentiamo le nostre capacità di apprendimento attraverso gli ambienti mediali che modelliamo e abitiamo. In relazione alle simulazioni immersive attraverso Realtà Aumentata o Realtà Virtuale c’è chi parla di apprendimento aumentato, ma a ben vedere gli esseri umani aumentano, da sempre, le proprie capacità espressive e di intervento sul mondo, attraverso la tecnica. Il dibattito su rischi e opportunità è già aperto da tempo e per chi si occupa di didattica si aprono numerosi interrogativi e spunti di riflessione per l’intervento educativo. In ogni caso la guida di riferimento resta la ricerca in ambito educativo che, negli ultimi anni, ha messo in evidenza il potenziale di alcune tecnologie immersive nella didattica e nell’arricchimento del mondo reale di contenuti formativi, anche in termini di maggiore inclusione. L’intervento educativo, ricorda la ricerca, deve essere guidato dagli obiettivi didattici e non dalle tecnologie: l’utilizzo di queste ultime deve rispondere a modelli, metodologie e forme di insegnamento e apprendimento, basate su solide cornici concettuali. Mediante adeguata progettazione didattica, infatti, immersione e coinvolgimento del sensorio possono andare di pari passo con la dimensione della metacognizione, con il recupero di unione e sinergia, tra pratico e teorico; aspetti non sempre presenti nei percorsi educativi più tradizionali.

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Miri, un nuovo spazio di apprendimento

SCOPRI MIRI

Immersivo, inclusivo, interattivo: le tre “i” di un progetto unico che guarda al futuro della scuola

P

rovate a pensare un’aula che vi dia la possibilità di viaggiare nel tempo e nello spazio, di esplorare e di apprendere, che proponga contenuti immersivi e interattivi per coinvolgere tutti e tutte in un’ottica inclusiva. Le possibilità sono infinite: bambine e bambini possono volare nello spazio per vedere i pianeti da vicino, scoprire i segreti della natura osservandola da un nuovo punto di vista, esplorare il proprio mondo e quello che li circonda senza escludere nessuno. Tutto questo è Miri, l’aula immersiva che Giunti Scuola e Campus Store hanno ideato e che consente di trasformare le pareti di un’aula in uno spazio nel quale immergersi per fru-

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ire, in modalità interattiva e immersiva, i contenuti didattici creati appositamente da Giunti Scuola. Oltre 150 esperienze immersive di Italiano, Matematica, Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia, Inglese, Religione Cattolica, nate e curate per la scuola primaria dai migliori autori ed esperti Giunti Scuola, attraverso le quali i bambini possono scoprire risorse uniche, con un approccio cooperativo e laboratoriale, accessibile a tutte e tutti. All’interno di questo nuovo ambiente di apprendimento tutto è facile: l’insegnante proietta i percorsi didattici scelti, o i propri, e le immagini diventano avvolgenti sulle pareti ­touchscreen­, che possono essere anche usate per giocare e sperimentare.

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CHE COSA È UN’ESPERIENZA IMMERSIVA? È una modalità di fruizione dei contenuti in cui il bambino è immerso in un mondo con il quale può interagire. In termini di didattica, da un lato, e di apprendimento, dall’altro, molti sono i vantaggi. Prima di tutto rendere più reale quello che vogliamo conoscere o scoprire su un argomento o immaginare di una storia, a partire dagli interessi delle bambine e dei bambini e dai libri di testo: vuol dire mostrare i contenuti, attraverso nuovi punti di vista. Le possibilità poi si possono arricchire, dando vita ai libri, a ogni situazione curiosa e procedendo alla ricerca di esperienze concrete.

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IL TEMA | Esperienze immersive

Le attività e i giochi educativi, pensati per rinforzare le conoscenze acquisite, possono essere svolti dal singolo bambino o in gruppo, in modo ­cooperativo­ e collaborativo.

L’apprendimento diventa coinvolgente, attivo e partecipativo tramite l’ascolto, l’osservazione, la scoperta, la curiosità “Immergere” le bambine e i bambini nei contenuti è sicuramente molto importante, ma con l’aula diventa più semplice anche coinvolgere emotivamente il gruppo e recuperare chi ha difficoltà di attenzione o bisogni speciali. Non si tratta dunque solo di un’esperienza ludica: gli innumerevo-

li video didattici sono stati creati appositamente per questo strumento, le immagini interattive si collegano al tema scelto, il linguaggio usato per raccontarle è a misura di bambino, così come le attività proposte, fruibili con un touch.

LE ESPERIENZE IMMERSIVE DI MIRI PER LA SCUOLA PRIMARIA Classe 1 ➔ 24 esperienze per tutte le discipline Classe 2 ➔ 24 esperienze per tutte le discipline Classe 3 ➔ 28 esperienze per tutte le discipline Classe 4 ➔ 32 esperienze per tutte le discipline Classe 5 ➔ 36 esperienze per tutte le discipline

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L’Approccio Tecnologico per l’educazione inclusiva A CURA DI

Una pratica didattica capace di corrispondere pienamente ai bisogni formativi di tutte e tutti, non solo di chi ha un bisogno speciale

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ello specifico a che cosa facciamo riferimento quando parliamo di Approccio Tecnologico (AT) per l’educazione inclusiva? Prima di presentarne le caratteristiche diamo spazio ad alcuni presupposti. In primo luogo, utilizzando questa locuzione, recuperiamo la filosofia di fondo alla base di alcuni approcci (il Mastery Learning o il Keller Plan), che a partire dalla seconda metà del ’900 hanno ridefinito la pratica didattica, raccogliendo la sfida della scolarizzazione di massa che riguardava in quegli anni i sistemi formativi di molti Paesi. In secondo luogo, tracciamo una linea di continuità con quanto accaduto anche in Italia nel momento in cui il nostro Paese ha dato vita all’integrazione (si pensi alla Legge

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di Fabio Bocci Università di Roma Tre

517/77), introducendo nel lessico pedagogico il costrutto di individualizzazione, che suggerisce a chi insegna di regolare contenuti e modalità alle peculiarità dei singoli, pur mantenendo comuni gli obiettivi da raggiungere. In terzo luogo, dobbiamo tenere presente l’attuale esigenza dei sistemi formativi di essere inclusivi, ossia capaci di garantire la piena partecipazione e un apprendimento significativo a tutte/i le/gli allieve/i. In altri termini, di essere in grado di far corrispondere alle differenti peculiarità di chi apprende una vasta gamma di opportunità, in modo da ridurre ed eliminare progressivamente gli ostacoli alla partecipazione e all’apprendimento che determinano ancora disomogeneità e iniquità.

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STAR BENE TUTTI

CARATTERISTICHE DELL’APPROCCIO TECNOLOGICO Decliniamo per punti essenziali le caratteristiche principali dell’Approccio Tecnologico. 1. L’AT non corrisponde all’uso delle tecnologie didattiche che semmai ne rappresentano una componente. Non si configura neppure come mera applicazione di tecniche o metodi, anzi, vi si colloca all’opposto, scardinando la visione tecnicistica dell’insegnamento-apprendimento. In tal senso recupera quanto affermato da Andrea Canevaro (1996): chi insegna deve conoscere molti metodi ma, soprattutto, deve possedere una solidissima consapevolezza metodologica. 2. Nell’AT chi insegna fa ricorso alla creatività che è alla base del mestiere magistrale, ossia prende i metodi, le procedure, le strategie, i dispositivi ecc. che la letteratura di settore mette oggi a disposizione (Apprendimento Cooperativo, Tutoring, Reciprocal Teaching, Lezione rovesciata, EAS, Didattica metacognitiva, aperta e così via) e li sperimenta, li riconfigura, li modifica, mescolandoli e reinventandoli nella pratica didattica quotidiana. 3. Individualizzazione e personalizzazione sono quindi pensati (e agiti) in classe per tutte/i, poiché una scuola inclusiva è in grado di commisurare tempi, modi, materiali, procedure di valutazione alle caratteristiche di ciascuna/o. Questo fa sì che quando si parla di didattica per le differenze non si limiti il campo di applicazione ai soli BES (secondo la logica della Didattica Speciale per l’inclusione di qualcuno/a), ma si espanda, raccogliendo la sfida di una didattica inclusiva per tutti/e. L’AT, quindi, ragionando in ottica

inclusiva, spezza il travisamento dei costrutti di individualizzazione e di personalizzazione tale per cui la didattica individualizzata (mediante il PEI) e personalizzata (attraverso il PDP) sia da riservarsi a pochi, ossia a chi è portatore/ice di un Bisogno Educativo Speciale.

Dobbiamo pensare a una didattica inclusiva per tutti/e superando una didattica speciale per l’inclusione di qualcuno/a 4. L’AT prende in considerazione la pratica didattica, il modo con cui questa viene a configurarsi nella decisionalità dei docenti, in riferimento alle teorie dell’apprendimento e agli schemi di insegnamento, alle condizioni interne ed esterne a chi è coinvolto nel processo di apprendimento e ai contesti di applicazione che ne suggeriscono la motivazione e ne orientano il senso e il significato d’uso. E questo a prescindere che la didattica si svolga in presenza o a distanza, in quanto può esserci una pessima pratica didattica in presenza e un’ottima pratica didattica a distanza, e viceversa, e non sono quindi di per sé né la presenza né la distanza a

determinare la qualità della relazione educativa che permea il processo di insegnamento-apprendimento. 5. Quest’ultimo aspetto ci porta a porre in dialogo l’AT con le nuove tecnologie, soprattutto quelle orientate dal paradigma digitale. Ribadiamo che l’approccio tecnologico non corrisponde all’uso delle tecnologie didattiche ma, aggiungiamo, che è permeabile alla filosofia che abita da sempre il contributo apportato dalle tecnologie all’educazione. In primis quello di introdurre nella pratica educativo-didattica elementi di innovazione, flessibilità, duttilità… (quindi individualizzati/bili), così come di familiarità e amicalità (personalizzati/bili). Ma, soprattutto, quello di dare forma a sistematici processi di ri-mediazione, in modo da riconfigurare (e rigenerare) ciò che era già presente in precedenza con/in ciò che si presenta con le fattezze del nuovo. Si pensi al passaggio dall’oralità alla scrittura, da questa all’audiovisuale, da quest’ultimo alla rete e così via. In conclusione, quindi, possiamo affermare che l’Approccio Tecnologico è alla base dell’evoluzione inclusiva dell’educazione e ne rappresenta, anche attraverso una sua analisi storica, l’ineludibile dimensione culturale.

PER SAPERNE DI PIÙ • Morganti, A., Bocci, F. (2017). Didattica inclusiva per la scuola primaria. Firenze: Giunti EDU. • Canevaro, A. (1996). Quel bambino là, Scuola dell’infanzia, handicap e integrazione. Firenze: La Nuova Italia.

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INCLUSIONE

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Inclusione

Annalisa Morganti, Francesco Marsili, Federica Sisti, Università di Perugia e Università di Urbino

Ascolto e lettura Proponiamo delle attività rivolte alla classe seconda che mettono in relazione ascolto attivo e lettura ad alta voce attraverso modalità interattive e cooperative, con il supporto anche degli strumenti tecnologici, per facilitare e rendere maggiormente accessibile la proposta didattica per tutte le bambine e tutti i bambini. Lezione digitale e tutte le schede

MODALITÀ DI LAVORO DEL BAMBINO Con l’adulto Ascolto attivo

Ascolta dei messaggi verbali e li abbina alle immagini corrispondenti.

Lettura

Con le tecnologie

Ascolta e legge ad alta voce, a turno con i compagni del gruppo, descrive gli elementi ascoltati, li interpreta e li utilizza per ricostruire una storia.

Da solo Spiega verbalmente che cosa ha ascoltato e motiva le proprie scelte.

Proiettiamo le schede alla LIM per svolgerle collettivamente. Distribuiamo dei device per lavorare sull’ascolto attivo in piccolo gruppo e/o individualmente.

La lettura ad alta voce è importante tanto nel momento in cui la si compie quanto quando la si ascolta: questi sono due momenti che si collocano nel continuum del processo di acquisizione della letto-scrittura. Tuttavia, nelle prime classi della scuola primaria, seppure gli obiettivi siano rivolti allo sviluppo della competenza della lettura silenziosa e ad alta voce, quest’ultima è un’attività che per motivi differenti (il poco tempo, gli spazi inadeguati, la troppa confusione) è difficile praticare con costanza in classe e, per questo, viene spesso delegata ai momenti extra-scolastici, soprattutto a casa. In classe, generalmente, sono maggiori le occasioni di ascolto passivo piuttosto che quelle in cui lettura e ascolto sono pensate per essere sviluppate in proposte progettate. Le proposte che seguono sono rivolte alla classe seconda.

QUAL È IL MESSAGGIO? Nei primi mesi della classe seconda, dopo che il ritmo scolastico è ripreso a pieno, avviamo delle attività volte a stimolare l’ascolto attivo come azione centrale nel processo di consolida-

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In piccolo gruppo

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mento delle competenze di letto-scrittura. Per esempio, leggiamo alla classe delle brevi frasi e chiediamo di quale tipologia di messaggio si tratta: un saluto, una domanda, un’informazione? Oppure facciamo una caccia alla parola: leggiamo un breve testo e chiediamo di individuare i vocaboli che contengono un suono specifico, come GLI oppure SCI o SCE. A questo abbiniamo delle attività di lavoro specifico a livello ortografico per sviluppare il processo d’individuazione della corrispondenza tra lettere e suoni e la riflessione sulla funzione grafica delle lettere. Per esempio, proponiamo una riflessione su alcune parole che contengono gli stessi suoni. Scriviamole alla LIM o alla lavagna (per esempio foglio, maglione, tovaglia, oppure ascia, cuscino, uscita) e mettiamo in evidenza tutti insieme i suoni, la loro posizione nelle parole e analizziamo nel dettaglio come è possibile modificare il suono attraverso lo spostamento di una lettera, o di una sillaba. Proponiamo un esercizio-stimolo leggendo ad alta voce, dando la giusta intonazione, i messaggi contenuti nella SCHEDA Qual è il messaggio? e chiediamo alle bambine e ai bambini di completarla individualmente.

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STAR BENE TUTTI SCHEDA

SCHEDA DOCENTE

INCLUSIONE | Scheda

INCLUSIONE | Scheda docente

Per i più grandi

QUAL È IL MESSAGGIO?

RISCOSTRUISCI LA STORIA Il mago senza magia

Messaggio:

Messaggio:

Messaggio:

Lettura ad alta voce dell’insegnante Messaggio 1. Cari ascoltatori, bentornati all’ascolto del vostro programma radiofonico preferito, a parlarvi oggi ci sono Daniela e Valeria. Messaggio 2. Oggi si prevede cielo sereno o poco nuvoloso su tutta la penisola. Messaggio 3. Avvisiamo la gentile clientela che il negozio chiuderà tra quindici minuti. Messaggio 4. Buongiorno cari passeggeri, qui è il comandante che vi parla, stiamo per affrontare un brutto temporale, allacciate le cinture. Mantenere l’attenzione durante la lettura dell’insegnante, decodificare quanto ascoltato e saper collegare messaggio e immagine.

Le attività relative all’ascolto attivo possono essere ampliate in numerosi modi, per esempio aggiungendo ai messaggi letti ad alta voce diverse intonazioni: • leggiamo ad alta voce cinque messaggi che contengono cinque stati d’animo diversi e chiediamo di indicare a quale corrispondono, per esempio rabbia, gioia, noia, disgusto e paura; • alterniamo alla lettura ad alta voce dell’insegnante dei brani estratti da podcast radiofonici, oppure da audiolibri per permettere ai bambini con più difficoltà di ascoltare individualmente con delle cuffie. È importante che tutti possano concentrare l’attenzione sul tono della voce e individuare i diversi stati d’animo di chi parla. Questa attività, infatti, si intreccia perfettamente con proposte didattiche dedicate allo sviluppo di competenze socio-emotive.

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

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• Ascolta i messaggi letti dall’insegnante e abbinali all’immagine corrispondente.

Messaggio:

Per i più grandi

Un vecchio mago viveva tutto solo in un bosco e non riusciva più a fare magie.

Un giorno incontrò nel bosco un bambino che non riusciva più a trovare la strada di casa.

Il mago lo invitò ad entrare nella sua piccola casetta per riscaldarsi. Si misero davanti al fuoco e il mago iniziò a raccontare tutta la sua storia.

Era tanto tempo che non parlava con qualcuno. Infine, gli disse che non riusciva più a fare magie.

Il bambino allora disse che quando lui desiderava che qualcosa accadesse chiudeva gli occhi e faceva pensieri felici.

Il mago allora chiuse gli occhi pensò a qualcosa di felice e fece una magia che riuscì perfettamente. Felicissimo abbracciò e ringraziò il bambino con cui rimase amico per tanto tempo.

prima sequenza, farsela consegnare e posizionarla sul cartoncino al primo posto. Poi si procede con una seconda lettura e via via i due ascoltatori posizioneranno tutte le successive sequenze. Una volta terminata questa attività ripetiamola scambiando i ruoli ed, eventualmente, la storia. A questa attività proponiamo delle varianti: • per aumentare la difficoltà del compito presentiamo una storia divisa in otto, oppure in dieci sequenze, le bambine e i bambini devono così leggere ad alta voce più volte e lavorare insieme sul confronto di più parti della storia; • svolgiamo l’attività in coppie o individualmente, sostituendo alla lettura dei compagni l’ascolto di un audiolibro “scomposto” o di podcast inerenti differenti argomenti da abbinare a differenti tematiche (per esempio mestieri, emozioni, animali ecc.).

RICOSTRUIAMO LA STORIA Dividiamo la classe in gruppi da quattro e proponiamo un’attività in cui due membri del gruppo sono i lettori ad alta voce e gli altri due gli ascoltatori. Distribuiamo a ciascuna coppia di lettori le sei parti della storia fotocopiate e ritagliate dalla SCHEDA Ricostruisci la storia e agli altri una striscia di cartoncino bianco. Gli ascoltatori devono ascoltare la lettura delle parti della storia e, innanzitutto, individuare la

PER SAPERNE DI PIÙ • Morganti, A., Marsili, F., Sisti, F. (2023). Videolibro di Italiano per la scuola primaria. Firenze: Giunti EDU. Un innovativo prodotto digitale articolato in 18 unità di Apprendimento di Italiano inclusive e flessibili con proposte, strumenti e strategie didattiche accessibili a tutti (www.giuntiedu.it).

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INCLUSIONE

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Consulenti: Graziella Favaro, Sesamo – Didattica interculturale; Cristiano Giorda, Università di Torino; Beatrice Borghi, Università di Bologna; Ornella Pantano, Università di Padova; Ludovica Todeschini; Paola Traverso, esperta in glottodidattica e formatrice EFL (English as a Foreign Language) Disegni: Giacomo Depolo (p.3), Daria Rosi (didattica) Referenze fotografiche: ©123RF p.45 ramirezom, p.45 yanadjana, p.45 photodeti, p.46 mariakraynova, p.46 cascoly2, p.49 edurivero, p.49 steuccio79, p.49 jrstock, p.51 gagarych, p.52 9parusnikov, p.52 buhta, p.52 muratti6868, p.52 karavanov, p.84 alekss; ©Adobe Stock p.56 Massimo Santi, p.56 GOLFX, p.69 rosifan19, p.49 THIERRY, p.49 Mark Castiglia, p.84 Vera Kuttelvaserova, p.85 bennytrapp, p.89 bob; ©Giovanni Donadelli p.58; ©PIxabay p.21, 45, 60, 77, 83, 85; ©ShutterStock; ©Vecteezy p.39; ©Wikipedia p.60, 61, 62, 63; III di coperta ©TheMET, The Michael C. Rockefeller Memorial Collection, Bequest of Nelson A. Rockefeller, 1979. Le referenze delle immagini contenute nelle schede delle pp. 18, 19, 45, 48, 53, 84, sono indicate nelle schede singole presenti su www.giuntiscuola.it

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IL SOMMARIO 27/2023 Il disegno della copertina e delle pagine 2-9 sono rispettivamente dei bambini e delle bambine dell’Istituto Comprensivo A. Picchi (LI) e dell’Istituto Comprensivo di Lugagnano di Sona (VR)

1 A domande rispondo Roberto Piumini

Pubblicità e marketing: Antonella Rapaccini, e-mail: [email protected] ISSN: 0042-7349 © 2023 Giunti Scuola s.r.l., Firenze www.giuntiscuola.it Chiuso in tipografia il 17/01/2023

IL TEMA Insegnare oggi ESPERIENZE IMMERSIVE 2 Relazioni ed esperienze immersive Luisa Lauretta

4 Perché fare didattica con le tecnologie immersive Mario Pireddu

6 Miri, un nuovo spazio di apprendimento Redazione Giunti Scuola

Stampato presso Rotolito S.p.A, Seggiano di Pioltello (MI) Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa, con qualsiasi mezzo, compresa stampa, copia fotostatica, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore, salvo per specifiche attività didattiche da svolgere in classe. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Dove altrimenti non indicato le immagini appartengono all’archivio Giunti. Il contenuto degli articoli non redazionali non impegna la Direzione. Direttore responsabile: Claudio Pescio Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Firenze, n. 1496 del 5-9-1962. Iva assolta dall’editore a norma dell’art. 74/DPR 633 del 26-10-72. Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB-C1- FI. Direzione e Redazione Giunti Scuola s.r.l., Via Fra’ Paolo Sarpi 7A, 50136 Firenze Tel. 055 5062367 – Fax 055 5062351 – e-mail: [email protected] Amministrazione: Giunti Editore S.p.A., via Bolognese 165, 50139 Firenze Codice Fiscale 80009810484, Partita IVA 03314600481 Pubblicità: Editore: Antonella Rapaccini, [email protected] Concessionaria: Progetto Srl Trento tel. 0461 231056 - Milano tel. 02 8526800 - Roma tel. 06 69380225 [email protected] - www.progettosrl.it QUOTE DI ABBONAMENTO VALIDE PER L’ITALIA IMPORTANTE: a partire dal numero di settembre 2020 la rivista è passata ad andamento solare. LA VITA SCOLASTICA – FORMULE DI ABBONAMENTO LA VITA SCOLASTICA e IO+ 10 numeri mensili in edizione cartacea de La Vita Scolastica (esclusi luglio e agosto) e 12 mesi di accesso a IO+ € 69,99 IO+, il servizio digitale premium di giuntiscuola.it Abbonamento digitale annuale 12 mesi: accesso a La Vita Scolastica digitale, ai contenuti di tutte le riviste Giunti Scuola e ai materiali extra di giuntiscuola.it € 49,99 CONDIZIONI DI ABBONAMENTO L’abbonamento annuale è valido per 12 mesi dal momento del pagamento. Alla scadenza sarà prorogato per altri 60 gg. al termine dei quali se non ancora rinnovato verrà chiuso. SERVIZIO ABBONATI • Telefono 055 5062424 (numero di rete fissa) orario continuato, da lunedì a venerdì, ore 9:00-18:00 • e-mail [email protected] • Web www.giuntiscuola.it/contatti • C.C.P. 20215505 intestato a: La Vita Scolastica, Firenze • IBAN IT24W0760102800000020215505 Acquisti online • Abbonamenti: www.giuntiscuola.it • Libri: giuntialpunto.it

Inclusione STAR BENE TUTTI 8 L’Approccio Tecnologico per l’educazione

inclusiva

Fabio Bocci

10 Ascolto e lettura

Annalisa Morganti, Francesco Marsili, Federica Sisti

LEZIONI DIDATTICHE 13 Il calendario di MARZO 14 Italiano | Laura Deluigi 24 Grammatica | Andrea Bigagli 34 Inglese | Stefania Paracolli 44 Storia | Fabrizio Castaldini 54 Geografia | Giovanni Donadelli 64 Matematica | Annarita Monaco 76 Scienze e Tecnologia | Elena Patassini, Laura Scarano, Francesca Bolzon, Irene Gamba, Chiara Todesco

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Educazione civica | Daniela Mussano Religione cattolica | Daniela Mussano

90 Laboratorio GIORNATE MONDIALI 20 marzo: FELICITÀ Paola Camiciottoli

92 Laboratorio LETTURA Storie per lasciare il segno Martina Evangelista

94 Laboratorio LIFE SKILLS Il museo delle emozioni Helga Dentale

96 Laboratorio STEAM Impronte naturali Agnese Sonato

Marzo

Leggi gli approfondimenti, segui il calendario di marzo e tutti gli aggiornamenti su www.giuntiscuola.it

1 MARZO SESAMO

Didattica interculturale

15 MARZO SALVIAMO LA TERRA

Il clima spiegato ai bambini dagli eroi MeteoHeros

19 MARZO FESTA DEL PAPÀ

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M 21 Idee e attività per festeggiare

20 MARZO GIORNATA DELLA FELICITÀ

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M 28 M 29 Attività, podcast e canzoni

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21 MARZO GIORNATA DELLA POESIA

Spunti e approfondimenti

27 MARZO VITA DA MAESTRO

Una rubrica a cura di Davide Tamagnini

28 MARZO IL PUNTO SULLA SCUOLA

Per restare aggiornati con Mario Maviglia

FORMAZIONE VIVA SCOPRI I NOSTRI EVENTI A DIDACTA

ITALIANO

Impariamo a studiare

Laura Deluigi Insegnante

Immagini e informazioni Leggiamo immagini da cui estrarre informazioni attraverso processi inferenziali. Scriviamo elenchi a partire da temi a cui i bambini sono interessati e organizziamo le informazioni attraverso semplici organizzatori grafici. TEMPO 6 ore

OBIETTIVI •C  omprendere le informazioni trasmesse da un’immagine. •S  crivere elenchi relativi a determinati campi semantici.

Osserviamo la partecipazione attiva e le risorse mobilitate nella formulazione delle ipotesi. Documentiamo con la scheda e il picture book. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

MATERIALI EXTRA • Scheda alunno “Incarichi in classe” • Video “Come creare un libretto tascabile da un foglio A4” Lezione digitale e tutte le schede

LA LETTURA DI IMMAGINI La lettura di immagini può essere una valida attività propedeutica alla lettura di testi: come davanti a un testo scritto, chi legge deve cercare elementi presenti per compiere ipotesi plausibili e coerenti con il quadro d’insieme. Mostriamo ad alunne e alunni la Fig. 1 e invitiamoli a riflettere con una serie di domande: Che cosa vedete? Cosa fanno i bambini? In quale stagione si svolge la scena? Che ora potrebbe essere? Che cosa permette di comprenderlo?

Proponiamo un’attività analoga a partire dall’illustrazione nella SCHEDA Un’immagine per un racconto. Domandiamo: • Cosa stanno facendo i due personaggi? • In quale stagione siamo? • Cosa potrebbe accadere? Infine leggiamo il testo e verifichiamo se le ipotesi emerse hanno trovato corrispondenza. SCHEDA DOCENTE ITALIANO | Scheda docente

Fig. 1

Classe prima

UN’IMMAGINE PER UN RACCONTO

SUPERMERCATO

PISCINA

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

BIBLIOTECA COMUNALE

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A casa della nonna Ieri mattina Giorgia è andata a casa della nonna Maria. Quando Giorgia arriva, la nonna è nel frutteto e sta raccogliendo le pesche. Tutte e tre le piante di pesche sono cariche di frutti arancioni-rossastri, vellutati e profumati. Fa caldo, ma gli alberi riparano dal sole. Giorgia aiuta la nonna a staccare i frutti dai rami più bassi e ogni tanto ne morde uno. Sono buonissimi e dolci! Presto il cesto è pieno e Giorgia rientra a casa con la nonna. – Cosa possiamo fare, nonna, con tutte queste pesche? – chiede Giorgia. – Faremo una torta di pesche – risponde la nonna. – Vuoi aiutarmi? – Sì! – risponde felice Giorgia.

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Mostriamo ai bambini un pannello che potremmo riprodurre per la nostra aula (Fig. 2) utile a condividere graficamente organizzazione, incarichi, emozioni. Soffermiamoci ad analizzare le varie sezioni: osserviamo come ogni parte ci fornisca delle informazioni attraverso immagini, senza l’uso di parole né scritte, né orali, per esempio: • posso comprendere le emozioni di ogni alunno dalla molletta applicata accanto all’immagine dei diversi Fig. 2 fiori, senza che i bambini siano obbligati a comunicarlo a voce; • l’immagine dello scuolabus mi permette di capire con rapidità chi usa quel servizio e ricordarlo al momento dell’uscita; • la richiesta del livello della voce da utilizzare in classe è supportato da immagini che permettono di capire come dosarla a seconda di tre situazioni diverse raffigurate: immagine del cinema  silenzio, immagine di due bam-

bini che si parlano  bassa voce, immagine di più bambini  voce a livello più alto per farsi ascoltare da tutti. Proponiamo agli alunni di individuare determinati incarichi all’interno della classe per promuovere un atteggiamento di responsabilità (Educazione civica). Consegniamo la Scheda online “Incarichi in classe” e proviamo, a partire dalle immagini, a capire di quali incarichi si tratta e ad aggiungerne altri, poi elaboriamo un cartellone da applicare in classe.

ED. CIVICA Promuoviamo il senso di responsabilità verso la comunità-classe

REALIZZIAMO UN PICTURE BOOK Ipotizziamo di voler regalare ai bambini che frequenteranno la futura classe prima un libretto con le informazioni relative a ciò che dovranno aspettarsi all’ingresso nella scuola primaria. Condividiamo la necessità di realizzare disegni e servirci di immagini per comunicare a bambini che non sanno ancora leggere. CHE COSA SERVE Fogli bianchi formato A4, forbici, matite, pennarelli. COME SI FA 1. Domandiamo agli alunni: cosa c’è qui che non c’era alla scuola dell’infanzia? Cosa fate qui che non facevate alla scuola dell’infanzia? 2. Lasciamo il tempo per la riflessione, poi elenchiamo a voce ciò che è emerso: scriviamo le lettere con la matita, abbiamo lo zaino, abbiamo tanti libri, lavoriamo a coppie, utilizziamo il grembiule nero, c’è la campanella, c’è la biblioteca di classe… 3. Chiediamo di scegliere sette elementi e mostriamo il VIDEO Come creare un libretto tascabile da un foglio A4. 4. Costruiamo i nostri libretti, illustriamo le pagine 2-8 con i sette elementi scelti, poi sulla prima facciata creiamo una copertina con il titolo “Benvenuti alla scuola primaria”.

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LABORATORIO

IMMAGINI COME INFORMAZIONI FUNZIONALI

ITALIANO

Impariamo a studiare

Laura Deluigi Insegnante

Leggere e scrivere informazioni Proponiamo un approccio al testo informativo attraverso albi illustrati, affinché immagini e struttura delle pagine possano agevolarne la comprensione. Scriviamo semplici testi informativi attraverso rappresentazioni grafiche. TEMPO 8 ore

Lezione digitale e tutte le schede

VIDEOLETTURA Nell'orto

Giuliani E. (2018). Nell’orto. Cremona: Timpetill.

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OBIETTIVI •C  omprendere il senso globale e le peculiarità di semplici testi informativi. •S  crivere semplici testi informativi attraverso il supporto di disegni e rappresentazioni. MATERIALI EXTRA • Videolettura “Nell’orto” • Scheda “Fasi e liste per realizzare un orto” • Scheda “I nomi nell’orto”

Osserviamo la partecipazione attiva e l’abilità nel compiere ipotesi in modo autonomo e nel mettere a confronto la tipologia di dati raffigurati con immagini. Documentiamo con le schede compilate e i cartoncini pop up. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

INFORMAZIONI DA COMPRENDERE

RENDERE VISIBILI LE INFORMAZIONI

Avviamo una discussione collettiva sul tema dell’orto. Domandiamo ai bambini se lo hanno, se lo coltivano con i nonni, se hanno avuto occasione di vederne uno. Riconosciamo insieme le fasi di lavoro, ripensiamo agli attrezzi necessari per la realizzazione e la cura. Accogliamo gli interventi dei bambini con domande stimolo: avete già provato a coltivare delle piante? Avete mai osservato qualcuno coltivare un orto? Avete mai visto dei semi?

Soffermiamoci su alcune informazioni offerte dall’albo e in particolare sulla modalità di rappresentarle (attività in collegamento con Scienze).

Proponiamo la lettura o la videolettura dell’albo illustrato Nell’orto. Soffermiamoci sui vocaboli non noti e analizziamo la struttura del testo: osserviamo i diversi spazi occupati dai vari contenuti, la presentazione pop up delle informazioni che mostrano il percorso di crescita (seme  fiore  frutto), le parti di un elemento (per esempio, il fiore) o l’elenco di azioni da svolgere per compiere una certa attività (per esempio, come fare le talee). Elaboriamo insieme elenchi e liste. Individuiamo insieme le fasi per seminare e trapiantare, soffermandoci anche sul significato di questi due verbi derivati. Consegniamo le Schede “Fasi e liste per realizzare un orto” e “I nomi dell’orto” disponibili online.

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Parti di un elemento Soffermiamoci sulla prima pagina dell’albo in cui è mostrato il fiore e sono indicate le varie componenti. Consegniamo la SCHEDA Il seme e le sue parti A / B e chiediamo di completarla insieme cercando di riportare alla mente gli elementi già noti. Riproduciamo il seme con effetto pop up simile a quello presente nell’albo. Una rappresentazione analoga può essere fatta per esempio con il disegno di una macchinina giocattolo per descriverne le componenti. Un insieme di elementi Soffermiamoci sulla pagina dell’albo in cui compare l’immagine del capanno e sollevandone la porta troviamo gli attrezzi utili al contadino. Riproduciamo questo elemento prendendo spunto dalla scheda precedente e realizzando una sorta di armadio pop up. In modo analogo possiamo pensare di disegnare una piccola cucina di una bambola che contiene gli utensili al suo interno da nominare.

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SCHEDA

ITALIANO | Scheda

ITALIANO | Scheda

Classe seconda

IL SEME E LE SUE PARTI / A

Classe seconda

SCIENZE

IL SEME E LE SUE PARTI / B

• Osserva il disegno. Ritaglia nella Scheda B i nomi delle varie parti del seme e incollali nei riquadri corrispondenti. Ritaglia l’immagine del seme lungo i bordi e incolla dove indicato per ottenere un effetto pop up.

Parliamo delle piante e delle loro parti

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

colla

colla

SEME DI FAGIOLO IN UN SEME COSA C’È?

Scrivere semplici testi informativi non continui a partire da una strategia condivisa.

Sequenza di azioni in ordine cronologico Osserviamo la pagina che descrive la maturazione delle ciliegie. Un riquadro si può alzare e mostra il passaggio dal fiore al frutto. Possiamo provare a riprodurre con i bambini una rappresentazione analoga per la preparazione di una torta: raffigurando quindi la torta (il prodotto finale)

radichetta

piumetta

tegumento

cotiledoni

Scrivere semplici testi informativi non continui a partire da una strategia condivisa.

sul davanti del cartoncino e il procedimento all’interno con immagini e breve stesura delle azioni. Nel LABORATORIO, proponiamo ai bambini di realizzare un semplice testo informativo non continuo attraverso la rappresentazione grafica e l’effetto pop up.

RAPPRESENTO CIÒ CHE CONOSCO CHE COSA SERVE Cartoncini bianchi, forbici, colla, matite, pennarelli. COME SI FA 1. Chiediamo alle bambine e ai bambini di pensare a qualcosa che conoscono bene (per esempio i pianeti, gli animali della fattoria, il procedimento per realizzare un piatto…). 2. Invitiamoli a organizzare le informazioni utilizzando una delle tre strategie presentate nella seconda attività. Per esempio, possono disegnare la galassia su una parte del cartoncino e all’interno raffigurare i vari pianeti indicando i loro nomi. 3. Distribuiamo i materiali e condividiamo albi illustrati e testi di divulgazione ricchi di immagini che favoriscano la realizzazione di questi piccoli testi informativi pop up.

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LABORATORIO

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

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SCHEDA

ITALIANO

Impariamo a studiare

Laura Deluigi Insegnante

Orientarsi tra le informazioni Soffermiamoci sulle strategie di prelettura e sui processi inferenziali. Riflettiamo insieme sull’organizzazione delle informazioni in mappe.

TEMPO 6 ore

OBIETTIVI •C  omprendere l’argomento e le informazioni principali di un semplice testo espositivo. •S  crivere una semplice mappa riconoscendo i nodi concettuali. MATERIALI EXTRA • Scheda “Modelli di mappe” • Articolo “Mappe concettuali in terza primaria”

Osserviamo la partecipazione attiva e l’abilità nel compiere ipotesi in modo autonomo e nel mettere a confronto i dati da inserire nelle diverse mappe concettuali proposte. Documentiamo con le schede compilate. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

LEGGERE PRIMA DI LEGGERE Abituiamo alunne e alunni a farsi un’idea del contenuto di un testo prima di procedere alla lettura approfondita. Suggeriamo di focalizzare la loro attenzione su indizi paratestuali: titoli, sottotitoli, immagini, colori, struttura della pagina, parole evidenziate. SCHEDA ITALIANO | Scheda

Classe terza

INDIZI PARATESTUALI DEL TESTO INFORMATIVO • Osserva l’immagine della pagina rapidamente, “saltando” con gli occhi da un punto all’altro del testo, e poi rispondi alle domande.

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

– Questa pagina è tratta da un sussidiario delle discipline di classe terza. Di quale disciplina si tratta? Cerchia l’informazione nell’immagine e scrivila qui sotto.

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– Osserva le illustrazioni, leggi il titolo, le parole in neretto e il riquadro rosso. Che cosa ti viene in mente? Di quale argomento si parla nella pagina? – A cosa potrebbero servire i cinque riquadri dai bordi di colori diversi?

Prevedere il contenuto di un testo informativo in base a indizi paratestuali.

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Distribuiamo la SCHEDA Indizi paratestuali del testo informativo; quindi chiediamo di fare ipotesi e previsioni sul contenuto e anche sul tipo di testo: • Di che cosa parlerà questo testo? • Che cosa so già su questo argomento? • Che cosa posso aspettarmi (un racconto, una storia di fantasia, delle informazioni, un testo poetico…)?

MAPPE CONCETTUALI A CONFRONTO Proviamo a realizzare con gli alunni una mappa concettuale relativa al testo della Scheda utilizzata nella prima attività. Riflettiamo sulle relazioni tra le informazioni: all’interno della pagina troviamo cinque riquadri che descrivono la realizzazione di diversi strumenti. La tabella al fondo della pagina può fornirci un’idea di classificazione: ci sono armi, oggetti per la vita quotidiana, altri oggetti che servono come ornamenti. Mostriamo poi la Scheda “Modelli di mappe” disponibile online e domandiamo quale tipo di mappa possa esserci utile per inserirvi le informazioni del testo: la mappa 1 è utile per descrivere un processo (per es. le azioni per eseguire una ricetta, che devono seguire un certo ordine), mentre le mappe 2 e 3 possono essere più funzionali.

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Fig. 1. Esempio di mappa concettuale STRUMENTI dei Cro Magnon

ARMI

lance

asce

STRUMENTI PER LA VITA QUOTIDIANA

zagaglie

coltelli

ORNAMENTI

raschiatoi per pulire le pelli

aghi per cucire

spille

collane

ami da pesca

LABORATORIO

Proviamo a disegnarle entrambe sulla lavagna o su uno schermo digitale e a completarle, modificandole in base alle nostre esigenze. Via via che procediamo con l’inserimento dei dati gli alunni noteranno che la mappa 2 è la più funzionale, come possiamo osservare nella Fig. 1.

ANALIZZIAMO UN TESTO INFORMATIVO CHE COSA SERVE Fotocopie a colori di una pagina tratta dal sussidiario delle discipline in cui vanno eliminate le parti di testo a correre e lasciati solo gli indizi paratestuali (oltre alle parole in neretto all’interno del testo, come in Fig. 2a), la stessa pagina nella versione originale (Fig. 2b), SCHEDA Ipotesi e informazioni di un testo informativo.

Fig. 2a

COME SI FA 1. Dividiamo gli alunni a coppie e distribuiamo a ciascuna la pagina con il testo mancante (Fig. 2a) e una tabella come quella contenuta nella SCHEDA Ipotesi e informazioni di un testo informativo, che adatteremo in base alla pagina scelta. SCHEDA DOCENTE ITALIANO | Scheda docente

Classe terza

IPOTESI E INFORMAZIONI DI UN TESTO INFORMATIVO Ipotesi

Titolo

Sottotitoli

Parole in neretto

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

Immagine 1

Immagine 2

2. Invitiamo gli alunni a completare la tabella con le loro ipotesi sulla base degli indizi presenti nella pagina.

Informazione letta

3. Una volta completata la prima colonna della tabella, consegniamo la pagina originale del sussidiario e chiediamo di completare anche la seconda colonna riportando le informazioni individuate.

Fig. 2b

4. Invitiamo alunne e alunni a verificare se tutte le ipotesi avanzate corrispondono alle informazioni trovate nel testo. 5. Infine favoriamo un confronto collettivo sui dati emersi.

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ITALIANO

Impariamo a studiare

Laura Deluigi Insegnante

Leggere per studiare Affiniamo le abilità di studio: riflettiamo con le bambine e i bambini sulla loro capacità di regolare l’attenzione, ricerchiamo e distinguiamo le informazioni, per poi organizzarle in una mappa da usare come traccia per l’esposizione. TEMPO 4 ore

OBIETTIVI • Ascoltare e comprendere le informazioni principali di un testo informativo. • Ricavare informazioni da testi informativi, applicando tecniche utili.

Osserviamo la partecipazione attiva e l’abilità nel descrivere i procedimenti seguiti per svolgere l’attività di ascolto e la realizzazione della mappa.

MATERIALI EXTRA • Video “Strategie di ricerca di informazioni e sintesi di testi espositivi”

Documentiamo con le schede compilate e la mappa concettuale. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

AUDIO Il codice delle ragazze

AUDIO Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza

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VARIARE I MODI DI ATTENZIONE Quando ascoltiamo, non lo facciamo sempre allo stesso modo. A seconda dello scopo, i modi di porre attenzione possono essere distinti: focalizziamo l’attenzione per selezionare stimoli dall’ambiente esterno, come per esempio il binario da cui parte il nostro treno, oppure manteniamo l’attenzione per portare a termine un compito, per esempio seguire il discorso di un compagno per poter comprendere e interagire. Iniziamo proponendo l’ascolto di tre brevi audiorecensioni, rispettivamente di Nel mare ci sono i coccodrilli di F. Geda, Il codice delle ragazze di A. Spada e Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza di L. Sepúlveda; consegniamo la SCHEDA Libri da ascoltare e invitiamo alunne e alunni a stare attenti e a individuare informazioni specifiche. In un secondo momento proponiamo l’ascolto del podcast “Isola di plastica – Meteoheroes”; consegniamo la SCHEDA Mantenere l’attenzione per comprendere, in cui è invece necessario che riescano a mantenere l’attenzione per cogliere le informazioni principali e le loro relazioni. Al termine di ogni scheda chiediamo ai bambini di riflettere sulla loro capacità di regolare l’attenzione e sulle strategie appropriate al compito, infine discutiamone insieme avviando un confronto su:

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• facilità/difficoltà del compito richiesto dalle due schede; • consigli per selezionare solo alcune informazioni; • consigli per riuscire a mantenere l’attenzione per tutto l’ascolto; • eventuali difficoltà nell’ascolto dovute a motivi personali o ambientali (distrazione, preoccupazione, rumori, argomento complesso…). SCHEDA ITALIANO | Scheda

Classe quarta LIBRI DA ASCOLTARE

• Ascolta i tre podcast e completa la tabella. Titolo del libro

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

AUDIO Nel mare ci sono i coccodrilli

Protagonista/i

Questo libro è piaciuto perché …

• Rifletti e rispondi. – Questa attività di ascolto è stata facile? – Dai consigli a un/a amico/a che deve selezionare alcune informazioni come hai fatto tu ora. Segna con una X i consigli che ritieni giusti. Aver chiaro il compito: sapere a quali informazioni stare attento. Aver chiaro l’argomento: avere già conoscenze sui libri. Cercare di ricordare tutte le informazioni. Concentrarsi solo sulle informazioni richieste dal compito. Ascoltare in modo attivo e funzionale agli scopi.

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SCHEDA

SCHEDA ITALIANO | Scheda

ITALIANO | Scheda

Classe quarta

ALLA RICERCA DI INFORMAZIONI

MANTENERE L’ATTENZIONE PER COMPRENDERE

Gli effetti dei cambiamenti climatici

Canarie.

– Gli albatri possono stare molto tempo in volo?

Sì.

No.

– Che cos’è l’isola di plastica? Insieme di rifiuti ammassati in mare grande come la penisola italiana. Una discarica vicino al mare in cui c’è molta plastica. Un’isola ricoperta di rifiuti, tra cui molta plastica. – Quali difficoltà hanno gli albatri? – In che modo i Meteoheroes aiutano questi uccelli? – Cosa suggerisce infine il meteorologo Andrea Giuliacci?

Ascoltare in modo attivo e funzionale agli scopi.

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

– In quale posto arrivano i Meteoheroes? Da cosa sono ricoperti?

Il global warming sta influenzando e modificando la vita di piante e animali che non riescono ad adattarsi velocemente ai cambiamenti in atto. Quando la mutazione è molto rapida, tutte quelle specie che non riescono ad adattarsi rischiano di estinguersi. Piante e animali risentono dei cambiamenti climatici Se la temperatura aumenta, le piante e gli animali dei climi caldi iniziano a spostarsi e vanno a colonizzare nuove aree un tempo troppo fredde per loro. È il caso degli arbusti delle regioni artiche che, nel corso di pochi decenni, hanno iniziato a spingersi sempre più a nord. I gruccioni, una specie di coloratissimi uccelli che in passato raramente si spingevano a nord delle Alpi, ora nidificano in prossimità del Canale della Manica. Gli ecosistemi marini Negli ultimi anni la temperatura degli oceani è aumentata modificando i cicli di vita di molte specie acquatiche. Uno degli effetti più preoccupanti è lo “sbiancamento dei coralli”, dovuto alla morte di particolari alghe indispensabili alla sopravvivenza dei polipi del corallo. Perché è importante conservare un ecosistema integro Un ecosistema integro è in grado di fornire servizi essenziali per l’umanità: contribuisce a pulire l’aria che respiriamo e l’acqua che beviamo, rende il terreno più resistente all’erosione.

AA.VV. (2011). Che cos’è il global warming. Firenze-Trieste: Editoriale Scienza

Ricavare informazioni da testi informativi, applicando tecniche utili.

A partire dall’ultimo ascolto avviamo un confronto sull’importanza del riciclo e della raccolta differenziata (Educazione civica).

DOMANDE E INFORMAZIONI Durante una lettura “intensiva”, come la lettura per lo studio, occorre riuscire a individuare le informazioni presenti nel testo, principali e secondarie, oltre a quelle implicite, nascoste. Il lettore può comprendere queste ultime informazioni facendo ricorso alla propria “enciclopedia” o collegando informazioni date in parti diverse del testo. Consegniamo la SCHEDA Alla ricerca di informazioni. Invitiamo alunne e alunni a svolgere una prima lettura anticipatoria attraverso alcuni passaggi che stimolano la capacità di previsione: • porre attenzione a tutti gli indizi forniti dal testo (parole, immagini, schemi, colori...); • comprendere il significato di tutte le parole, anche quelle appartenenti al lessico specifico; • trovare collegamenti con le conoscenze che già hanno sull’argomento. Passiamo a un’analisi più approfondita dei contenuti del testo. Una strategia molto utile per imparare a controllare la comprensione è quella di abituarsi gradualmente a formulare domande. Suggeriamo di trasformare i sottotitoli in domande e di andare a cercare la risposta nel testo.

Cosa succede a piante e animali con il riscaldamento globale?

UNA MAPPA PER ESPORRE UN ARGOMENTO DI STUDIO CHE COSA SERVE SCHEDA Alla ricerca di informazioni completata, post-it colorati, fogli bianchi formato A4. COME SI FA 1. Invitiamo alunne e alunni a dividersi a coppie, consegniamo a ciascuna coppia qualche post-it e chiediamo di riprendere la scheda. 2. Forniamo un foglio A4 a ogni coppia e invitiamo gli alunni a porre al centro un post-it su cui scrivere “Global warming”. 3. Chiediamo di riportare sugli altri post-it le informazioni principali raccolte e posizionarli sul foglio bianco per realizzare una mappa. 4. Lasciamo il tempo per svolgere il lavoro, poi chiediamo a ogni coppia di mostrare la mappa e i tipi di relazione individuati. In particolare soffermiamoci sulle esemplificazioni, che andranno posizionate al livello inferiore rispetto al concetto a cui fanno riferimento.

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ITALIANO | 4 |

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LABORATORIO

– Di quale problema si parla?

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AUDIO Isola di plastica Meteoheroes

• Osserva la struttura del testo. Leggi con attenzione titoli, sottotitoli e parole in neretto e pensa se hai già letto o ascoltato qualcosa su questo argomento. Poi leggi con attenzione il testo e scrivi nella colonna accanto a quali domande risponde ciascuna parte. Osserva l’esempio.

• Ascolta il podcast su un problema collegato all’inquinamento della plastica in mare, poi rispondi alle domande. Riascolta più volte l’audio se necessario.

– Su quali isole devono recarsi i Meteoheroes? Galapagos. Midway.

Classe quarta

ITALIANO

Impariamo a studiare

Laura Deluigi Insegnante

Rielaborare informazioni Riconosciamo la struttura del testo espositivo, riflettendo sui vari tipi di capoverso, e lavoriamo sull’abilità di generare domande. Rielaboriamo testi informativi al fine di realizzare un’esposizione collettiva su un argomento di studio. TEMPO 8 ore

Lezione digitale e tutte le schede

ED. CIVICA Agenda 2030, Obiettivo 3: salute e benessere per tutti e per tutte le età

OBIETTIVI • Comprendere le informazioni principali di un testo informativo. • Ricavare informazioni da testi informativi, applicando tecniche utili, e rielaborarle.

Osserviamo la partecipazione attiva e le modalità di interazione e di confronto nel lavoro di gruppo e durante la riflessione collettiva. Documentiamo con i due testi rielaborati e la presentazione della ricerca svolta a piccoli gruppi.

MATERIALI EXTRA • Scheda docente “Un testo per scopi diversi” • Scheda “Comprensione di un testo informativo/1”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

DOMANDE E CAPOVERSI COME STRATEGIE DI COMPRENSIONE All’interno del testo informativo troviamo vari capoversi, ciascuno dei quali sviluppa aspetti particolari dell’argomento generale e dà più informazioni. Riconoscere il tipo di capoverso e porsi domande pertinenti rappresentano strategie utili a comprendere un testo informativo. Proponiamo questa attività nel LABORATORIO a pagina seguente. Terminato il lavoro, sottolineiamo gli indizi che ci hanno aiutato a comprendere di che tipo di capoversi si trattava. Rileggiamo le SCHEDE Le tipologie di capoversi e proviamo a cercare insieme alcuni di questi tipi di capoversi nella Scheda online “Comprensione di un testo informativo /1”; proviamo a formulare le domande a cui risponde il testo di ciascun capoverso.

RIELABORARE UN TESTO PER SCOPI DIFFERENTI Proponiamo di rielaborare il testo delle SCHEDE I capoversi del testo espositivo organizzando le informazioni principali per due diversi scopi. Chiediamo di elaborare una scheda di pre-

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sentazione dello sport da studiare e di creare un’infografica (o un volantino) per convincere i compagni a partecipare a lezioni di prova che si terranno presso la palestra della scuola, promuovendo così il benessere fisico (Educazione civica). Individuiamo destinatari e scopo di ciascun testo, riconoscendo quindi le diverse particolarità che dovranno caratterizzare i testi. Favoriamo il confronto e la riflessione appuntando ciò che emerge sulla lavagna; potrebbe risultare un’analisi simile a quella nella Scheda online “Un testo per scopi diversi”. Proponiamo di elaborare individualmente i due testi. Per produrre il testo di studio invitiamo gli alunni a: • rileggere ogni capoverso; • rintracciare le informazioni principali e sottolinearle; • riscrivere il testo inserendo un titolo, i nomi dei capoversi come sottotitoli e le informazioni principali rielaborate in modo corretto. Per elaborare l’infografica invitiamo gli alunni a: • osservare qualche altra infografica analoga sulla presentazione di altri sport; • appuntare le informazioni essenziali su un foglio; • creare l’infografica su un foglio a mano libera o con un software, per esempio Canva.

ITALIANO | 5 |

LABORATORIO

SCOPRIAMO I CAPOVERSI SCHEDA LE TIPOLOGIE DI CAPOVERSI/1

DEFINIZIONE

Il clima è un sistema complesso, in cui agiscono attori diversi come la biosfera, le nuvole, i raggi solari… tanti elementi che interagiscono tra loro e si influenzano a vicenda.

sviluppa, chiarisce un’idea, un concetto fondamentale

SPIEGAZIONE

Le eruzioni vulcaniche possono essere spiega effusive o esplosive. Può essere effusiva caratteristiche e se nell’edificio vulcanico c’è scarsità di fornisce dettagli gas. Se invece i gas faticano ad abbanrispetto a un donare l’interno del vulcano vi è un’eletema, anche con vata pressione che innesca un’eruzione esempi esplosiva.

La plastica è uno dei materiali più resistenti, quasi indistruttibile. La plastica evidenzia cause, motivi che non è biodegradabile, dunque rappreCAUSA / CONSEGUENZA senta qualcosa di molto pericoloso per- comportano un certo fatto ché le microplastiche in mare vengono scambiate per cibo e ingerite dai pesci. Ramesse II è il simbolo del faraone egizio: potente, guerriero, sempre vincente. precisa i vari Il suo regno è durato 66 anni: Ramesse elementi o le II è morto novantenne. Di lui si dice che caratteristiche abbia avuto un centinaio di figli. È il faradel fenomeno o one più noto perché è stato il più grande della questione costruttore dell’antico Egitto: i monumentrattata ti che ne celebrano la gloria sono quasi tutti di dimensioni colossali.

Riconoscere le caratteristiche dei capoversi di un testo informativo.

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INDICAZIONI

ESEMPIO

INDICAZIONI

I regni nei quali viene suddiviso tutto ciò che esiste in natura sono tre: il regno animale, che comprende tutti gli esseri CLASSIFICAZIONE viventi semoventi; quello vegetale, che comprende fiori, piante, alberi; quello minerale, che comprende tutte le rocce esistenti e tutti i minerali. Esistono diversi tipi di clima: – “freddo e umido”, con temperature basse e molta pioggia; – “secco e ventoso”, per indicare un luoLISTA go dove c’è molto vento e piove poco; (ELENCAZIONE) – “continentale”, con temperature molto diverse tra estate e inverno; – “marittimo”, in cui la presenza del mare addolcisce gli inverni e rinfresca le estati. Come avviene l’eruzione: – i materiali vulcanici si raccolgono nella camera magmatica; – il magma raggiunge la superficie attraSEQUENZA verso il passaggio nel camino (o camini); LOGICA O – la lava esce dal cratere; CRONOLOGICA – insieme alla lava, escono i lapilli e la cenere; – la lava, a contatto con l’aria, si raffredda e diventa solida. Il cervello dell’uomo ha delle unità di calcolo e di memoria che possono essere paragonate agli elementi che formano il CONFRONTO / cervello del computer, ma c’è una diffeANALOGIA renza importante: nel computer i collegamenti tra queste unità sono fissi, mentre nel cervello umano possono cambiare.

presenta diverse categorie in cui possono essere suddivisi gli elementi esposti

presenta un elenco, una lista

presenta una serie di azioni o eventi che seguono un ordine preciso

indica somiglianze e/o differenze tra due concetti o elementi

Riconoscere le caratteristiche dei capoversi di un testo informativo.

SCHEDA ITALIANO | Scheda

www.focusjunior.it

Riconoscere la struttura e i capoversi di un testo informativo.

Quando si ottiene un punto? Cos’è uno smash? In Europa, dopo gli spagnoli, siamo noi italiani a praticare di più questo sport suddivisi equamente tra uomini e donne. Come si calcola Tra questi il campione di tennis Novak Djokovic, l’allenatore di spiegazione il punteggio calcio Roberto Mancini, il calciatore Ibrahimovic e gli ex calciatori Totti e Pirlo; per non parlare dei molti ex grandi tennisti.

In Italia è un espansione: gioco diffuso? elencazione Quali (lista) ricordiamo tra i giocatori noti?

Classe quinta

Il punto viene conquistato quando gli avversari fanno rimbalzare due volte la pallina, o quando la lanciano direttamente sulle pareti o quando la scagliano in rete. I bravi giocatori riescono con uno smash a farla schizzare così in alto da farla uscire dal campo superando le pareti avversarie: è punto. Ma se chi riceLe ve lo smash è molto rapido, può uscire dal campo per tentare caratteristiche di colpirla prima che rimbalzi due volte e tirarla nell’altra metà del padel campo. Il punteggio è identico a quello del tennis: un punto vale 15, due valgono 30, tre valgono 40. Sul 40-40, una delle due coppie deve fare due punti più dell’avversario per conquistare il game. Chi arriva prima a 6 game ha vinto il set. Chi conquista prima due set ha vinto la partita.

confronto

Qual è la storia del padel? Com’è nato?

ITALIANO | 5 |

La battuta si effettua obbligatoriamente dal basso. Se lanciamo la pallina e la facciamo rimbalzare, questa può toccare le pareti ed essere colpita; l’importante è che non ve la si scagli Diffusione dello direttamente senza che prima abbia fatto un rimbalzo sul pa- sport e giocatori vimento. La palla può essere colpita al volo tranne che sulla noti battuta avversaria. Il padel si gioca perlopiù in  doppio  (due coppie che si affrontano).

Riconoscere la struttura e i capoversi di un testo informativo.

Come si gioca? In quanti si gioca? spiegazione

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La storia del padel Il padel deriva dal  tennis, da cui ha copiato il modo di segnare il punteggio, ma è tutta un’altra cosa. Il campo è più piccolo (10 metri di larghezza per 20 di lunghezza), ha 4 pareti alte tre metri e trasparenti che ne fanno parte, le racchette sono lunghe circa 45 cm e non hanno corde ma il cosiddetto “piatto pieno”, in carbonio e con qualche foro. Le palline sono uguali a quelle da tennis ma più leggere e la rete è più bassa.

Quali sono le caratteristiche del padel? Quali le differenze con il tennis? spiegazione La sua invenzione ufficiale risale al 1969, quando il messicano Enrique Corcuera, sbagliando le misure per la coCome si gioca struzione di un campo da tennis a casa sua ad Acapulco, a padel per rimediare ebbe l’idea di considerare le pareti come parte del campo da gioco. Di questa disciplina che aveva inventato, e che chiamò “padel”, scrisse anche le regole.

Il padel è un gioco spettacolare da vedere. Lo si pratica perlopiù in campi all’aria aperta che sembrano parallelepipedi senza però il “coperchio” e con le  pareti trasparenti per permettere agli spettatori di gustarselo da fuori. I giocatori hanno in mano delle racchette simili ai racchettoni utilizzate per giocare sulla spiaggia.

Che cos’è il padel

definizione

Che cos’è il padel? Dove si gioca?

Classe quinta

I CAPOVERSI DEL TESTO INFORMATIVO/2

ITALIANO | Scheda

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© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

ESEMPIO

I CAPOVERSI DEL TESTO INFORMATIVO/1

4. Procediamo con la correzione finale leggendo (ed eventualmente mostrando su uno schermo) i capoversi e i relativi abbinamenti.

TIPO DI CAPOVERSO

DESCRIZIONE

Classe quinta

LE TIPOLOGIE DI CAPOVERSI/2 TIPO DI CAPOVERSO

SCHEDA

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3. In un secondo momento chiediamo di ritagliare i vari riquadri tratteggiati delle SCHEDE I capoversi del testo informativo e abbinare ogni capoverso al titolo adeguato, alle domande corrispondenti e alla tipologia di capoverso corretta, come suggerito nell’esempio già presente sulla scheda.

ITALIANO | Scheda

Classe quinta

• Leggi con attenzione e osserva ciò che è in neretto: punteggiatura, connettivi, alcuni vocaboli. Usa questa scheda per comprendere la struttura di un qualsiasi testo informativo.

COME SI FA 1. Dividiamo gli alunni a gruppi di tre e consegniamo le schede. 2. Invitiamo gli alunni a leggere per prime le SCHEDE Le tipologie di capoversi per capire come distinguerli: suggeriamo di osservare con attenzione la punteggiatura, i connettivi, alcuni vocaboli ed eventualmente la struttura (per es., se c’è un elenco).

SCHEDA

ITALIANO | Scheda

• Ritaglia i riquadri seguendo le linee tratteggiate. Abbina ogni parte di testo al titolo adatto, alle domande corrispondenti e alla tipologia di capoverso corretta. Osserva l’esempio del primo capoverso.

CHE COSA SERVE SCHEDE Le tipologie di capoversi 1/2 e I capoversi del testo espositivo 1/2.

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GRAMMATICA

Altre parti del discorso

Andrea Bigagli Insegnante

Cominciamo a classificare Avviamo alunne e alunni a riconoscere alcune regolarità nella struttura della frase. Giochiamo a sostituire parole con altre all’interno di frasi e scopriamo che solo alcune combinazioni permettono di ottenere frasi ben formate. TEMPO 6 ore (2 ore alla settimana)

OBIETTIVI •P  rendere consapevolezza del linguaggio come oggetto manipolabile. • Cominciare a scoprire le regolarità del linguaggio. MATERIALI EXTRA • Raccolta “Grammatica valenziale” • Bibliografia “La grammatica valenziale a scuola”

Osserviamo la partecipazione attiva, le modalità di interazione e di confronto nei lavori di gruppo e le soluzioni ideate nella costruzione delle frasi. Documentiamo con le schede svolte e con i cartoncini delle combinazioni. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

INTRODUZIONE

Leggiamo e comprendiamo brevi frasi nucleari

Prontuario di grammatica valenziale

Proponiamo un’attività iniziale presentando la SCHEDA Lettura e comprensione di frasi. La scheda contiene alcune frasi nucleari con verbo monovalente (vedi “Prontuario di grammatica valenziale”), che sono dunque caratterizzate dalla stessa struttura: chiediamo SCHEDA GRAMMATICA | Scheda

Classe prima

LETTURA E COMPRENSIONE DI FRASI • Guarda l’esempio, poi collega con una freccia la frase all’immagine giusta.

Maria corre

I gatti dormono

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Lorenzo cammina

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alle bambine e ai bambini di leggere le frasi e di riconoscere l’immagine che le rappresenta, scelta tra le due date. Poi, con l’ausilio della LIM, proponiamo alla classe altre immagini, ognuna associata a una frase nucleare con verbo monovalente (ridere, nascere, dormire, miagolare…). Invitiamo la classe a giudicare se la frase corrisponde all’immagine proposta. Quando la frase non corrisponde all’immagine, invitiamo la classe a produrre oralmente la frase giusta.

Matteo ride

Leggere e comprendere brevi frasi nucleari.

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LAVORO SULL’INPUT

Scopriamo alcune regolarità nella struttura della frase nucleare Invitiamo le bambine e i bambini, divisi in gruppi cooperativi di due componenti, a scegliere il completamento giusto di alcune frasi con verbo monovalente completando la SCHEDA Quale parola manca? / 1. Nelle frasi proposte, il cui significato è facilitato da un’immagine, l’omissione riguarda la posizione pre-verbale, rappresentata da un nome con funzione di soggetto, oppure la posizione verbale, rappresentata dunque dal verbo. In questo modo, le bambine e i bambini vengono avviati al riconoscimento implicito di elementi della stessa categoria che ricorrono in determinate posizioni. Poi andiamo a rinforzare lo stesso obiettivo

GRAMMATICA | 1 |

SCHEDA

SCHEDA

GRAMMATICA | Scheda

GRAMMATICA | Scheda

Classe prima

QUALE PAROLA MANCA? / 1 • Guarda l’immagine, poi sottolinea la parola giusta per completare la frase. Osserva l’esempio.

salta

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Luigi

disegna

QUALE PAROLA MANCA? / 2 • Guarda l’esempio, sottolinea la parola giusta per completare ogni frase e riscrivila. Poi fai il disegno della frase.

• cuscino • dorme • verde

Il gatto

• Maria • giallo • ride

ride

• voce • alto • parla

Marco

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Il gatto

ARTE

Classe prima

• il bambino • matita • colorato

Cominciare a scoprire le regolarità nella struttura della frase nucleare.

ma con un compito di difficoltà maggiore: infatti, con la SCHEDA Quale parola manca? / 2, invitiamo i gruppi cooperativi a scegliere il completamento giusto di alcune frasi con verbo monovalente; questa volta però il significato della frase non è facilitato dall’immagine. La rappresentazione grafica delle frasi sarà realizzata dai gruppi stessi nello spazio apposito sulla scheda (attività in collegamento con Arte e immagine), una volta individuato il giusto completamento.

GIOCO

Pazze combinazioni Concludiamo l’unità con un’attività ludico-didattica, mantenendo la classe divisa in gruppi cooperativi di due componenti. Predisponiamo due contenitori di colore diverso, uno rosso e uno blu. Nel contenitore rosso inseriamo cartoncini a forma di cerchi dal bordo rosso con forme verbali monovalenti, coniugate alla terza persona del presente indicativo. Nel contenitore blu inseriamo cartoncini a forma di cerchi dal bordo blu con nomi o stringhe costituenti un gruppo del nome (nella forma articolo + nome; vedi esempi in Fig. 1). Invitiamo ciascuna coppia cooperativa a scegliere 6 cartoncini dal contenitore rosso e 6

parla

Rappresentiamo il significato di frasi con il disegno

• dorme • la pappa • lavora • la mamma • nuota • il fratello • la maestra • legge

Cominciare a scoprire le regolarità nella struttura della frase nucleare.

Fig. 1

corre

il gatto

ride

nuota

il papà

la talpa

cartoncini dal contenitore blu. A ciascuna delle coppie cooperative forniamo inoltre un cartoncino di formato A4 in cui è indicato il posizionamento di ogni coppia di cerchi (Fig. 2). Poi, invitiamo le coppie a costruire 6 frasi, combinando a piacere i cartoncini dal bordo rosso con quelli dal bordo blu. Le combinazioni saranno incollate sul cartoncino delle combinazioni. Alla fine dell’attività, la restituzione avverrà in modo collettivo, con ciascuna coppia che leggerà le proprie, alcune probabilmente divertenti, combinazioni. Il focus dell’attività non è dunque sul significato ma sul rinforzo della struttura tipica Soggetto-Verbo delle frasi con verbo monovalente e, allo stesso tempo, nell’avvio della classe alla codificazione tipica degli schemi valenziali.

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GRAMMATICA | 1 |

Fig. 2

25

GRAMMATICA

Altre parti del discorso

Andrea Bigagli Insegnante

Ri-conosciamo nomi e articoli Impariamo a riconoscere i nomi all’interno della frase e classifichiamoli in base al referente. Scopriamo che gli articoli servono a far funzionare bene il nome all’interno della frase. Giochiamo a costruire sintagmi nominali. TEMPO 6 ore

OBIETTIVI •R  iconoscere il sintagma nominale all’interno di frasi nucleari mono e bivalenti. •R  iconoscere e manipolare gli elementi del sintagma nominale.

Osserviamo la partecipazione attiva, le modalità di interazione e di confronto nei lavori di gruppo e le soluzioni ideate nella costruzione delle frasi. Documentiamo con le schede svolte e con i cartoncini delle combinazioni.

MATERIALI EXTRA • Raccolta “Grammatica valenziale” • Bibliografia “La grammatica valenziale a scuola”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

INTRODUZIONE

Scopriamo il gruppo del nome nella frase nucleare

Prontuario di grammatica valenziale

Nell’attività iniziale invitiamo le bambine e i bambini a completare alcune frasi nucleari dalle quali sono stati omessi i gruppi del nome necessari per riempire le posizioni di soggetto e oggetto. Distribuiamo la SCHEDA Completiamo gli schemi e scopriamo il

gruppo del nome: sulla base delle immagini fornite, alunne e alunni completano le frasi inserendo i gruppi dei nomi mancanti negli schemi predisposti. Al termine dell’attività, facciamo emergere che i gruppi di parole inseriti negli schemi sono “gruppi del nome” (sintagmi nominali).

LAVORO SULL’INPUT

Scopriamo alcune regolarità nella struttura della frase nucleare

SCHEDA GRAMMATICA | Scheda

Classe seconda

COMPLETIAMO GLI SCHEMI E SCOPRIAMO IL GRUPPO DEL NOME • Guarda le immagini e completa le frasi negli schemi.

Il leone

cammina

ride

mangia

Attraverso la SCHEDA Che cosa indicano i nomi?, invitiamo le bambine e i bambini, divisi in gruppi cooperativi di due componenti, a completare i gruppi del nome dati con il nome appropriato sulla base dell’immagine fornita e, successivamente, a categorizzare sulla base del referente i nomi inseriti. Invitiamo, infine, le coppie cooperative a scrivere altri nomi nella tabella della categorizzazione, sia per fissare le tradizionali categorie di referenti, sia come attività di ampliamento lessicale.

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legge

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• Scrivi qui i gruppi di parole che hai inserito nei cerchi blu scuro e blu chiaro. Il leone

Questi gruppi di parole si chiamano gruppi del nome. Riconoscere il gruppo del nome nella frase nucleare.

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Successivamente, con la SCHEDA Scopriamo gli articoli nel gruppo del nome, portiamo la classe alla scoperta di un altro elemento del gruppo del nome, cioè l’articolo. Spostiamo il focus sull’articolo con una prima attività in cui invitiamo le bambine e i bambini a riformulare delle frasi da cui sono stati omessi

GRAMMATICA | 2 |

SCHEDA

SCHEDA

GRAMMATICA | Scheda

GRAMMATICA | Scheda

Classe seconda

CHE COSA INDICANO I NOMI?

SCOPRIAMO GLI ARTICOLI NEL GRUPPO DEL NOME

• Guarda le immagini e completa i gruppi del nome con i nomi giusti. Il maestro

Classe seconda

• Guarda l’esempio e aggiungi le parole giuste per ottenere frasi corrette. Poi, completa gli schemi delle frasi. Bambino scrive lettera



La

Il bambino scrive una lettera

Il bambino

scrive

una lettera

Maestra legge libro Il

Lo

La



Il

Nomi di animale

Nomi di cosa

Nomi di luogo

Maestro

Riconoscere e classificare il nome sulla base del referente.

gli articoli, guidando la classe a riconoscerli come elementi necessari per la buona formazione delle frasi proposte. Dopo la riformulazione, chiediamo alle bambine e ai bambini di inserire le frasi all’interno degli schemi predisposti, per favorire la fissazione della rappresentazione sintattica della frase nucleare. Al termine, con una breve attività di riflessione, portiamo la classe verso la consapevolezza dell’articolo come parte del gruppo del nome.

GIOCO

La staffetta del gruppo del nome Concludiamo l’unità con un’attività ludico-didattica, che coinvolge anche l’Educazione fisica. Pensando a una divisione della classe in coppie cooperative, predisponiamo tanti piccoli contenitori in numero uguale a quello delle coppie. All’interno dei contenitori inseriamo alcune tessere, su ciascuna delle quali scriviamo un nome comune. In uno spazio sufficientemente grande, posizioniamo a terra, distanziati, alcuni segnaposto, che rappresentano i punti di partenza delle coppie. Nei pressi di ogni segnaposto, predisponiamo una pila di piccoli cartoncini bianchi in numero uguale alle tessere con i nomi. Un componente di ogni coppia dovrà raggiungere il

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Nomi di persona

Ragazza guida macchina



• Guarda l’esempio e inserisci al posto giusto nella tabella i nomi che hai scritto. Poi scrivi altri nomi.



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Nonno mangia panino

Le parole che hai aggiunto si chiamano articoli. Leggi la frase che segue e cancella le parole sbagliate: Gli articoli accompagnano i verbi /nomi, infatti fanno parte del gruppo del verbo / gruppo del nome.

Riconoscere gli articoli nel sintagma nominale.

contenitore, distante alcuni metri, ed estrarre una tessera. Lo stesso componente dovrà leggere e memorizzare il nome scritto sulla tessera, riponendo poi la tessera fuori dal contenitore. Infine, dovrà tornare al punto di partenza e riferire il nome letto al secondo componente della coppia. Quest’ultimo dovrà scrivere su uno dei cartoncini bianchi il nome che gli è stato riferito, accompagnandolo con l’articolo adeguato. La formula si ripete in modo alternato tra i due componenti della coppia. Le coppie vincitrici del gioco sono quelle che costruiscono il maggior numero di gruppi del nome corretti, scrivendoli sugli appositi cartoncini in un tempo da noi stabilito in precedenza.

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GRAMMATICA | 2 |

ED. FISICA Costruiamo sintagmi nominali facendo un gioco motorio

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GRAMMATICA

Altre parti del discorso

Andrea Bigagli Insegnante

Ri-conosciamo gli aggettivi Impariamo a riconoscere gli aggettivi nella frase. Distinguiamo gli aggettivi che servono a dare informazioni e quelli che servono a indicare meglio. Utilizziamo gli aggettivi per arricchire e rendere più funzionale una frase. TEMPO 6 ore

OBIETTIVI • Riconoscere gli aggettivi all’interno della frase. •C  lassificare gli aggettivi. •C  omprendere e usare aggettivi per ampliare il significato della frase. MATERIALI EXTRA • Raccolta “Grammatica valenziale”

Osserviamo la partecipazione attiva, le modalità di interazione e di confronto nei lavori di gruppo e le soluzioni ideate nella tombola degli aggettivi qualificativi. Documentiamo con le schede svolte e con le cartelle della tombola degli aggettivi qualificativi. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

INTRODUZIONE

Scopriamo gli aggettivi nella frase e la loro funzione

Prontuario di grammatica valenziale

Nell’attività iniziale, con la SCHEDA Scopriamo gli aggettivi, invitiamo le bambine e i bambini a completare alcune frasi, relative a delle immagini proposte, con due parole appropriate scelte tra tre. SCHEDA GRAMMATICA | Scheda

Classe terza

SCOPRIAMO GLI AGGETTIVI • Guarda l’immagine, poi completa le frasi scegliendo le due parole giuste, come nell’esempio. La bambina felice prepara una buona torta

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La ragazza un bacio al

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buona felice vestito

signora ha i

questa libro neri

bambini scrivono testo

lungo classe questi

dà cane

bionda suo mani

capelli

un

Le due parole giuste sono aggettivi, mentre la terza è un nome distrattore, legato all’immagine proposta. Una volta terminata l’attività di completamento invitiamo la classe a rileggere sottovoce le frasi completate per verificarne la buona formazione. Dopo un momento di restituzione collettiva, esplicitiamo che le parole giuste inserite nelle frasi sono aggettivi e al termine della scheda proponiamo una breve riflessione sulla funzione degli aggettivi nella prospettiva del significato della frase.

Le parole che hai scritto sono aggettivi. Colora di giallo il completamento giusto della frase. Gli aggettivi servono a… capire quando spiegare dove dare più informaziosuccede qualcosa succede qualcosa ni e indicare meglio Riconoscere gli aggettivi all’interno della frase.

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LAVORO SULL’INPUT

Collochiamo gli aggettivi nella frase e distinguiamo gli aggettivi Attraverso la SCHEDA Gli aggettivi qualificativi nella frase, invitiamo le bambine e i bambini, divisi in gruppi cooperativi di due componenti, a individuare gli aggettivi in una serie di frasi e poi a completare gli schemi forniti, posizionando correttamente gli aggettivi nella rappresentazione sintattica della frase. Oltre alle frasi presenti nella scheda, possiamo fornirne altre caratterizzate dalla stessa struttura, con l’obiettivo di rinforzare il riconoscimento sia degli aggettivi sia delle loro relazioni all’interno della struttura sintattica della frase. Al termine dell’attività, attraverso una domanda-stimolo (per es., “Dove abbiamo posi-

GRAMMATICA | 3 |

SCHEDA

SCHEDA

GRAMMATICA | Scheda

GRAMMATICA | Scheda

Classe terza

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI NELLA FRASE

AGGETTIVI QUALIFICATIVI E DETERMINATIVI

• In coppia, sottolinea gli aggettivi nelle frasi, poi completa gli schemi, come nell’esempio.

• In coppia, leggi le frasi e inserisci gli aggettivi sottolineati nella tabella sotto, nel riquadro giusto, come nell’esempio.

Il bambino felice ride

Questa scuola ha una grande palestra Quel signore indossa una giacca blu Il koala affamato mangia tante foglie

felice Il bambino

ride

La signora anziana beve un buon tè

beve

un tè

Le alte giraffe mangiano le foglie verdi

Riconoscere gli aggettivi qualificativi nella sintassi della frase.

zionato i nostri aggettivi: dentro o fuori del nucleo?”), possiamo accompagnare la classe a focalizzare in modo esplicito gli aggettivi qualificativi come esterni al nucleo ma collegati ai suoi elementi. Attraverso un’altra domanda-stimolo (per es., “A quali elementi sono collegati: ai verbi o ai nomi?”), portiamo la classe a individuare gli aggettivi come legati, sintatticamente e semanticamente, ai gruppi del nome. Successivamente, con la SCHEDA Aggettivi qualificativi e determinativi, accompagniamo le bambine e i bambini al riconoscimento dei due tipi di aggettivi. Invitiamo gli stessi gruppi cooperativi a leggere una serie di frasi contenenti aggettivi e a inserire gli aggettivi in due box: il primo è dedicato agli aggettivi “che descrivono”, il secondo agli aggettivi “che indicano”. Induttivamente, guidiamo dunque la classe verso questa prima distinzione tra aggettivi, attribuendo al termine le etichette di “aggettivi qualificativi” a quelli del primo box, e di “aggettivi determinativi” a quelli del secondo box.

GIOCO

La tombola degli aggettivi qualificativi Concludiamo l’unità con un’attività ludico-didattica. Predisponiamo una serie di cartelle, come

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La signora

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Classe terza

Aggettivi che descrivono (informano su una qualità)

Aggettivi che indicano (quantità, possesso, di chi stiamo parlando…)

grande,

Questa,

Questi aggettivi si chiamano aggettivi qualificativi

Questi aggettivi si chiamano aggettivi determinativi

• Ora, sottolineate voi gli aggettivi nelle frasi e inseriteli nella tabella precedente, nel riquadro giusto. La stella luminosa brilla Il bravo contadino munge le sue mucche Questo cane ha gli occhi azzurri

Distinguere aggettivi qualificativi e determinativi.

quelle della tombola, sulle quali, invece dei numeri, scriviamo 5 nomi caratterizzati da diversi referenti e da diverso genere e numero (un esempio in Fig. 1). Fig. 1

Lavagna

…………………………

Libri

…………………………

Cielo

…………………………

Dottoressa

…………………………

Animali

…………………………

Poi, su dei piccoli ritagli di carta, scriviamo molti aggettivi qualificativi, di diverso genere e numero (uno per ritaglio). Infine, poniamo tutti i ritagli all’interno di un contenitore. Consegniamo una cartella a ogni alunna/o; l’insegnante estrae il primo ritaglio, legge l’aggettivo e le bambine e i bambini associano l’aggettivo a un nome della loro cartella, scrivendo l’aggettivo di fianco al nome. Assegniamo un punto se l’aggettivo rispetta i tratti di accordo ed è coerente con il nome a cui è stato associato. Vince la tombola la prima bambina o il primo bambino che riesce a completare la cartella con 10 giuste associazioni nome-aggettivo.

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GRAMMATICA | 3 |

29

GRAMMATICA

Altre parti del discorso

Andrea Bigagli Insegnante

Ri-conosciamo gli avverbi Scopriamo gli avverbi all’interno della frase e impariamo a riconoscerli. Distinguiamo i vari tipi di avverbio. Utilizziamo gli avverbi per modificare il significato di un verbo, di un nome o di una frase. TEMPO 6 ore

OBIETTIVI • Riconoscere l’avverbio all’interno della frase. • Classificare gli avverbi. • Comprendere e usare avverbi per ampliare il significato della frase.

Osserviamo la partecipazione attiva, le modalità di interazione e di confronto nei lavori di gruppo e nel gioco finale. Documentiamo con le schede svolte.

MATERIALI EXTRA • Raccolta “Grammatica valenziale” • Bibliografia “La grammatica valenziale a scuola”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

INTRODUZIONE

Scopriamo gli avverbi nella frase e la loro funzione

Prontuario di grammatica valenziale

Nell’attività iniziale invitiamo la classe a scoprire gli avverbi con la SCHEDA Scopriamo gli avverbi. Sollecitiamo le bambine e i bambini a completare le frasi associando gli avverbi proposti alle frasi, in accordo con ciascuna immagine. SCHEDA GRAMMATICA | Scheda

Classe quarta

SCOPRIAMO GLI AVVERBI • Guarda le immagini, poi completa le frasi scrivendo le parole al posto giusto.

L’acqua scorre velocemente lentamente

L’acqua scorre

Il bambino legge molto poco

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

Il bambino legge

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Gabriella alza la mano anche solo

Gabriella alza la mano

Riconoscere gli avverbi e la loro funzione di modificatori.

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Con questa attività, guidiamo implicitamente la classe al riconoscimento sia degli avverbi sia della loro funzione di modificatori. Durante il momento di restituzione collettiva, possiamo anche lavorare sull’ampliamento lessicale. Attraverso domande-stimolo come “E poi? Come può scorrere l’acqua?”, invitiamo alunne e alunni a produrre oralmente ulteriori avverbi, appropriati al significato di ciascuna frase.

LAVORO SULL’INPUT

Collochiamo gli avverbi nella frase e distinguiamo alcuni tipi di avverbio Attraverso la SCHEDA Gli avverbi nella frase, invitiamo le bambine e i bambini, divisi in gruppi cooperativi di due componenti, a individuare gli avverbi in una serie di frasi e poi a completare gli schemi forniti, posizionando correttamente gli avverbi nella rappresentazione sintattica della frase. Attraverso gli schemi, portiamo le bambine e i bambini a capire alcune delle possibilità morfosintattiche dell’avverbio, che può funzionare da modificatore sia del verbo sia del nome. Nella seconda parte del lavoro sull’input, focalizziamo l’attenzione sul riconoscimento delle categorie dell’avverbio sulla base del significato.

GRAMMATICA | 4 |

SCHEDA

SCHEDA

GRAMMATICA | Scheda

GRAMMATICA | Scheda

Classe quarta

GLI AVVERBI NELLA FRASE

LE SCATOLE DEGLI AVVERBI

• In coppia, sottolinea gli avverbi nelle frasi, poi completa lo schema, come nell’esempio.

Il gatto dorme tranquillamente

• In coppia, inserisci l’avverbio sottolineato nella scatola giusta. Per scegliere la scatola, leggi bene la domanda accanto alla frase, di cui l’avverbio è la risposta.

tranquillamente

Il gatto

Classe quarta

Maria si è svegliata presto (quando?) Il papà legge attentamente un libro (in che modo?) Laggiù c’è un bar (dove?) Martina e Giorgio camminano molto (quanto?)

dorme

presto

Roberta ha eseguito bene il compito

Soltanto Luigi gioca a dama

Riconoscere gli avverbi nella sintassi della frase.

Distribuiamo la SCHEDA Le scatole degli avverbi a ciascuna coppia; guidiamo l’attività leggendo ad alta voce l’esempio accompagnato dalla “domanda spia” ed enfatizzando l’avverbio che risponde alla domanda: “Maria si è svegliata presto... Quando si è svegliata Maria? Presto!”.

GIOCO

La bandierina degli avverbi Concludiamo l’unità con un’attività ludico-didattica che coinvolge anche l’Educazione fisica. Predisponiamo tanti cartoncini quanti sono gli alunni e su ogni cartoncino scriviamo una frase contenente un avverbio. Formuliamo frasi contenenti avverbi appartenenti alle quattro categorie focalizzate in precedenza. Dividiamo la classe in gruppi da 4 componenti; a ogni componente forniamo un car-

AVVERBIO DI MODO AVVERBIO DI TEMPO AVVERBIO DI LUOGO AVVERBIO DI QUANTITÀ

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

Avverbi di tempo

Avverbi di modo

Avverbi di quantità

Avverbi di luogo

• Ora sottolineate voi l’avverbio in ogni frase e inseritelo nella scatola giusta. Lucilla sbadiglia rumorosamente Il cane Mario abbaia poco Gli alberi sono intorno alla scuola Mia sorella arriverà tardi a casa

Riconoscere le categorie degli avverbi sulla base del significato.

toncino contenente una frase con un avverbio di diversa categoria. In uno spazio adeguato, due dei gruppi si posizionano come nel gioco rubabandiera. L’insegnante, con in mano la bandierina, pronuncia voce alta: “Avverbio di …”; il componente di ciascuna squadra in possesso della frase contenente un avverbio della categoria pronunciata dall’insegnante corre a prendere la bandierina. La prima o il primo che afferra la bandierina legge la sua frase e, se l’avverbio corrisponde alla categoria indicata, guadagna il punto per il gruppo. Ogni manche termina quando uno dei due gruppi raggiunge i quattro punti. Possiamo organizzare il gioco come un torneo a gruppi, finché si arriva al gruppo vincitore.

ED. FISICA Giochiamo a rubabandiera con gli avverbi

In alternativa, possiamo organizzare il gioco al contrario. A ogni bambina/o di ciascun gruppo forniamo un cartoncino con su scritta una delle categorie dell’avverbio, che non deve essere rivelata. L’insegnante legge una frase contenente un avverbio; il componente di ciascuna squadra che ha il cartellino con la categoria dell’avverbio contenuto nella frase letta dall’insegnante corre a prendere la bandierina. La prima o il primo che afferra la bandierina mostra la categoria dell’avverbio in suo possesso e, se l’abbinamento è corretto, guadagna il punto per il gruppo.

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GRAMMATICA | 4 |

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GRAMMATICA

Altre parti del discorso

Andrea Bigagli Insegnante

Ripassiamo le parti del discorso A partire dalla frase, rinforziamo il riconoscimento di tutte le parti del discorso e la loro analisi. Facciamo emergere la regolarità delle parti del discorso nella sintassi della frase. TEMPO 6 ore

OBIETTIVI • Consolidare il riconoscimento e l’analisi di tutte le parti del discorso. • Consolidare il riconoscimento dell’organizzazione sintattica della frase semplice. MATERIALI EXTRA • Raccolta “Grammatica valenziale” • Bibliografia “La grammatica valenziale a scuola”

Osserviamo la partecipazione attiva e le modalità di interazione e di confronto nei lavori di gruppo e nel gioco finale. Documentiamo con le schede svolte. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

INTRODUZIONE

Ripassiamo le parti del discorso

Prontuario di grammatica valenziale

In questa unità ci focalizziamo sul ripasso delle parti del discorso e attiviamo la classe attraverso un lavoro dinamico sul recupero di conoscenze e competenze precedentemente acquisite. Dividiamo la classe in coppie cooperative di due componenti e forniamo a ciascuna coppia un foglio a righe formato A4. In testa a ciascun foglio, scriviamo una sequenza di nomi delle parti del discorso e, sotto di essa, una frase esemplificativa, che rispetta tale sequenza (Fig. 1).

Fig. 1

art. nome agg. verbo prep. art. nome

il

gatto

nero

dorme

sotto

la

finestra

La sequenza delle parti del discorso può essere uguale per tutte le coppie, oppure possiamo predisporne diverse. In ogni caso, le sequenze devono rispettare le regole di combinazione tipiche della lingua italiana. In un tempo stabilito dall’insegnante, ciascuna coppia cooperativa deve scrivere il numero maggiore di frasi rispettando la sequenza sul foglio. Non è consentito usare le stesse parole per le categorie di classe aperta, come nomi, verbi, aggettivi e avverbi. Al termine dell’attività, ogni coppia cooperativa, rispettando il turno di parola, legge le frasi prodotte. Con questa attività, accompagniamo le bambine e i bambini verso un consolidamento delle combinazioni tipiche della sintassi della frase semplice e del riconoscimento delle parti del discorso, nonché a un compito stimolante di arricchimento lessicale.

LAVORO SULL’INPUT

Inseriamo le frasi negli schemi e categorizziamo le parole delle frasi Attraverso la SCHEDA Completiamo gli schemi delle frasi, focalizziamo l’attenzione sul consolidamento della rappresentazione sintattica della frase attraverso gli schemi valenziali, invitando la classe a completare gli schemi delle frasi proposte. Nella seconda parte del lavoro sull’input, chiediamo alla classe, questa volta divisa in coppie

32

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GRAMMATICA | 5 |

cooperative di due componenti, di affrontare un compito più sfidante. Infatti, questa volta invitiamo le coppie cooperative a realizzare gli schemi valenziali delle frasi nella SCHEDA Realizziamo gli schemi e categorizziamo le parole senza fornirli. Per consolidare il riconoscimento delle parti del discorso, invitiamo poi le coppie cooperative a riconoscere la categoria grammaticale a cui appartengono le parole che compongono le frasi attraverso la compilazione di una tabella.

GIOCO

La tombola della grammatica Concludiamo l’unità con un’attività ludico-didattica. Realizziamo con dei cartoncini delle cartelle sul modello di quelle della tombola. Il numero delle cartelle equivale al numero delle bambine e dei bambini della classe. Su ogni cartella predisponiamo tre righe e su ogni riga scriviamo una frase, separando ciascuna parola. Le frasi sulle righe di tutte le cartelle hanno lo stesso numero di parole; la struttura delle frasi, invece, deve essere, almeno in parte, diversa (cioè devono comparire parole appartenenti a parti del discorso diverse), sia per riga che per cartella (un esempio in Fig. 2). Predisponiamo inoltre tanti piccoli cartoncini, sui quali scriviamo i nomi delle parti del discorso. Per ogni parte del discorso, realizziamo numerosi piccoli cartoncini. Infine, disponiaSCHEDA GRAMMATICA | Scheda

mo i piccoli cartoncini in un sacco. Dopo aver distribuito le cartelle a ogni alunna/o, come nel gioco della tombola, l’insegnante estrae dal sacco un cartoncino e legge a voce alta la parte del discorso estratta, per esempio: “Verbo!”. Le bambine e i bambini pongono un piccolo oggetto sulle parole di ogni frase della cartella che appartengono a tale categoria. La prima bambina o il primo bambino che riesce a coprire tutte le parole di un’intera frase pronuncia a voce alta “Frase!” e raggiunge la prima piccola vittoria. Proseguiamo quindi le estrazioni per la vittoria finale: la prima bambina o il primo bambino che riesce a coprire le parole di tutte e tre le frasi pronuncia “Tombola!” ed è la vincitrice o il vincitore del gioco. Fig. 2

MIA

SORELLA

SOFIA

STUDIA INGEGNERIA

MANGIO SEMPRE VOLENTIERI

LA

PIZZA

È ENTRATA

IN

PORTO

LA

NAVE

SCHEDA GRAMMATICA | Scheda

Classe quinta

COMPLETIAMO GLI SCHEMI DELLE FRASI

Classe quinta

REALIZZIAMO GLI SCHEMI E CATEGORIZZIAMO LE PAROLE

• Copia gli schemi sul quaderno e inserisci ogni frase nel suo schema. Maria corre velocemente

Consolidiamo il riconoscimento delle parti del discorso con un gioco

• Rappresenta sul quaderno le frasi con gli schemi valenziali. Poi inserisci le parole di ogni frase al posto giusto nella tabella in basso, come nell’esempio.

I bambini hanno comprato un astuccio giallo

lentamente

Maria cammina lentamente Maria

Solo Roberta gioca con la palla verde

Maria ha fatto bene il compito difficile

La maestra gentile regala volentieri un fiore a Martina

Consolidare la rappresentazione sintattica della frase attraverso schemi valenziali.

Il vecchio treno porta i passeggeri da Firenze a Bologna Il papà ha aperto completamente la finestra Anche voi avete dipinto un quadro bellissimo Verbi

cammina,

Nomi

Maria,

Pronomi © 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

Anche Luigi è andato a Roma

cammina

Articoli Aggettivi Preposizioni Avverbi

lentamente,

Consolidare la rappresentazione sintattica della frase attraverso schemi valenziali e il riconoscimento delle parti del discorso.

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GRAMMATICA | 5 |

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INGLESE

Giochi e attività outdoor

Stefania Paracolli Insegnante

Giochi e arte con la natura! Parliamo di giocattoli da utilizzare all’aperto e di giochi tradizionali. Realizziamo un “quadro tondo” con frammenti naturali trovati in giardino.

TEMPO 4 ore

OBIETTIVI •C  omprendere e nominare giochi e giocattoli. •C  omprendere e nominare la posizione di oggetti. •A  scoltare, comprendere ed eseguire istruzioni. MATERIALI EXTRA • Video “Giocattoli in inglese per bambini” • Approfondimento “30 classic outdoor game for kids”

Osserviamo la partecipazione al gioco e l’autonomia nella realizzazione del proprio quadro tondo con il laboratorio. Documentiamo con le schede svolte e il quadro realizzato nel laboratorio. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

LANGUAGE FOCUS • Toys, games, colours; prepositions • What toy is it? Where is it? In the box

SETS OF GAMES Presentiamo il lessico dei giocattoli con il VIDEO Giocattoli in inglese per bambini  (gscuola.it/3hJZDev) e dopo un primo ascolto semplice dei vocaboli riascoltiamo accompagnando ogni immagine dei giocattoli con la domanda What is it? It’s a ball… Consegniamo la SCHEDA Toys. Spieghiamo SCHEDA INGLESE | Scheda

Classe prima

TOYS • Match and colour. Kite

ad alunne e alunni che dovranno collegare i nomi di alcuni giocattoli alle immagini corrispondenti e infine colorare. Al termine dell’attività chiediamo ai bambini quali giochi secondo loro possono essere usati all’aperto, al chiuso o in entrambi i luoghi. Presentiamo quindi i vocaboli outdoor/indoor games. Creiamo un collegamento interdisciplinare con Matematica. Disegniamo alla lavagna un diagramma di Venn a due insiemi. Scriviamo su uno INDOOR GAMES e sull’altro OUTDOOR GAMES. Invitiamo quindi a classificare i giochi. Chiediamo: Is the skateboard an outdoor or an indoor game? Scriviamo la parola skateboard all’interno dell’insieme Outdoor games. Facciamo la stessa domanda con doll (Indoor games) e con ball, che scriveremo nello spazio di intersezione (Fig. 1).

Toy car

Fig. 1 Ball

INDOOR GAMES

MATEMATICA

OUTDOOR GAMES

Rappresentiamo insiemi con il diagramma di Venn

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© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

Blocks

DOLL

Board game

Comprendere il lessico dei giocattoli.

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INGLESE | 1 |

BALL

SKATEBOARD

SCHEDA INGLESE | Scheda

Classe prima

• Cut out and glue.

BOX AND BALL

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

INDOOR GAMES

Presentiamo un gioco tradizionale da fare all’aperto (o in palestra) come Find the hidden object. Utilizziamo una scatola e una palla che nasconderemo di volta in volta in alcuni spazi della palestra o del giardino. Dividiamo la classe in due gruppi; la squadra che trova i due oggetti deve anche dire la posizione della palla in relazione alla scatola (in, on, under, near) per ottenere il punto. Vince chi ottiene più punti. Concludiamo il percorso proponendo, nel LABORATORIO, un’attività in collegamento con Arte e immagine.

ARTE

INDOOR OR OUTDOOR GAMES?

OUTDOOR GAMES

Realizziamo un “tondo” artistico utilizzando materiali naturali

Leggere, comprendere e classificare i giochi.

LABORATORIO

Consegniamo la SCHEDA Indoor or outdoor games? e chiediamo di inserire i giochi nell’insieme giusto.

A "NATURAL" ARTWORK! CHE COSA SERVE Materiali naturali (o loro fotografie), piatti di carta, nastro adesivo trasparente. COME SI FA 1. In un giardino (o in palestra, dove noi li avremo precedentemente disposti in più punti) facciamo raccogliere a ogni bambina/o materiali naturali come frammenti di rami, foglie, sassolini, petali. Guidiamo l’attività di raccolta indicando il colore dei frammenti da cercare. Diciamo per esempio: Pick something green. 2. Una volta raccolto materiale sufficiente, passiamo a realizzare dei “tondi”. Prendiamo un piatto di carta e tagliamo il centro. Take a paper plate and cut out the center. 3. Applichiamo il nastro adesivo con la parte adesiva rivolta verso l’alto, a ricreare il fondo che abbiamo tagliato. Make the bottom of the plate with sellotape. 4. Incolliamo i frammenti raccolti sul nastro adesivo a creare una bella decorazione. Glue the natural debris. I nostri tondi sono pronti per essere appesi a decorare la classe. Una volta finito potremo anche analizzare gli elementi trovati e osservarli meglio, per esempio usando una lente di ingrandimento.

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INGLESE | 1 |

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INGLESE

Giochi e attività outdoor

Stefania Paracolli Insegnante

Giochi, azioni e numeri Rivediamo i numeri per eseguire azioni su comando. Usiamo delle maths cards per una caccia al tesoro. Costruiamo dei birilli con materiale di riciclo.

TEMPO 4 ore

OBIETTIVI •A  scoltare, comprendere e nominare il lessico delle parti del corpo e i numeri. •A  scoltare, comprendere ed eseguire istruzioni. • Interagire con i compagni e l’insegnante.

LANGUAGE FOCUS • Games, body, numbers 11-20 • I like/don’t like; What’s your favourite game?

ED. FISICA Introduciamo il lessico nuovo attraverso il movimento

Documentiamo con le schede e con foto o riprese del laboratorio.

MATERIALI EXTRA • Video “Body Parts, Verbs & Counting Song” • Approfondimento “Old-fashioned games modern kids love”

Lezione digitale e tutte le schede

Osserviamo la partecipazione attiva, la modalità di interazione degli alunni durante la caccia al tesoro e l’autonomia nella realizzazione dei birilli.

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

LET’S MOVE THE BODY AND COUNT!

SCAVENGER HUNT

Riattiviamo il lessico dei numeri chiedendo: Can you count from 1 to 10? One, two, three… Presentiamo le parti del corpo, rivediamo verbi d’azione e numeri da 1 a 10 con il VIDEO Body Parts, Verbs & Counting Song (gscuola.it/3tx2OJa). Soffermiamoci sul nome delle parti del corpo mettendo in pausa il video. Chiediamo: What is this? This is the nose… Per facilitare l’esecuzione dei movimenti proposti nel video scriviamo alla lavagna la sequenza di azioni, le parti del corpo da toccare e quante volte toccarle contando (Fig. 1). Disponiamoci in uno spazio sufficiente a creare un cerchio, ed eseguiamo insieme i movimenti cantando (Educazione fisica).

Indaghiamo i giochi tradizionali che i bambini conoscono, per es. caccia al tesoro (scavenger hunt), campana (hopscotch), nascondino (hide and seek) e chiediamo: Do you like hopscotch? What’s your favourite game? Proponiamo una caccia al tesoro con elementi naturali e oggetti scolastici, quindi presentiamo il lessico usando le cards della SCHEDA Scavenger math cards. Chiediamo: What are these? These are stones… Dividiamo la classe in due o tre squadre. Stampiamo altrettante copie della SCHEDA Scavenger maths cards, ritagliamo le carte e mettiamo ciascuna serie in una scatola (una per squadra). Ogni squadra elegge un/a caposquadra che, al via, prenderà la prima card dalla scatola e in-

Fig. 1

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Actions

Body parts

How many times?

Jump

Head

4

Walk

Nose

5

Hop

Mouth

6

Skip

Shoulder

7

Shake

Arms

8

Swim

Back

9

Fly

Legs

10

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INGLESE | 2 |

SCHEDA

SCHEDA

INGLESE | Scheda

INGLESE | Scheda

Classe seconda

SCAVENGER MATHS CARDS

Classe seconda

• Find the items!

• Plus or minus? Write + or –

7

8 +

4 = 12

16 … 14 =

MATHS

Eseguiamo delle addizioni e delle sottrazioni contando tutti gli oggetti trovati durante il gioco Scavenger hunt. Diciamo per esempio: We count all the twigs. What is five plus six? Five plus six equals eleven. We take away 2. How many twigs? Facciamo un brainstorming sulle parole chiave da associare alle addizioni e alle sottrazioni e scriviamole alla lavagna. Al termine consegniamo la SCHEDA Addictions and subtractions. sieme alle compagne e ai compagni andrà alla ricerca degli oggetti indicati. Una volta consegnati gli oggetti prenderà la card successiva. La prima squadra che termina le cards ottiene un punto. Ogni comando eseguito correttamente nel numero e nel tipo di oggetti richiesti vale un punto. Alla fine del gioco facciamo riportare gli elementi naturali in giardino, spiegando l’importanza del lasciare inalterati gli ambienti naturali che occupiamo al fine di preservare l’equilibrio di ciascun ecosistema (Educazione civica). Nel LABORATORIO realizziamo dei birilli con bottiglie di plastica usate per riflettere sull’importanza del riciclo e riutilizzo (Educazione civica) e giocare con le addizioni.

.= ..... .. 6+

= .... +. ...

Leggere, comprendere istruzioni di matematica e contare.

LET'S PLAY WITH SKITTLES! CHE COSA SERVE 10 bottiglie di plastica usate da 1,5 l, 10 cartoncini di colori diversi di misura 35 x 15 cm, 10 cerchi di carta bianca, acqua, colla, forbici, lapis, gomma, pennarelli, carta di vecchi giornali e nastro adesivo, una palla di media grandezza, anche realizzata con carta di vecchie riviste e nastro adesivo.  COME SI FA 1. Riempiamo a metà le bottiglie con dell’acqua e chiudiamole con i tappi. Fill the bottles with water. 2. Disegniamo i numeri da 1 a 10 sui cerchi di carta e incolliamoli sui cartoncini colorati. Draw the numbers and glue them on the cardboard. 3. Incolliamo i cartoncini colorati intorno alle bottiglie. Glue the numbers on the bottles. 4. Facciamo lanciare a turno la palla. Throw the ball and count the points scored! I bambini a turno lanceranno la palla e totalizzeranno la somma dei punti di ciascun birillo (skittle) caduto. Vince chi ha realizzato il punteggio più alto.

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LABORATORIO

Find 3 rubbers

Leggere, comprendere ed eseguire istruzioni.

13

3

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

Agenda 2030, Obiettivo 15: Proteggere la Terra e la biodiversità

Find 4 rulers

5

CLIL

1

=

20

18+........=

Find 5 stones

...=

....

4

Find 6 twigs

14 … 6 = 20

5+ .....

Find 7 pencils

6

18 … 9 = 9

8 … 12 = 20

... +. 10

Find 8 leaves

17 – 2 = 15

2

8+........=

8

ED. CIVICA

ADDICTIONS AND SUBTRACTIONS

INGLESE

Giochi e attività outdoor

Stefania Paracolli Insegnante

Sport, natura e yoga! Presentiamo il lessico degli sport all’aperto. Facciamo un’indagine sugli sport che le bambine e i bambini sanno praticare. Impariamo alcune posizioni dello yoga. TEMPO 4 ore

OBIETTIVI •C  omprendere, oralmente e per iscritto, il lessico di sport e abilità. • Interagire con i compagni e l’insegnante. • Produrre semplici messaggi.

Osserviamo le modalità di interazione e di confronto durante l’indagine statistica e la partecipazione all’attività dello yoga. Documentiamo con la scheda e con foto dei momenti di pratica dello yoga.

MATERIALI EXTRA • Flashcards “Sports” • Articolo “Posizioni yoga per bambini”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

Presentiamo il lessico degli sport all’aperto e delle azioni di ciascuno sport con le cards scaricabili al link gscuola.it/3EfsQFB. Guardiamo il VIDEO Can you swim? Can you skate? (gscuola.it/3EbRmHY). Facciamo domande sugli sport praticati da alunne e alunni: Can you swim? Can you play football? Proponiamo un chain work con il quale un bambino chiederà a un compagno o una compagna se sa fare uno sport; chi risponderà chiederà a sua volta a un altro compagno, fino a quando tutti avranno interagito. Prima dell’attività consegniamo la SCHEDA Can you play…?. Facciamo registrare le risposte dei bambini e delle bambine in merito agli sport che sanno praticare e analizziamo i dati per rispondere ad alcune domande (Matematica).

INGLESE | Scheda

Classe terza CAN YOU PLAY…?

• Ask your classmates. Colour one square for each sport they can play.

Tennis

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

LANGUAGE FOCUS • Outdoor sports, yoga poses, body, nature • Can you play tennis? Can you swim? Can you do yoga?; You’re a water lily

SCHEDA

LET’S PLAY SPORTS!

Basketball Swimming Volleyball

Cycling

Football

Other sports

• Complete the sentences with the right numbers. students can play sports. students can play football. students can play tennis. students can play volleyball. students can play other sports. Comprendere il lessico degli sport, interagire e registrare informazioni.

WELLBEING AND YOGA MATEMATICA Rappresentiamo dati con un grafico a colonne

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Parliamo dell’importanza di praticare attività che favoriscano il benessere psicofisico attraverso la pratica di esercizi che riguardano il corpo e la mente. Spieghiamo che lo yoga è una disciplina antichissima: ha avuto origine in India circa 12.000 anni fa; con essa assumiamo e manteniamo delle posizioni corporee per allungare i muscoli, rilassarci e imparare un modo di

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respirare più corretto e profondo. Poniamo maggiore attenzione al nostro modo di respirare e alle posizioni del nostro corpo per capire meglio le nostre emozioni e migliorare la nostra capacità di concentrazione! Guardiamo il VIDEO Silly to Calm (gscuola. it/3X7t0aP). Scriviamo alla lavagna alcune parti del testo della canzone in questo modo:

INGLESE | 3 |

Fig. 1 Our worries away!

Breath Bend

Bring our energy up!

Spieghiamo che in queste frasi è racchiuso il senso della pratica dello yoga, in quanto attraverso delle azioni che facciamo con il nostro corpo (stretch, twist, bounce, breath, bend) possiamo ottenere benefici per la nostra mente, mandare via le preoccupazioni, aumentare la nostra energia (Our worries away, bring our energy up). Distribuiamo poi dei fogli bianchi A4 e facciamo disegnare al centro del foglio la sagoma di un fiore di loto (Fig. 1). Su ciascun petalo del fiore di loto scriviamo dei semplici slogan sui benefici dello sport in

ED. FISICA

genere e dello yoga, per esempio: Play sports and be strong, Do yoga and relax, Yoga for your body and your mind… Possiamo utilizzare i fogli completati per creare un cartellone o semplicemente decorare la classe. Nel LABORATORIO, conosciamo ed eseguiamo alcuni semplici Asana, le posizioni yoga (Educazione fisica) . Possiamo poi proporre altre posizioni adatte, come quelle descritte nell’Articolo “Posizioni yoga per bambini” disponibile online.

Impariamo a calmarci e rilassarci con alcune semplici posizioni yoga

GARDEN YOGA CHE COSA SERVE La SCHEDA Garden Yoga cards, un tappetino da yoga o un asciugamano, una musica rilassante di sottofondo.

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SCHEDA INGLESE | Scheda

Classe terza GARDEN YOGA CARDS

• Look at the pictures, listen and do the poses.

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

COME SI FA 1. Stampiamo la SCHEDA Garden Yoga cards. In ogni card è rappresentata una posizione con il suo nome originale (Lotus pose, Child pose, Squat pose…). In seguito potremo stampare le cards per ogni bambina/o, perché possa praticare l’attività anche a casa, individualmente. 2. Spostiamoci in uno spazio ampio, per esempio in giardino o in palestra. Mettiamo una musica rilassante di sottofondo. 3. Invitiamo i bambini e le bambine a sedersi sul tappetino. Sit on your mats. 4. Mostriamo la card della posizione del loto. Look, this is called the lotus pose. 5. Guidiamo i bambini e le bambine ad assumere la posizione della card. Sit with your legs crossed; hands on your knees; spine straight; eyes closed. 6. Invitiamo alunne e alunni a respirare profondamente; usiamo la metafora di un palloncino che si gonfia e sgonfia per spiegare l’inspirazione e l’espirazione. Breath in, breath out. 7. Invitiamo a mantenere la posizione il più a lungo possibile. Hold the pose for as long as possible. 8. Proseguiamo con le cards successive e le relative posizioni.

You’re a water lily

You’re a frog

Lotus Pose

Squat Pose

You’re a caterpillar

You’re a flower

Sphinx Pose

Flower Pose

You’re a tree

You’re a rock

Tree Pose

Child’s Pose

Ascoltare e comprendere lessico e istruzioni per posizioni yoga.

INGLESE | 3 |

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LABORATORIO

Bounce Stretch Twist

INGLESE

Giochi e attività outdoor

Stefania Paracolli Insegnante

Animali e habitat Presentiamo ed esercitiamo il lessico degli animali marini e del bosco e impariamo a riconoscerli. Puliamo un parco della nostra città e scopriamo che cosa ci occorre. TEMPO 8 ore

OBIETTIVI • Ascoltare, comprendere e nominare gli animali. • Interagire con i compagni e l’insegnante. • Leggere e comprendere semplici testi.

Osserviamo la partecipazione attiva degli alunni e le modalità di interazione e confronto durante l’attività di raccolta dei rifiuti. Documentiamo con le schede svolte e con foto scattate durante l’attività di raccolta dei rifiuti.

MATERIALI EXTRA • Flashcards “Sea animals” • Video CLIL “Unit of measurement” • Articolo “Keep Britain tidy”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

LANGUAGE FOCUS • Animals, habitats; Recycling words • Where does the shark live?

LITTLE MARINE BIOLOGISTS Guardiamo il VIDEO Under the sea song (gscuola.it/3TCNtBn) e invitiamo la classe a cantare la canzone. Presentiamo gli animali marini utilizzando flashcards come quelle disponibili online: mostriamole una alla volta e nominiamo gli animali. Poi colleghiamoci a Scienze. Diciamo ai bambini che diventeranno dei

biologi marini: Now you become marine biologists, e che, per farlo, dovranno osservare attentamente le due fact cards della SCHEDA Fact cards about sea creatures che consegneremo a ogni alunna/o. Proiettiamo le fact cards alla LIM e concentriamo l’attenzione su vocaboli e informazioni nuove (habitat, diet, weight, length, amazing fact; creiamo un collegamento con Matematica con il VIDEO Unit of measurement: gscuola.it/3hPmkhD).

SCHEDA

SCHEDA

MATEMATICA

INGLESE | Scheda

INGLESE | Scheda

Classe quarta

FACT CARDS ABOUT SEA CREATURES

Impariamo le unità di misura in inglese

• True or false? Read and tick. Lemon shark

Classe quarta

FACT CARDS ABOUT FOREST ANIMALS • True or false? Read and tick. Fox

Habitat: oceans.

Length: 2 m to 3 m.

Length: head and body: 62 to 72 cm, tail: 40 cm.

Weight: 90 kg to 180 kg.

Amazing fact: sharks can detect electric signals from their preys and can mistake underwater cameras for food.

Octopus

Habitat: oceans and coral reefs, seas.

Deer

40

Weight: 100 to 300 kg.

Amazing fact: only male deers have antlers, used to fight other males during the autumn. They fall off in the spring.

T T T T T T

Leggere e comprendere informazioni sugli animali marini.

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F F F F F F

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

Riconosciamo le caratteristiche degli animali

Weight: 500 g to 8 kg.

1. Lemon sharks eat plants. 2. Lemon sharks have a superb sense of smell. 3. Lemon sharks can weigh 250 kilograms. 4. Octopuses have one heart and red blood. 5. Octopuses are herbivorous. 6. Octopuses live in the oceans and coral reefs.

Habitat: forests and moorlands. Diet: grass, moss, leaves, shoots, bark from trees.

Length: 107 to 120 cm tall.

Amazing fact: octopuses have three hearts and blue blood. © 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

SCIENZE

Weight: 7 to 14 kg.

Amazing fact: foxes take extra food they cannot eat and bury it under the ground for later.

Diet: small crabs, scallops, snails, fish, turtles and shrimps. It is carnivore. Length: 50 cm to 120 cm.

Habitat: woodlands, mountains. Diet: worms, beetles, rabbits, birds, insects, blackberries, eggs.

Diet: fish, squids and other sharks. It is carnivore.

1. Foxes bury extra food under the ground. 2. Foxes don’t eat insects. 3. The fox’s tail can measure 40 cm. 4. Deers are carnivores. 5. Deers can weigh 300 kg. 6. Only the male deers have antlers.

T T T T T T

Leggere e comprendere informazioni sugli animali della foresta.

INGLESE | 4 |

F F F F F F

LITTLE WILDLIFE BIOLOGISTS Guardiamo il VIDEO Learn Forest Animals for Kids (gscuola.it/3Od8YYg) e invitiamo i bambini a ripetere i nomi degli animali. Diciamo ai bambini che diventeranno dei

biologi della fauna selvatica: Now you become wildlife biologists, e che, come abbiamo fatto nella prima attività, dovranno osservare attentamente le due fact cards della SCHEDA Fact cards about forest animals. Proiettiamo le fact cards alla LIM e leggiamo le informazioni. Chiediamo ai bambini: Where does the fox live? What does the deer eat? Facciamo completare la scheda. Concludiamo il percorso con il LABORATORIO, in cui proponiamo un’attività in collegamento con Educazione civica.

ED. CIVICA Parliamo di iniziative e progetti a tutela dell’ambiente

CLEAN-UP CREW Presentiamo il VIDEO Save Baby Shark and the Sea Animals (gscuola.it/3X9quAQ) e invitiamo i bambini a una riflessione sui problemi legati all’inquinamento dei mari e degli habitat terrestri e alle azioni che possiamo fare per salvaguardare il mare, la natura e gli animali. Diciamo che il periodo di primavera, da molti Fig. 1 anni, è accompagnato in molti Paesi da iniWASTE SORTING ziative di pulizia; in Italia per esempio è attiva l’associazione Legambiente, in UK la camGENERAL PLASTIC & GLASS PAPER FOOD & WASTE METALS pagna Keep Britain tidy è ormai molto coGARDEN nosciuta (vedi l’articolo online “Keep Britain WASTE tidy”), in Australia il primo sabato di marzo è il ­Clean-up day. GLOVES Organizziamo una Clean-up crew per pulire un parco della nostra città, un giardino, un’area giochi. Con la Fig. 1 mostriamo che cosa occorre per pulire i parchi, quali sono i tipi di rifiuti più comuni che possiamo trovare, in quali cassonetti vanno gettati per una corretta RUBBISH BAG differenziazione. COSA SERVE 2 sacchetti della spazzatura, 1 sacchetto di carta, guanti in lattice. COME SI FA 1. Dividiamo la classe in tre gruppi. Ciascun gruppo si occuperà della raccolta di rifiuti di materiale specifico: plastica / carta / rifiuti non riciclabili. Let’s split into 3 groups. 2. Spieghiamo che della raccolta dei rifiuti di vetro e metallo ci occuperemo noi adulti poiché dei frammenti potrebbero ferire. Adults collect glass and metal waste. 3. Consegniamo a ogni alunna/o un paio di guanti e a ciascun gruppo un sacchetto di plastica in cui mettere i rifiuti raccolti; al gruppo che raccoglierà la carta consegniamo il sacchetto di carta. Gloves for all and a rubbish bag for each group. 4. Diamo il via alla raccolta dei rifiuti dandoci un tempo massimo entro il quale terminare l’attività. Let’s start the waste collection. 5. Una volta terminata la raccolta, chiediamo a ciascun gruppo: Which recycling bin is the right one for your waste? Paper? Plastic? General waste? Invitiamo quindi a buttare i sacchetti con i rifiuti raccolti nei bidoni adeguati. Let’s throw the bags in the correct bins.

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INGLESE | 4 |

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LABORATORIO

Chiediamo ai bambini: How long is a lemon shark? How much does it weigh? Facciamo completare la scheda.

INGLESE

Giochi e attività outdoor

Stefania Paracolli Insegnante

L’orologio avanti e indietro Proponiamo attività per imparare a leggere e dire l’ora. Introduciamo una breve storia dell’ora legale (daylight saving time) e costruiamo un volantino sui suoi vantaggi e svantaggi. TEMPO 8 ore

OBIETTIVI •A  scoltare, comprendere e dire l’ora. • Interagire con i compagni e l’insegnante. •L  eggere e comprendere semplici testi

Osserviamo la partecipazione attiva degli alunni e l’autonomia nella realizzazione del proprio leaflet. Documentiamo con le schede svolte e i volantini.

MATERIALI EXTRA • Video “Daylight Saving Time for kids”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

SCIENZE Confrontiamo le condizioni di illuminazione della Terra al variare delle stagioni

42

TIME IN ENGLISH

SCHEDA

Presentiamo il VIDEO L’orologio in inglese (gscuola.it/3EfyMyn) per imparare a dire l’ora. Soffermiamoci sulle parti del video nelle quali appaiono scritte le regole fondamentali per imparare a dire l’ora e scriviamole alla lavagna. Possiamo poi utilizzare il VIDEO What time is it? (gscuola.it/3hKdhyf) per esercitarci: mettiamolo in pausa quando appaiono gli orologi e chiediamo: What time is it? It’s five o’clock. Consegniamo la SCHEDA Corresponding time, nella quale presentiamo uno schema di corrispondenza fra orario scritto in parole, espresso con orologio di 24 ore e di 12 ore e infine rappresentazione sull’orologio analogico a lancette. Chiediamo alle bambine e ai bambini di completare lo schema nelle parti mancanti.

INGLESE | Scheda

Classe quinta CORRESPONDING TIME

• Read and complete. Time in words

24-hour clock

Six o’clock in the evening

18:00 h

12-hour clock Analogue clock 6:00 pm

11 12 1 2 10 3 9 8 4 7 6 5 11 12 1 2 10 3 9 8 4 7 6 5

15:15 h

11 12 1 2 10 3 9 8 4 7 6 5 11 12 1 2 10 3 9 8 4 7 6 5

Midday

7:40 pm © 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

LANGUAGE FOCUS • Time, Daylight Saving Time; comparatives • What time is it? It’s …; What is Daylight Saving Time?

11 12 1 2 10 3 9 8 4 7 6 5

Midnight

11 12 1 2 10 3 9 8 4 7 6 5

10 minutes to 9 at night

11 12 1 2 10 3 9 8 4 7 6 5

Leggere e comprendere l’orario.

DAYLIGHT SAVING TIME Introduciamo il Daylight Saving Time (DST) e indaghiamo se alunne e alunni lo conoscono. Chiediamo: Do you know daylight saving time? Dopo avere scritto alla lavagna le risposte dei bambini, diciamo: Daylight saving time is the practice of setting the clocks forward one hour during the spring and back again in the autumn in order to take advantage of natural daylight. It has both benefits and negative consequences.

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Rivediamo l’uso dei comparativi: more, less; dark-darker; early-earlier. Scriviamo alla lavagna le parole chiave clearer evenings e darker mornings. Invitiamo la classe a pensare a vantaggi e svantaggi di entrambe le situazioni. Raccogliamo le loro idee, traducendole in semplici frasi:

INGLESE | 5 |

Clearer evenings • Less traffic accidents • Less energy consumption, more energy saving • More people exercise outdoors, more children play outdoors Darker mornings • Less safety for children to walk to school • Farmers work in the dark for longer in the morning • Better and longer sleep

Guardiamo insieme il VIDEO Daylight Saving Time for kids disponibile online attivando la modalità sottotitoli per conoscere perché, dove e quando è stato adottato il DST nel Regno Unito e in altri Paesi (attività in collegamento con Scienze e Storia). Consegniamo la SCHEDA Daylight Saving Time. Leggiamo la scheda e spieghiamo i vocaboli non conosciuti. Aiutiamo le bambine e i bambini a comprendere il significato del testo e facciamo un breve riferimento al periodo storico della Prima guerra mondiale. Invitiamo infine a completare la scheda con le parole mancanti, poi svolgiamo il LABORATORIO.

A DST LEAFLET Un leaflet (volantino) è un pezzo di carta di dimensioni diverse, a volte ripiegato, che serve per dare delle informazioni o fare pubblicità. Impariamo delle strategie per costruirne uno efficace. Scegliamo come argomento i vantaggi e gli svantaggi dell’ora legale. COSA SERVE Fogli di carta A4, matite o pennarelli, righello, le frasi raccolte alla lavagna durante la seconda attività (DST - Positive and negative things about it!). COME SI FA 1. Chiediamo a bambine e bambini di disporre il foglio in orizzontale e piegarlo in 3 parti uguali. Fold the paper into 3 equal parts. 2. Nella prima pagina mettiamo il titolo in evidenza in modo da attirare l’attenzione del lettore. Highlight the title. 3. Usiamo le altre facciate interne per scrivere le informazioni. Write information on the inside pages. 4. Usiamo il righello per creare riquadri colorati intorno alle scritte che catturino l’attenzione. Use the ruler to create coloured boxes. 5. Realizziamo dei disegni sul tema e coloriamoli con toni brillanti e accattivanti. Draw some pictures and colour them with bright colours. È possibile realizzare un leaflet al computer con programmi di impaginazione di facile utilizzo (Word, Adobe Express, Canva…).

SCHEDA INGLESE | Scheda

Classe quinta

SDTS TD DTS DTS

DAYLIGHT SAVING TIME • Read the text and complete.

evitaPositive genand dnaand evitnegative isoP Positive Positive and negative negative !ti about tuthings obabout a it! sgabout niit! ht it! things things

winter • energy • daylight hours • first • switches • more Many nations in the world use daylight saving time (DST). During spring and summer, there are ……………… hours of daylight and the days are longer. In there are less hours of daylight. The days become dark earlier in the evening. In 1914, a British man called William Willet starts a campaign: people can have more in the summer if they set their clocks forward. In this way, it’s possible to save and country to switch coal. In April 1916, Germany become the to summer daylight time. This saves coal during the war. In May 1916, Britain also to DST. Today in many countries, in the spring, clocks go forward an hour and in the autumn (fall), they go back an hour.

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

How to remember

SPRING FORWARD,

FALL BACK.

Leggere e comprendere un testo sull’ora legale.

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INGLESE | 5 |

43

LABORATORIO

DST - Positive and negative things about it!

STORIA

Territorio, arte e cultura

Fabrizio Castaldini Insegnante

I musei dei giocattoli Scopriamo insieme giochi del passato e i musei nei quali vengono conservati. Proponiamo alla classe di costruire insieme un museo virtuale con i giocattoli attuali. TEMPO 6 ore complessive

OBIETTIVI • Ricostruire esperienze vissute attraverso fonti. • Raccontare le sequenze di un’esperienza vissuta. • Riferire esperienze passate facendo uso anche delle tecnologie digitali.

Osserviamo la partecipazione, il confrontarsi con le idee altrui, l’ascolto attivo e la pertinenza ai racconti ascoltati. Documentiamo con i disegni e le schede realizzate.

MATERIALI EXTRA • Video “Visita guidata alla mostra Per gioco”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

MATEMATICA Realizziamo semplici indagini sulle preferenze individuali

ITALIANO Produrre oralmente testi regolativi

44

I GIOCHI DEI NONNI Parlare dei giochi più amati da ciascuno offre l’occasione per indagare le storie personali di ognuno di noi, ma può essere anche uno strumento per comprendere come si è trasformata la realtà in cui viviamo. Anche i nostri nonni da bambini giocavano, leggiamo alla classe il testo sottostante. Avviamo una conversazione: “Avete mai sentito nominare i giochi presenti nel racconto? Siete curiosi di provare come si gioca? Sono giochi che possiamo fare tutti insieme?”. Andiamo in palestra o in giardino per sperimentarli tutti insieme. Una volta rientrati in classe chiediamo a

ognuno di disegnare su un foglio il suo gioco preferito e di presentarlo alla classe: scriviamo poi alla lavagna i giochi scelti e individuiamo qual è il gioco preferito dalla classe e quale quello meno scelto (Matematica). Nascondino Verifichiamo che in classe tutti conoscano il gioco del nascondino, in caso contrario spieghiamo brevemente le regole del gioco. Poi chiediamo di riordinare le sequenze del gioco nella SCHEDA Le fasi di nascondino (a pagina seguente). Infine, proponiamo alla classe di esporre a turno le regole del nascondino o di un altro gioco che amano fare a ricreazione (Italiano).

I GIOCHI DEI NONNI Seduto sul divano il nonno di Moreno iniziò a raccontare: “Quando avevo la tua età con i miei amici andavamo spesso a giocare vicino al vecchio ponte. Era una zona piena di sabbia e terriccio, con le mani facevamo un percorso con curve e cunette. Fissato il punto di partenza e di arrivo, ognuno metteva la sua biglia e con la conta decidevamo chi doveva iniziare. Con piccoli colpi facevamo fare alla biglia tutto il percorso tracciato. Il più delle volte si giocava per il gusto di giocare, altre volte in palio c’erano le stesse biglie: chi arrivava primo vinceva la biglia di chi era arrivato ultimo. Spesso capitava che anche delle bambine giocassero con noi.” “E a te nonna a che cosa piaceva giocare?”, chiese incuriosito Moreno. “A me piaceva molto il gioco della campana. Con un gesso disegnavamo per terra dieci caselle, alcune accostate una di fianco all’altra, altre in fila una dietro l’altra, e le numeravamo. Poi tiravamo un sassolino, in ordine sui numeri partendo da quello più basso fino a quello più alto, e lo recuperavamo saltando dentro alle caselle, cercando di non toccare i bordi. Ero bravina, sai. Ricordo che qualche volta anche i maschi venivano a giocare con noi.”

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STORIA | 1 |

SCHEDA

SCHEDA

Visita guidata alla mostra Per gioco

1...2...3...

STORIA | Scheda

STORIA | Scheda

Classe prima

1...2...3...

GIOCHI DI OGGI O DI IERI? • Colora il quadratino di verde se è un gioco di una volta, di viola se è un gioco di oggi.

1...2...3...

© 123rf/ramirezom/vanadjana/photodeti; © Pixabay

LE FASI DI NASCONDINO • Guarda le immagini e abbinale alle frasi sotto.

Classe prima

1...2...3...

3 4

Conoscere e ordinare le regole di un gioco.

GIOCHI DI UNA VOLTA E DI OGGI In diverse località è facile trovare musei di cultura contadina con sezioni dedicate ai giochi o dei veri e propri musei dedicati esclusivamente ai giochi di una volta (https://www.museionline.info/musei/musei-del-giocattolo). Chiediamo se qualcuno ha avuto occasione di visitarne uno; se ne abbiamo la possibili-

Conoscere e confrontare i giochi di una volta con quelli di oggi.

tà, organizziamo un’uscita con la classe o in alternativa proponiamo il VIDEO Visita guidata alla mostra Per gioco (i primi quattro minuti). Poi chiediamo: “Sono diversi i giochi di una volta rispetto agli attuali? Quale vi ha incuriosito di più?”. Sperimentiamo qualche gioco del passato e consegniamo da completare la SCHEDA Giochi di oggi o di ieri?. Realizziamo con il LABORATORIO, un museo virtuale dei giochi di oggi.

MUSEO VIRTUALE DEI GIOCHI CHE COSA SERVE Materiale di cancelleria, colori vari, disegni realizzati nelle attività precedenti. COME SI FA 1. Riprendiamo i disegni fatti nelle attività precedenti o in alternativa chiediamo di disegnare un gioco secondo un “tema” condiviso insieme (un gioco da fare al chiuso quando fuori piove, uno in macchina durante un viaggio, uno per l’inverno, uno per il mare…) immaginando di doverlo raccontare a un bambino del futuro che non sa di che cosa si tratti. 2. Chiediamo di raccontare il gioco disegnato, eventualmente spiegando le regole e se lo hanno mai svolto. 3. Per realizzare un museo virtuale possiamo utilizzare diverse applicazioni dall’uso semplice e intuitivo: www.emaze.com e www.thinglink.com. Scannerizziamo i disegni fatti e realizziamo il nostro museo virtuale organizzando le varie “sale” secondo la logica del tema scelta. 4. Condividiamo il link con le altre classi o inseriamolo nel sito della nostra scuola.

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STORIA | 1 |

Esempio di museo virtuale con Emaze

Esempio di museo virtuale con Thinglink

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LABORATORIO

2

Un bambino conta con gli occhi chiusi appoggiato alla “tana”. Gli altri partecipanti al gioco si nascondono. Il primo bambino cerca chi è nascosto: se trova qualcuno corre alla tana toccandola e dicendo il suo nome, per eliminarlo dal gioco. Gli altri partecipanti cercano di correre verso la tana per liberarsi.

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

1

STORIA

Territorio, arte e cultura

Fabrizio Castaldini Insegnante

Costruiamo un museo Cos’è un museo? Che cosa può conservare? A partire da queste riflessioni, costruiamo un museo virtuale che contenga elementi tipici del nostro territorio (oggetti artistici, strumenti tipici, materie prime, cibi ecc.). TEMPO 6 ore complessive

OBIETTIVI •C  onoscere i luoghi di conservazione. •C  onoscere peculiarità storiche del territorio. •R  appresentare attività e fatti vissuti facendo uso delle tecnologie digitali.

Osserviamo le modalità di interazione e di confronto, la pertinenza delle opinioni, l’approccio alle attività interattive.

MATERIALI EXTRA • Gioco interattivo “Le parole del museo” • Gioco interattivo “Tanti musei”

Documentiamo con le schede e i disegni realizzati. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

GIOCO INTERATTIVO Le parole del museo

CHE COS’È UN MUSEO? Il museo è un luogo destinato alla raccolta e all’esposizione di una selezione di fonti di varia tipologia (si veda Storia Vita Scolastica n. 22, ottobre 2022) con il fine di diffonderne la conoscenza. Introduciamo l’argomento mostrando alcune immagini (Fig. 1 o altre simili individuate con Internet) e avviamo una conversazione guidata (“Dove si trovano queste bambine e bambini? Che cosa stanno facendo?”) facciamo emergere sia la parola “museo” sia una sua definizione condivisa (“Luogo in cui sono esposti, raccolti, ordinati e custoditi opere d’arte, oggetti e reperti di valore e di interesse storico-scientifico” da vocabolario Lo Zingarelli Zanichelli 2001). Nell’arco dei cinque anni della scuola primaria sicuramente capiterà (se non è già accaduto) di

andare a visitare un museo e di sentire termini specifici ad esso legati, come per esempio teca, bacheca o pannello: con la SCHEDA Le parole del museo (a pagina seguente) focalizziamo l’attenzione su alcuni vocaboli e consolidiamo con il GIOCO INTERATTIVO Le parole del museo. Con una discussione collettiva individuiamo quali sono le regole e le norme di comportamento che un visitatore deve rispettare (Educazione civica).

DIVERSE TIPOLOGIE DI MUSEI I musei hanno diverse impostazioni e modalità di ordinare ed esporre i reperti: in base al luogo geografico, alla funzione d’uso degli ogget-

Fig. 1

ED. CIVICA Saper spiegare le norme di comportamento da rispettare in un museo

46

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STORIA | 2 |

SCHEDA

SCHEDA

STORIA | Scheda

STORIA | Scheda

Classe seconda

GIOCO INTERATTIVO Tanti musei

Classe seconda

LE PAROLE DEL MUSEO

TANTI MUSEI

• Scrivi il numero corrispondente alla parola del museo corretta.

• Riscrivi le parole nella colonna corrispondente. Anfora – antico gioiello – dinosauro – dipinto – disegno – fossile – mummia – quadro – roccia – scultura – ricostruzione di uno scheletro – statua del faraone Museo di archeologia

Realizzata in vario materiale (legno, marmo…) può raffigurare una persona, un animale o un oggetto.

2. Quadro

Dipinto o disegno il più delle volte incorniciato.

Piccola vetrina per l’esposizione e la custodia di oggetti preziosi. Mobile simile a un tavolo dal piano inclinato e 4. Bacheca ricoperto da un vetro dove sono esposti oggetti preziosi. 5. Guida Persona che fornisce informazioni ai visitatori museale sugli oggetti presenti nel museo. Cartelloni appesi alla parete con le informazio6. Pannello ni sugli oggetti esposti. Molto utili se si visita esplicativo un museo senza guida. Monumento, luogo o villaggio ricostruito in mi7. Ricostruzione niatura simile all’originale. Conoscere il lessico specifico del museo.

ti esposti, al periodo storico di appartenenza. Considerando ciò che contengono possono prendere nomi e specificazioni differenti: • museo di archeologia (conserva vasi antichi, mummie, antichi gioielli ecc.); • museo di arte (quadri, dipinti, sculture ecc.); • museo di scienze naturali (ricostruzioni di scheletri umani e animali estinti, rocce ecc.); • museo civico (oggetti e opere d’arte caratteristici del luogo in cui si trova tale museo). Possiamo raccordaci con Geografia fornendo la piantina di un museo per individuare gli ambienti che lo contraddistinguono: biglietteria, sale espositive, aula didattica… Con la SCHEDA Tanti musei approfondiamo le tipologie di musei e discutiamo insieme per individuare un monumento, un’opera d’arte, ma anche strumenti musicali caratteristici, un libro di antiche ricette o del vasellame d’epoca tipici del nostro territorio che potremmo trovare in un museo civico, per completare l’ultima parte della scheda. Infine, proponiamo una passeggiata nel nostro territorio con lo scopo di andare alla scoperta di alcuni monumenti caratteristici (in alternativa possiamo utilizzare la funzione di “navigazione” di Google Earth) e intervistare familiari o adulti di riferimento per scoprire alcune curiosità locali, come per esempio una ricetta tipica. Con il LABORATORIO realizziamo un progetto virtuale. In conclusione, consolidiamo con il GIOCO INTERATTIVO Tanti musei.

GEOGRAFIA

• Scrivi un elemento tipico del tuo territorio che potresti trovare in un museo civico. © 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

3. Teca

Museo di scienze naturali

Museo civico

Scopriamo gli ambienti caratteristici di un museo

Conoscere alcune tipologie di musei.

MUSEO CIVICO VIRTUALE CHE COSA SERVE Materiale di cancelleria, colori vari, vecchie cartoline del territorio. COME SI FA 1. Realizziamo dei disegni che sintetizzino i monumenti visitati e le curiosità emerse durante l’intervista e, a chi ne ha, chiediamo di portare alcune cartoline vecchie del territorio. 2. Per realizzare un museo virtuale ci sono varie applicazioni di uso semplice e intuitivo, come per esempio www.emaze.com e www.thinglink.com, scannerizziamo i disegni e le cartoline da inserire nell’applicazione scelta. 3. Condividiamo il prodotto finale con il resto della scuola e magari anche con i responsabili del museo civico locale.

Esempio museo civico virtuale realizzato con Emaze

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STORIA | 2 |

Esempio museo civico virtuale realizzato con Thinglink

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LABORATORIO

1. Statua

Museo d’arte

STORIA

Territorio, arte e cultura

Fabrizio Castaldini Insegnante

Disegnare sui muri Spesso si definiscono le pitture rupestri del Paleolitico superiore come prime opere d’arte, ma non siamo certi sia così. Chi le ha realizzate e perché? Che differenza c’è con i murales e i graffiti dei nostri tempi? TEMPO 6 ore complessive

OBIETTIVI •C  onoscere le tracce storiche presenti sul territorio inerenti al Paleolitico superiore. •C  onoscere gli aspetti caratterizzanti delle civiltà di gruppi umani del Paleolitico superiore.

Osserviamo la partecipazione, le modalità e la pertinenza degli interventi, l’approccio al gioco interattivo, la predisposizione a lavorare in gruppo.

MATERIALI EXTRA • Gioco interattivo “Paleolitico Quiz” • Articolo “Qua la mano” • Video “Keith Haring”

Documentiamo con i disegni e le schede realizzate, le foto delle fasi operative nel realizzare il cartellone del laboratorio. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

GIOCO INTERATTIVO Paleolitico Quiz

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Cosa raffigurano le pitture rupestri? Le pitture rupestri raccontano momenti di vita reale o ciò che i nostri antenati vedevano intorno a loro quotidianamente. Quindi, scene di caccia e animali, ma anche elementi sul cui significato ancora si discute, esattamente come non c’è accordo in merito alla loro realizzazione. Proponiamo la SCHEDA Pitture rupestri e avviamo una discussione sulle pitture riprodotte: • le prime due immagini evidenziano animali sulla cui realizzazione non ci sono eviden-

27 | 2023

SCHEDA STORIA | Scheda

Classe terza PITTURE RUPESTRI

• Osserva le immagini e descrivi ciò che vedi. Quale significato possono avere queste opere?

Conoscere le pitture rupestri.

STORIA | 3 |

© Shutterstock/thipjang; © Adobe Stock/THIERRY; © 123rf/edurivero

La storia dell’arte propriamente detta nasce nel Paleolitico Superiore (40000–10000 mila anni fa): in varie località del Nord-Europa, e non solo, sono state ritrovate numerose pitture rupestri realizzate in caverne, grotte o ripari rocciosi realizzate utilizzando diverse tecniche. Gli elementi raffigurati presentano inoltre angolazioni e proporzioni differenti: alcuni disegni potrebbero essere indipendenti tra loro (quindi raccontare più storie) ed essere stati realizzati anche a distanza di anni. Le raffigurazioni mostrano per lo più figure umane e animali, parti del corpo (in modo particolare stencil di mani) e sono state realizzate utilizzando colori di origine naturale come il marrone, arancio, rosso e nero. Proponiamo il GIOCO INTERATTIVO Paleolitico Quiz per fissare questi primi concetti.

ze archeologiche (“È stata realizzata da un uomo o da una donna?” Il fatto che raffigurino animali non significa che sia stata realizzata da un uomo), quindi significato certo, esecutore incerto; • la terza immagine raffigura delle mani dal significato ancora incerto, ma sulla cui realizzazione (articolo “Qua la mano” disponibile online) non ci sono dubbi che si tratti di un’esecuzione collettiva a opera non solo di

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

LE PITTURE RUPESTRI

uomini. Quindi significato incerto, esecutori certi. Infatti, studi condotti nella grotta di Pech Merle in Francia sulle immagini di mani realizzate con la tecnica della soffiatura, hanno permesso di affermare che queste sono per la maggior parte di donne e bambini.

GALLERY Murales e graffiti

ARTE Realizziamo un museo collettivo

MURALES E GRAFFITI OGGI

Fig. 1 Modelli di figure per il murales

SCOPRI Keith Haring

LABORATORIO

Anche oggi uomini e donne sentono l’esigenza di raccontare storie, ma anche emozioni e sentimenti attraverso la tecnica dei murales (dove i soggetti o le scritte hanno lo scopo di far riflettere) o dei graffiti (parola di origine americana per indicare un’opera eseguita con vernici spray senza nessun intento particolare). Proponiamo la visione della GALLERY Murales e graffiti e avviamo una discussione: “Che cosa raffigurano queste immagini? Che storie vogliono raccontare? Possiamo definirle opere d’arte? Quale definiresti invece atto vandalico (spieghiamo il significato del termine)?”. Proponiamo di realizzare un murales per fondere gli elementi paleolitici, visti precedentemente, con le caratteristiche del murales: 1. coloriamo un foglio bianco del colore preferito con la tempera o i colori a cera; 2. su un altro foglio, riproduciamo e coloriamo con la tecnica preferita, delle figure sullo stile di quelle in Fig. 1 (alcune o tutte), ritagliamole e incolliamole sullo sfondo; 3. arricchiamo con una o due parole scritte in modo artistico o buffo, che sintetizzino una nostra passione o una nostra caratteristica personale; 4. incolliamo tutte le opere realizzate su un cartellone. In conclusione, proponiamo la realizzazione a gruppi di cartelloni con il LABORATORIO ispirandoci ai murales di Keith Haring (Arte e immagine).

REALIZZIAMO UN MURALES Proponiamo alla classe di realizzare un cartellone collettivo dove le impronte delle nostre mani e/o delle nostre dita faranno da riempitivo al disegno scelto. CHE COSA SERVE Un grande cartellone bianco, pennelli, tempere di vari colori. COME SI FA 1. Discutiamo insieme per scegliere il soggetto da realizzare (un albero, una casa, un prato fiorito…) e riproduciamone la sagoma in grande su cartellone con una matita, per avere una traccia del disegno, che cancelleremo alla fine. 2. Stendiamo il colore preferito sulle mani (o sulle dita) e lasciamo impronte sul foglio per riprodurre il soggetto scelto. 3. Appendiamo il cartellone realizzato in classe.

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STORIA

Territorio, arte e cultura

Fabrizio Castaldini Insegnante

Diversi monumenti e storie Conosciamo monumenti e siti di interesse storico-archeologico presenti in Italia e scopriamo i corrispettivi che si trovano in altri Paesi. Realizziamo un libro sfogliabile su siti Unesco a noi vicini. TEMPO 6 ore complessive

OBIETTIVI • Riconoscere le tracce del passato sul territorio. • Dare un ordine temporale alle informazioni. • Produrre un testo informativo a partire da monumenti storico-archeologici. MATERIALI EXTRA • Gioco interattivo “Ordine cronologico”

Osserviamo l’attenzione durante l’ascolto delle storie, la partecipazione alla discussione, la pertinenza degli interventi, l’approccio al gioco interattivo, l’autonomia nell’attività laboratoriale. Documentiamo con le schede e il pop-up realizzato durante il laboratorio. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

GIARDINO E ORTO BOTANICO: BABILONIA E PADOVA Quasi ogni angolo della Terra conserva un proprio patrimonio storico-artistico-archeologico e, in alcuni casi, possiamo individuare caratteristiche e punti di confronto con altri luoghi geograficamente distanti. Se confrontiamo, per esempio, la lista “Le sette meraviglie del mondo antico” del III sec. a.C. e la SCHEDA DOCENTE STORIA | Scheda docente

Classe quarta

MANLYA E MARCO Manlya Oggi è una giornata speciale, potrò visitare i giardini presso il palazzo del re Nabucodonosor II. Ho avuto un permesso speciale perché sono la figlia del giardiniere del re. Potrò vedere quello che gli altri possono solo immaginare o intravedere da lontano. Oggi è la giornata dedicata alla cura dei fiori e delle piante del secondo livello. Che profumo! Che colori! Mentre mio padre è intento nel suo lavoro mi ha raccontato la storia dei giardini. “Questi giardini, costruiti su quattro livelli, li ha voluti il nostro re Nabucodonosor II per la regina Amiti che soffriva di nostalgia a causa della lontananza dal suo Paese d’origine, la lontana Persia. Ha fatto quindi arrivare fiori, piante e alberi dalle terre più lontane. Oggi mi devo dedicare alla cura di fichi, ninfee e melograni.” Nel frattempo, in lontananza sento il rumore delle norie, un sistema di ruote con anfore per trasportare nei piani superiori le acque prese direttamente dall’Eufrate.

Conosciamo l’ente UNESCO e i beni patrimonio dell’umanità.

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© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

ED. CIVICA

Marco Marco è curioso di vedere le piante di cui ha tanto letto all’università e oggi è prevista una visita con il docente di botanica. “Questo giardino viene anche chiamato Giardino dei semplici, perché qui cerchiamo di ottenere i medicamenti direttamente dalle piante. Io lo chiamo horto medicale, come lo chiamava il mio maestro Francesco Bonafede. Bisogna innanzitutto conoscere i libri di Aristotele e Teofrasto, che per primi hanno cercato di guarire i malanni in modo naturale. Noi dobbiamo cercare di perfezionare i loro principi ed è con questo spirito di miglioramento che Luigi Squalermo portò qui, attraverso il porto di Venezia, oltre 1800 piante, anche quelle esotiche. Piante provenienti da tutto il mondo, è per questo che l’orto ha una forma circolare, come la Terra.” “Dove si trova la palma nana di cui tanto ha parlato a lezione?” chiede Marco. “È laggiù, andiamo a vederla da vicino!”

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lista UNESCO dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità, possiamo individuare un punto di confronto tra i giardini pensili di Babilonia (590 a.C.) e i giardini dell’orto botanico di Padova (1545). Leggiamo ad alta voce i due racconti della SCHEDA Manlya e Marco e avviamo una discussione guidata: “Dove sono i due protagonisti delle storie? Quali sono i passaggi che fanno capire che Manlya si trova nel giardino di Babilonia e Marco nell’orto botanico di Padova?”. Presentiamo poi la SCHEDA Giardini pensili e orto botanico per fissare le informazioni apprese. Documentiamoci sull’iter grazie al quale un bene entra nella lista UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità (Educazione civica).

PANTALICA, CERVETERI E TARQUINIA Continuiamo il confronto tra i siti presenti nella lista UNESCO con due necropoli: Pantalica in Sicilia (3000-1000 a.C.) e Cerveteri e Tarquinia in Toscana (le cui tombe più antiche risalgono al IX e VII sec. a.C.), accumunate dal fatto di essere state scavate nella roccia. La necropoli di Pantalica consta di oltre 5000 grotte ricavate sui fianchi delle montagne, molto essenziali data la durezza della roccia: sono composte da una piccola camera sepol-

STORIA | 4 |

STORIA | Scheda

Classe quarta

GIARDINI PENSILI E ORTO BOTANICO • Con una freccia colloca i due cartellini sulla linea del tempo.

500 a.C.

Anno 0

Giardini Pensili di Babilonia

500 d.C.

1000 d.C.

1500 d.C.

Orto botanico di Padova

Sono stati realizzati su alcune terrazze.

È collegato a una università.

Qui si trova una pianta particolare: una palma nana.

Venne realizzato per dare sollievo alla moglie del re.

Ha una forma circolare che ricorda la Terra.

È chiamato anche Giardino dei semplici.

Le norie permettono di prendere le acque direttamente dal fiume Eufrate.

Le piante sono arrivate via mare attraverso il porto di Venezia.

Conoscere alcune caratteristiche dei giardini pensili e dell’orto botanico.

crale preceduta da un corridoio e un monolite di ingresso con alcuni elementi scolpiti; le decorazioni presenti risalgono a fasi più tarde di occupazione, quando vennero riutilizzate come chiese rupestri o abitazioni.

GEOGRAFIA Individuiamo delle località e scopriamone le principali caratteristiche da una carta geografica

GIOCO INTERATTIVO Ordine cronologico

POP-UP DEI BENI DA PROTEGGERE CHE COSA SERVE Materiale di cancelleria, colori, immagini prese dai siti indicati, SCHEDA Beni da proteggere, cartoncini quadrati (8 x 8 cm). COME SI FA 1. Consultiamo i siti UNESCO e/o FAI e scegliamo un bene storico sul quale realizzare una breve ricerca, se possibile individuiamone uno vicino a noi territorialmente. 2. Distribuiamo la scheda, disegniamo o incolliamo un’immagine del sito scelto nel cartoncino quadrato. 3. Incolliamo il cartoncino quadrato nell’apposito spazio nel pop-up. 4. Inseriamo una breve descrizione del sito scelto. 5. Presentiamo la ricerca al resto della classe. I pop-up possono poi essere incollati insieme così da ottenere un piccolo libro sfogliabile.

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SCHEDA DOCENTE STORIA | Scheda docente

Classe quarta

BENI DA PROTEGGERE Nome del sito

Dove si trova (colora la regione)

Incolla qui il tuo disegno e/o immagine scelta © 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

• Colora i quadrati di viola se l’informazione si riferisce ai giardini pensili e di verde se all’orto botanico.

La necropoli di Cerveteri copre un’estensione di circa 20 ettari, articolata in vie, piazze e quartieri. Le tipologie delle sepolture sono tra le più diversificate: trincee scavate nella roccia, tumuli, sepolcri a forma di capanna e piccola casetta, tutte con ricchi ornamenti ottenuti grazie alla duttilità del tufo. La necropoli di Tarquinia è quella più ricca con circa 6000 sepolture, oltre 200 delle quali presentano affreschi sia di vita quotidiana del defunto sia scene di riturali funerari. Documentiamoci su Internet, poi proponiamo un gioco a squadre. Dividiamo la classe in due gruppi, ognuno penserà a delle domande da fare agli avversari, per esempio: “In quale regione si trova la necropoli di Tarquinia? Quante grotte ci sono a Pantalica? Quali tipologie di sepolture troviamo a Tarquinia? Quante sepolture presentano affreschi?”. Vince la squadra che risponderà correttamente ad almeno cinque domande. Proponiamo il GIOCO INTERATTIVO Ordine cronologico relativo ai quattro beni storici visti nelle due attività e individuiamo sulla carta geografica dove si trovano le località menzionate e quali caratteristiche paesaggistiche presentano (Geografia). Concludiamo il percorso con il LABORATORIO.

LABORATORIO

SCHEDA

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Descrizione

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STORIA

Territorio, arte e cultura

Fabrizio Castaldini Insegnante

Non solo monumenti A partire dai monumenti e dai siti di interesse storico-archeologico presenti sul territorio (con particolare attenzione a siti archeologici greci e romani), riflettiamo sull’intenzione che c’è dietro la realizzazione degli uni e degli altri. TEMPO 6 ore complessive

OBIETTIVI • Mettere in relazione elementi appartenenti a differenti quadri di civiltà. • Conoscere le relazioni tra le civiltà antiche. • Confrontare differenti civiltà.

Osserviamo la partecipazione degli alunni, il saper operare confronti pertinenti, la collaborazione nel realizzare il laboratorio, il sapersi orientare sulla linea del tempo.

MATERIALI EXTRA • Gioco interattivo “Foro, agorà e teatro”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

ANTICHE PIAZZE Attraverso una discussione collettiva introduttiva portiamo la classe a comprendere la differenza tra monumento e sito di interesse storico-archeologico risalenti al periodo romano, a partire dai quali è possibile operare un collegamento con quelli di origine greca: • il primo è stato costruito dagli antichi per trasmettere ai posteri la memoria di un fatto (per esempio un arco celebrativo di una vittoria) o di una persona (una statua di un personaggio da celebrare); • il secondo è formato dagli elementi architettonici appartenuti agli insediamenti delle antiche popolazioni che si sono conservati fino a noi. Un esempio della presenza in contemporanea di entrambi sono i Fori imperiali di Roma, costituiti da cinque piazze monumentali edificate tra il 46 a.C. e il 113 d.C., attorno a ognuna sono presenti diversi templi, basiliche, monumenti a figure importanti e archi celebrativi delle imprese degli imperatori. Erano spazi destinati ad accogliere assemblee cittadine, comizi politici e impartire pubblica giustizia. Il corrispondente greco del foro è l’agorà: la più conosciuta è quella di Atene dove le costruzioni che vi si affacciano sono state realizzate tra il IV e il VI secolo a.C. Cerchiamo tutti insieme maggiori informazioni sui fori in biblioteca o su Internet e propo-

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Documentiamo con le schede svolte e l’esposizione alla classe della storia prevista dal laboratorio.

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niamo un gioco di ruolo per “trasformare” la nostra classe in un foro romano con il compito di rappresentare una tipica giornata dell’epoca. Dividiamo la classe in piccoli gruppi per “vivere” un momento particolare (un comizio politico, persone al mercato, altri che assistono a un processo): al termine sintetizziamo l’esperienza e le informazioni su un cartellone con una mappa arricchita anche da disegni.

IL TEATRO Inventato dai Greci e coltivato anche dai Romani, il teatro (che in greco antico significa guardare) non era solo un luogo di svago e divertimento, ma ricopriva anche una funzione importante al pari della scuola: educare i cittadini ai valori civili. Vi erano due tipologie di rappresentazioni: • la tragedia, per narrare le imprese di eroi e uomini, • la commedia, per raccontare storie più leggere e divertenti. Tutti potevano assistere alle rappresentazioni: uomini, donne, bambini e schiavi; lo status sociale era sottolineato dal posto che si occupava sulle gradinate. Gli attori erano solo uomini, schiavi o stranieri che recitavano anche le parti femminili, indossavano maschere di varia tipologia, anche con lo scopo di enfatizzare le emozioni, e recitavano sia parti dialogate che parti can-

STORIA | 5 |

SCHEDA

SCHEDA STORIA | Schede

STORIA | Schede

Classe quinta

TEATRO GRECO E ROMANO / 2

IL TEATRO GRECO E ROMANO / 1

Scena Sfondo realizzato per lo più da tavole di legno su cui erano disegnati vari tipi di ambientazioni.

© 123rf/muratti6868/karavanov

Teatro greco

• Osserva le immagini e scrivi se si tratta di un teatro greco o romano

© 123rf/9parusnikov/buhta

• Collega ogni definizione con entrambe le immagini.

GIOCO INTERATTIVO Foro, agorà e teatro

Classe quinta

Gradinate Sedute costituite da alti gradini in pietra su cui sedevano gli spettatori. • Vero o falso?

Orchestra Spazio circolare o semicircolare destinato alle esibizioni dei danzatori o suonatori. Fonte definizioni: Lo Zingarelli, Zanichelli 2001

Conoscere le parti principali comuni ai teatri, greco e romano.

tate con l’accompagnamento di suonatori e/o danzatori. Sia i teatri greci che quelli romani erano all’aperto, ma differivano per la diversa tipologia di costruzione: • il teatro greco è scavato, perché addossato a una collina alla cui conformazione doveva adeguarsi, • il teatro romano è costruito, originariamente in legno e successivamente in muratura.

“Teatro” è una parola greca che significa “guardare”.

V

F

Solo nel teatro greco era possibile assistere a tragedie e a commedie.

V

F

Solo i teatri romani erano all’aperto.

V

F

Solo i maschi potevano recitare.

V

F

Il teatro aveva anche un valore educativo per trasmettere valori importanti ai cittadini.

V

F

Consolidare conoscenze e caratteristiche dei teatri antichi.

Presentiamo le SCHEDE Il teatro greco e romano / 1 e 2 con lo scopo sia di fissare le conoscenze sia di esplorare le principali caratteristiche dei teatri. Infine, consolidiamo quanto scoperto con il GIOCO INTERATTIVO Foro, agorà e teatro. Concludiamo il percorso con il LABORATORIO: adattiamo una tragedia o commedia, greca o romana (Italiano), al teatrino kamishibai giapponese.

ITALIANO Scopriamo le principali caratteristiche del testo teatrale

LABORATORIO

Proscenio Spazio leggermente rialzato in cui recitavano gli attori. © 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

Teatro romano

KAMISHIBAI GRECO-ROMANO CHE COSA SERVE Una scatola da scarpe (o un contenitore in cartone con o senza coperchio), tempere, pennelli, pennarelli, matite colorate, forbici, fogli di carta A4, cancelleria varia. COME SI FA 1. Dividiamo la classe in gruppi di 2-3 elementi e a ognuno consegniamo una scatola. 2. Distribuiamo un adattamento di una tragedia o commedia (in alternativa possiamo proporre le favole di Esopo) con l’indicazione di scrivere una breve riduzione in riassunto o sotto forma di testo teatrale. 3. Sulla parte alta del lato lungo della scatola pratichiamo una fessura e sui fogli di carta A4 disegniamo alcune sequenze della storia. 4. Al termine della costruzione, ogni gruppo racconta la propria storia servendosi del kamishibai realizzato, facendo scorrere le varie sequenze illustrate.

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GEOGRAFIA

Dall’orientamento alla carta

Giovanni Donadelli Insegnante

I punti di riferimento Bambine e bambini si orientano usando dei punti di riferimento. Attraverso dei giochi di memoria spaziale guidiamoli a riconoscerne l’utilità. Infine, costruiamo un “indovina dove” per allenare l’uso dei principali indicatori topologici. TEMPO 4 ore

OBIETTIVI •U  sare con appropriatezza concetti e indicatori topologici per segnalare posizioni proprie, di altri o di oggetti. •T  racciare sulla mappa i percorsi realizzati.

Osserviamo le risorse mobilitate per portare a termine il compito, la capacità di orientamento e l’autonomia nel movimento. Documentiamo l’osservazione svolta, conservando i disegni realizzati.

MATERIALI EXTRA • Scheda docente “Un percorso con gli oggetti”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

SCIENZE Impariamo i nomi degli alberi e usiamoli come punti di riferimento

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ALLENIAMO L’OSSERVAZIONE Per poter dare e ricevere indicazioni sul dove andare è fondamentale conoscere i luoghi e quindi gli elementi che vi si trovano. Chiediamo ad alunne e alunni se saprebbero dire dove si trovano i bagni delle bambine o dove si trova la campanella che scandisce il ritmo delle giornate scolastiche. Oppure domandiamo:

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• Avete mai notato di che colore è la targa di benvenuto appesa nell’angolo dell’atrio? • Conoscete il nome del grande albero presente in giardino (Scienze)? Per poter rispondere a ognuna di queste domande è necessario che siano stati nel luogo indicato e che, una volta lì, abbiano avuto il tempo per prestare attenzione a quei dettagli che talvolta colpiscono la nostra attenzione e possono offrire spunti utili anche per l’orientamento.

GEOGRAFIA | 1 |

POSIZIONIAMO I PUNTI DI RIFERIMENTO Per favorire la costruzione di mappe mentali utili e aggiornate, facciamo giocare i bambini a indovinare dove si trovano i diversi oggetti disegnati dai propri compagni durante l’attività precedente e a definire la posizione in base a punti di riferimento (vedi la SCHEDA I punti di riferimento relativi). Usiamo i disegni come se fossero delle flashcards. Peschiamo un disegno e poniamo a tutta la classe una domanda (che possiamo decidere tenendo conto del livello della classe), per esempio: “Dove si trova?; Questo oggetto si trova in palestra?; Quale altro oggetto si trova vicino a questo?”. In alternativa, peschiamo due carte e, sempre tenendo conto del livello, chiediamo: “Dove si trovano questi oggetti?; Qual è tra questi, l’oggetto più vicino a noi?; Dove si trova un oggetto, rispetto all’altro?”. Se abbiamo a disposizione una pianta del plesso o siamo in grado di disegnarla alla lavagna, proviamo a far collocare l’immagine in corrispondenza della sua posizione. Ripercorriamo poi, sulla stessa pianta, il tragitto percorso con gli alunni durante la nostra osservazione.

INDOVINA DOVE

SCHEDA DOCENTE GEOGRAFIA | Scheda docente

Classe prima

I PUNTI DI RIFERIMENTO RELATIVI Per poter lavorare sull’orientamento è importante che sia chiaro che cos’è un punto di riferimento. Esso indica un elemento chiaramente visibile e riconoscibile, che in quanto tale può fungere da strumento di verifica della nostra posizione o di qualche altro soggetto o oggetto. Esempi di punti di riferimento: La maglia di Maria è appoggiata sull’unica panchina rossa presente nel giardino della scuola. Per raggiungerci scendi alla fermata del bus di “Via Monte Sabotino”.

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

Con punto di riferimento relativo si intendono invece tutti quei punti di riferimento che sono legati in qualche modo a un sistema di conoscenze o a un punto di vista personale e, quindi, non per forza condiviso. Il fatto che siano relativi vuol dire che dipendono da qualcosa o da qualcuno (dalla mia posizione, dal luogo in cui mi trovo, dalle cose che conosco…). Esempi di punti di riferimento relativi: Si trova a destra  è relativo perché dipende da che parte sono rivolte le due persone che si parlano. Se sono una di fronte all’altra la destra di una si trova a sinistra dell’altra. Entra nell’edificio alto  è relativo perché dipende da cosa intende ciascuno di noi per “alto”. Un bambino di Milano e uno che abita in una città di campagna avranno sicuramente esperienze e quindi opinioni diverse in merito all’altezza. Ci vediamo al bar dei nani  è relativo perché “dei nani” non è il nome ufficiale del bar ma quello che l’interlocutore e i suoi amici hanno chiamato così per via delle numerose statuine di nani distribuite nel locale. Una persona che non conosce il luogo è incapace di capire quale sia questo bar. La mia macchina è quella parcheggiata vicina al furgoncino blu  è relativo perché potrebbe esserci più di un furgoncino di colore blu.

CHE COSA SERVE Una doppia fotocopia di ciascun disegno realizzato dai bambini nella prima attività. COME SI FA 1. Facciamo colorare allo stesso modo le due fotocopie di ciascun disegno. 2. Organizziamo la classe in due squadre e distribuiamo sui banchi, davanti a ciascun gruppo, a faccia scoperta, le copie dei disegni in modo che entrambi i gruppi abbiano davanti a sé le stesse immagini. 3. Seguendo le regole del gioco “Indovina chi”, facciamo giocare gli alunni ponendo domande sulla posizione in cui si trovano ed eventualmente sul loro colore. 4. Vince la squadra che indovina l’oggetto scelto dagli avversari.

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GEOGRAFIA | 1 |

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LABORATORIO

Il gioco di Kim Un primo esercizio per allenare la capacità dei nostri alunni e alunne di cogliere i dettagli è il gioco di Kim, ispirato all’omonimo romanzo di Rudyard Kipling. Nascondiamo dieci oggetti sotto un telo, senza che i bambini li vedano prima. In alternativa, proiettiamo un’immagine che contenga una decina di oggetti diversi. Chiediamo a bambine e bambini di osservare con grande attenzione gli oggetti (colori, forme, posizioni…) per un minuto. Allo scadere del tempo, nascondiamo gli oggetti e chiediamo loro di scrivere quali oggetti hanno visto. Successivamente, poniamo loro delle domande a cui devono rispondere per iscritto, per esempio: “Di che colore era la copertina del libro? Che tipo di palla c’era? Qual era l’oggetto più piccolo?”. L’esercizio può essere fatto in alternativa anche su un paesaggio ritratto in una singola fotografia. Chiediamo a questo punto ai bambini: “Con quanta attenzione osserviamo gli spazi che abitiamo tutti i giorni?” Mettiamoli alla prova e guidiamo una visita nel plesso chiedendogli di porre attenzione agli oggetti che trovano alle pareti, a terra o sospesi, e di “registrarne con la vista” i colori, le forme e le dimensioni. Una volta rientrati in classe, chiediamo di disegnare su fogli bianchi di formato A4 uno o più oggetti osservati (senza però disegnare riferimenti al luogo in cui si trovano) e di mostrare a tutti il proprio disegno.

GEOGRAFIA

Dall’orientamento alla carta

Giovanni Donadelli Insegnante

Labirinti che passione Utilizziamo i labirinti per favorire la capacità di orientarsi nello spazio. Giochiamo a renderli più difficili e a personalizzarli. Ragioniamo poi sulle strade della nostra città e realizziamo un plastico con cui poter giocare. TEMPO 4 ore

Lezione digitale e tutte le schede

OBIETTIVI •O  rientarsi nello spazio vissuto utilizzando i riferimenti topologici. •C  ogliere le trasformazioni operate dall’uomo nel territorio.

Osserviamo la capacità di orientamento e quella di richiamare esplorazioni pregresse. Documentiamo l’attività attraverso la scheda e il plastico finale.

MATERIALI EXTRA • Approfondimento “Il Labirinto nell’Arte Contemporanea” • Approfondimento “Il labirinto, topos letterario ed artistico”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

CHE COS’È UN LABIRINTO? ARTE Osserviamo immagini di labirinti realizzati in epoche diverse

I labirinti sono disegni geometrici costituiti da linee disposte in una spirale oppure un quadrato che tracciano un percorso verso il centro. Sono spesso strutture complesse caratterizzate dalla mancanza di punti di riferimento, nelle quali, di conseguenza, è difficile orientarsi per trovare il modo di uscire. Il labirinto sembra abbia avuto origine dalla complessità del palazzo reale di Cnosso, che, secondo la mitologia greca, fu fatto costruire dal re Minosse sull’isola di Creta per rinchiu-

dervi il Minotauro, un essere mostruoso e feroce, con il corpo di uomo e la testa di toro. Questo conferma che i labirinti non sono presenti solo nei giardini di alcune fastose ville, ma anche un semplice edificio, come per esempio una scuola, può risultare un labirinto. Per introdurre l’argomento chiediamo ai bambini: che cos’è un labirinto? Ne avete mai visto uno dal vivo? Dove? Ascoltiamo le loro esperienze e mostriamo immagini come quelle della GALLERY Labirinti. In collegamento con Arte e immagine, facciamo emergere i diversi significati meta-

GALLERY Labirinti

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GEOGRAFIA | 2 |

Se non si conoscono dei punti di riferimento, anche la nostra città può diventare un labirinto nel quale è difficile orientarsi. Condividiamo dunque i punti di riferimento che conosciamo della nostra città (o del nostro quartiere).

GEOGRAFIA | Scheda

Classe seconda

LABIRINTO PERSONALIZZABILE • Disegna degli elementi a piacere negli spazi gialli e allenati da solo e con i compagni e le compagne a dare indicazioni per raggiungere uno dei riquadri centrali a tua scelta, partendo da uno degli angoli della figura. Attenzione: semplicemente ruotando la scheda potrai avere un “nuovo” labirinto sul quale allenarti a dare indicazioni.

Allenare l’orientamento e la capacità di dare e ricevere istruzioni.

Stampiamo da OpenStreetMap (www.osm. org) la pianta della nostra città in scala 1:5000, in modo da poter vedere con buon dettaglio le strade e gli incroci. Invitiamo i bambini a orientarsi e a indicare nella mappa con diversi colori i punti di riferimento conosciuti (la scuola, la piazza, la biblioteca…). Aiutiamoci con Google Street View per verificare la correttezza delle posizioni. Invitiamo poi bambine e bambini, organizzati in coppie, a dare e ricevere istruzioni per raggiungere diversi punti di riferimento partendo dalla scuola.

DALLA CARTA AL PLASTICO CHE COSA SERVE La pianta della città utilizzata nella seconda attività, con i punti di riferimento individuati; materiale di recupero (scatoline, cilindri di cartone, tappi…); materiale di cancelleria. COME SI FA 1. Creiamo un modellino di ciascun punto di riferimento individuato utilizzando materiale di recupero. 2. Posizioniamo i modellini sulla pianta. 3. Costruiamo i modellini di diversi mezzi di trasporto (bici, bus, auto…). 4. Alleniamoci a coppie a dare istruzioni ai conducenti dei mezzi per raggiungere i punti desiderati.

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GEOGRAFIA | 2 |

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LABORATORIO

PUNTI DI RIFERIMENTO CONTRO I LABIRINTI

SCHEDA

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

forici che il tema del labirinto ha evocato nei diversi artisti che lo hanno ripreso. Cerchiamo poi di indagare quali sono le caratteristiche dei labirinti chiedendo se la nostra città (o il nostro quartiere o la nostra scuola) può assomigliare a un labirinto e perché. Raccontiamo il mito di Teseo e Arianna: quando il giovane Teseo arrivò a Creta per sconfiggere il Minotauro che abitava il labirinto di Cnosso, Arianna, figlia di Minosse, si innamorò di lui e lo aiutò a ritrovare la via d’uscita dal labirinto dandogli un gomitolo rosso che, srotolato, gli avrebbe permesso di seguire a ritroso le proprie tracce. Il filo rosso è servito a Teseo per orientarsi in un ambiente senza punti di riferimento. Nella nostra città (o il nostro quartiere o la nostra scuola), quali sono i punti di riferimento che possono fungere da filo rosso di Arianna? Alleniamo la capacità dei bambini di orientarsi utilizzando la SCHEDA Labirinto personalizzabile. Con il software gratuito Maze Generator (www.mazegenerator.net) possiamo divertirci a creare labirinti in base ai parametri da noi definiti.

GEOGRAFIA

Dall’orientamento alla carta

Giovanni Donadelli Insegnante

Percorsi per tutti Fiumi e strade, come i corridoi della scuola, suggeriscono infiniti percorsi possibili. Sperimentiamone alcuni e alleniamoci a lavorare con le carte per orientarci con i punti cardinali. Infine, costruiamo una bussola. TEMPO 4 ore

OBIETTIVI •O  rientarsi sulle carte geografiche. •R  appresentare uno spazio direttamente osservato attraverso una mappa. •C  onoscere e utilizzare i punti cardinali.

Osserviamo la capacità di orientarsi con i punti cardinali (nello spazio e sulle carte). Documentiamo l’attività raccogliendo le mappe dei percorsi.

MATERIALI EXTRA • Scheda alunno “Exploring the green island”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

INGLESE Impariamo i nomi dei punti cardinali in inglese

INFINITI PERCORSI Partendo da un punto “A” possiamo raggiungere un punto “B” attraverso infiniti percorsi. Ogni percorso avrà caratteristiche diverse: ce ne saranno di più lunghi e altri di più veloci; di panoramici e di economici. Utilizzando le carte geografiche presenti nell’atlante, chiediamo ai bambini di decidere tre possibili tappe di un viaggio che unisca la città in cui si vive a Roma o ad un’altra città italiana. Facendo attenzione a far usare a tutti la stessa carta di base, facciamo segnare su un foglio di carta trasparente il proprio percorso, ciascuno con un colore diverso. Sarà così possibile, una volta realizzati i percorsi di tutti, sovrapporre i fogli trasparenti ed evidenziare la grande quantità di percorsi possibili.

DAL PERCORSO AI PUNTI CARDINALI I percorsi si possono snodare in varie direzioni. Possono in alcuni casi mantenere una direzione definita (per esempio: la strada corre dritta in direzione sud), in altri, invece, presentare delle deviazioni (per esempio: ho camminato fino alla fontana e poi, da lì, ho proseguito verso l’albero). Nel caso di percorsi lunghi, ricchi di cambi di direzione, o di spostamenti in ambienti che non si conoscono, per non perdersi è utile tenere traccia sia dei punti di riferimento, sia delle direzioni in cui ci si muove. Non a caso, i punti di riferimento assoluti sono di fatto delle direzioni: i punti cardinali. Questi sono Nord, Est, Sud e Ovest. Spieghiamo che talvolta, invece della “O” di Ovest, nelle bussole si trova la “W”, di “West”.

È possibile svolgere lo stesso esercizio in riferimento agli spazi della scuola. Definiamo un punto di partenza e di arrivo comuni e chiediamo a tutti i bambini di inventare e seguire il proprio percorso. Permettiamo loro di fare almeno un sopralluogo e chiediamo di indicare i propri punti di riferimento e spostamenti su una semplice mappa disegnata da loro. Per facilitare l’esercizio è possibile proporlo in ambienti ampi come il giardino o in palestra.

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GEOGRAFIA | 3 |

SCHEDA DOCENTE GEOGRAFIA | Scheda docente

Classe terza

ARTE

I PUNTI CARDINALI

Guardiamo diversi esempi di rosa dei venti e disegniamone una usando il righello

COSTRUIAMO UNA BUSSOLA TRASPARENTE Quando si segue un percorso disegnato su una carta geografica orientata a nord è possibile registrare i cambi di direzione usando una bussola non magnetica, trasparente. Sovrapponendola alla carta geografica si potranno facilmente definire le varie direzioni del percorso. CHE COSA SERVE Per ogni alunna/o: un foglio trasparente e un cartoncino; pennarelli indelebili; righello; un fermacampione; forbici. COME SI FA 1. Ritagliamo nel cartoncino la sagoma di una freccia e buchiamola al centro. 2. Disegniamo con gli indelebili la rosa dei venti sul foglio trasparente e scriviamo nelle posizioni corrette le direzioni indicate dalle flashcards della SCHEDA I punti cardinali (Arte e Immagine). 3. Foriamo il centro della rosa dei venti. 4. Uniamo la rosa dei venti e la freccia con il fermacampione.

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LABORATORIO

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In collegamento con Inglese, possiamo far svolgere la Scheda “Exploring the green island” disponibile online. Portiamo a scuola una bussola e osserviamola con i bambini. Spieghiamo come funziona. Proviamo insieme a percorrere uno dei percorsi già sperimentati consultando la bussola per registrare i cambi di direzione. Inventiamo poi nuovi percorsi. Chiediamo ai bambini di mettersi in fila e facciamo pescare al primo una delle flashcards nella SCHEDA I punti cardinali, che indicherà la direzione di spostamento per i 10 passi successivi. A questo punto il primo della fila si sposterà ultimo e chi si troverà primo pescherà una nuova carta. Procediamo finché tutti hanno partecipato. Poi, disegniamo la mappa degli spostamenti effettuati. Concludiamo il percorso con il LABORATORIO: costruiamo una bussola non magnetica.

GEOGRAFIA

Dall’orientamento alla carta

Giovanni Donadelli Insegnante

Battaglia navale geografica Battaglia navale è un gioco che aiuta a consolidare il concetto di coordinate geografiche. Introduciamolo attraverso l’arte, facciamolo spostandoci nell’aula, costruiamo poi un campo di battaglia da abbinare a qualsiasi carta geografica. TEMPO 4 ore

OBIETTIVI • Comprendere il funzionamento delle coordinate geografiche. • Utilizzare le carte geografiche per cogliere relazioni spaziali tra i luoghi. MATERIALI EXTRA • Schede alunno “Battaglia navale A/B”

Osserviamo la partecipazione e la capacità di osservare i dipinti e le situazioni. Documentiamo le strategie adottate per “indovinare” le posizioni altrui. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

MATEMATICA Alleniamo con il gioco la capacità di interpretare i dati di una situazione problematica

LA BATTAGLIA NAVALE Quello della battaglia navale è un gioco molto conosciuto. Sfruttarne la meccanica di gioco all’interno dell’insegnamento di geografia e di matematica è una buona idea perché, attraverso il gioco, si è portati a creare delle ipotesi sulla localizzazione delle imbarcazioni altrui e a modificarle durante il gioco, a seconda dei propri tentativi di colpirle. Queste operazioni sono assai utili per lo sviluppo del pensiero logico-matematico (possiamo aprire un collegamento con Matematica proponen-

do alla classe le Schede online “Battaglia navale A/B”). Introduciamo il gioco alla classe attivando le emozioni. Mostriamo alla LIM le immagini di scontri navali ritratti in opere pittoriche di varie epoche presenti nella GALLERY Battaglie navali (in collegamento con Arte e immagine possiamo cercare in rete e osservare altre opere che ritraggano battaglie navali, per esempio al link gscuola.it/3Vn0e4m). Facciamo emergere le emozioni che potrebbero aver vissuto coloro che hanno combattuto questi scontri e proviamo a nominare i vantag-

GALLERY Battaglie navali

Lorenzo A. Castro, La battaglia di Azio, 1672

Willem van de Velde, Battaglia notturna, 1675

Thomas Luny, La battaglia del Nilo, 1834

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La battaglia di Manila Bay, 1898

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ta il mare, per esempio, può essere sostituito con qualsiasi cartografia; le “pedine” potranno diventare, a seconda della scala e dell’area rappresentata nella carta posta alla base del gioco, mezzi di trasporto, edifici oppure città. Per sfruttare a pieno le potenzialità del meccanismo di gioco svolgiamo il LABORATORIO e costruiamo una griglia trasparente per la battaglia navale.

gi e gli svantaggi di comandare navi di grandi o piccole dimensioni: mentre la potenza di fuoco è favorita dalla dimensione della nave, la sua velocità e facilità di manovra ne sono sfavorite. Alleniamoci al gioco della battaglia navale creando una grande scacchiera sulle piastrelle della classe. Usiamo il nastro adesivo di carta per rendere maggiormente evidenti gli assi: assegniamo numeri crescenti lungo l’asse delle ordinate e lettere in ordine alfabetico lungo l’asse delle ascisse. Invitiamo a turno alunne e alunni a dire ad alta voce le coordinate della propria posizione nella “scacchiera” della classe. Coinvolgiamo un compagno per verificare la correttezza della risposta. Se questa è corretta, affidiamo a chi ha risposto una nuova coordinata da raggiungere, spostandosi fisicamente nell’aula. Procediamo finché non avranno partecipato tutti.

ARTE Osserviamo immagini di epoche diverse

CONOSCERE IL MONDO Uno dei vantaggi della battaglia navale è quello di poter essere personalizzata in una infinità di modi. Lo sfondo azzurro che rappresen-

LABORATORIO

A caccia di luoghi geografici Sovrapponiamo la griglia trasparente alle carte regionali o dell’Italia, dell’Europa e del mondo presenti nell’atlante. Organizziamo delle sfide a coppie in cui le pedine vadano posizionate in corrispondenza di luoghi conosciuti sulla mappa usata come sfondo (per esempio, capoluoghi, capitali, laghi…). Nel momento in cui una “nave” verrà affondata, colui che si è visto “affondare” la pedina è tenuto a dire all’avversario il nome della città su cui era posizionato l’elemento. Questo aiuterà lo sfidante a immaginare quale mappa sia usata come sfondo. Chi lo capirà sarà poi facilitato a scoprire la posizione delle altre pedine.

COSTRUIAMO UNA BATTAGLIA NAVALE TRASPARENTE CHE COSA SERVE Per ogni alunna/o: due fogli trasparenti e due fogli bianchi, formato A4, due cartoncini formato A4, uno bianco e uno rosso, pennarelli indelebili, righello e forbici; un pezzo di cartone da usare come barriera tra i due giocatori. COME SI FA 1. Disegniamo con l’indelebile la griglia della battaglia navale sui 2 fogli trasparenti e sui 2 fogli bianchi. 2. Ritagliamo dei bollini rossi e bianchi dai due cartoncini, per segnare i colpi andati a segno e quelli tentati. 3. Pieghiamo il pezzo di cartone affinché possa stare in piedi da solo. 4. Distribuiamo a ogni giocatore un foglio trasparente per creare la propria disposizione e uno bianco per tenere traccia dei colpi effettuati e subiti.

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GEOGRAFIA

Dall’orientamento alla carta

Giovanni Donadelli Insegnante

Carte tematiche: che passione! Le carte geografiche possono offrire infiniti spunti tematici. Impariamo a conoscere l’Italia attraverso una selezione di carte tematiche. Inventiamo poi con i bambini una carta tematica della scuola. TEMPO 2 ore

OBIETTIVI •U  tilizzare il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e realizzare semplici carte tematiche. •A  pprofondire le regioni “tematiche” italiane.

Osserviamo la capacità di alunne e alunni di leggere le carte tematiche.

MATERIALI EXTRA • Approfondimento “Carte tematiche Italia” • Articolo “Oggi interroghiamo… le carte geografiche”

Lezione digitale e tutte le schede

L’ITALIA TEMATICA Le carte tematiche sono strumenti particolarmente interessanti perché offrono dei punti di vista specifici (e per questo, spesso originali) sulla complessità del territorio. Se durante l’ultimo anno di scuola primaria diamo per scontato il fatto che bambini e bambine impareranno a conoscere la suddivisione amministrativa italiana o la presenza di realtà particolarmente rilevanti per i settori economici (primario, secondario e terziario), non è

Documentiamo registrando i commenti e conservando le interviste fatte. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

altrettanto scontato che entrino a contatto con tematismi altrettanto importanti quali quelli sociali, ambientali o legati ai loro specifici interessi. Per stimolare i bambini mostriamo loro la selezione di rappresentazioni presenti nella GALLERY Carte tematiche. A ogni carta tematica proposta avviamo una riflessione ad alta voce tra i bambini utilizzando le seguenti domande guida: • Quale territorio rappresenta? (Stato, regione, provincia, città…)

GALLERY Carte tematiche

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Fig. 1

dei parchi nazionali…; vedi l’Articolo “Carte tematiche Italia” dell’AIIG, con esempi di carte tematiche commentate). Una volta conclusa la fase di ricerca proponiamo ai singoli gruppi di scegliere tre mappe più interessanti per loro. Invitiamoli, a questo punto, a vestire i panni dei giornalisti e facciamogli intervistare le carte selezionate, utilizzando le domande già sperimentate nell’attività precedente e facendogli riportare l’intervista nel quaderno (Italiano). Per introdurre l’attività possiamo leggere l’Articolo “Oggi interroghiamo… le carte geografiche” disponibile online.

Strutturiamo un'intervista e scriviamo il testo usando il discorso diretto

COSTRUIAMO UNA CARTA TEMATICA DELLA SCUOLA

A CACCIA DI CARTE TEMATICHE A pensarci bene, ogni carta – anche quella fisica, politica o muta – è una carta tematica, in quanto mostra uno specifico tema. Riconoscere che una carta è fisico-politica o turistica significa aver colto il messaggio della carta stessa e quindi avere imparato a utilizzare le carte per acquisire nuove conoscenze. Per allenare le bambine e i bambini a prendere confidenza con le carte sfidiamoli a trovare quante più possibili carte tematiche nei sussidiari di geografia e di storia, nell’atlante o nei volumi della biblioteca scolastica. Invitiamoli a trasformarsi in investigatori: dotiamoli di piccoli post-it colorati e chiediamo loro di “segnare”, lavorando in piccoli gruppi, la presenza di carte tematiche di ogni tipo. Questo esercizio ci restituirà una grande varietà di possibili carte tematiche (tra cui, per esempio, la carta delle pianure, delle colline,

ITALIANO

Anche le nostre opinioni possono dare vita a una carta tematica. Costruiamone una per mostrare gli spazi della scuola preferiti da alunne e alunni della nostra classe. CHE COSA SERVE Planimetria della scuola, colori. COME SI FA 1. Raccogliamo le preferenze di ciascun bambino chiedendo di indicare i due/tre spazi preferiti della scuola (includiamo anche cortile, atrio, mensa, laboratori, palestra…). 2. Sommiamo le risposte e creiamo una legenda: a ogni valore associamo un colore. 3. Coloriamo gli spazi nella planimetria secondo il numero di preferenze ricevute.

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LABORATORIO

• Quale tema presenta? Cosa ci permette di conoscere meglio? (Le strade, i vulcani, l’inquinamento...). • Quale simbologia utilizza? (Colori diversi, simboli; colori e simboli). Questo esercizio favorisce lo sviluppo di uno sguardo critico sulla cartografia, sottolineando come ogni tematismo possa contribuire ad arricchire la conoscenza su un dato territorio. Concludiamo questa prima attività mostrando il Portale cartografico dell’ISTAT (gscuola.it/3F9dkg8), dov’è possibile aggiornare la carta tematica dell’Italia semplicemente selezionando il livello d’interesse (un esempio di carta tematica in Fig. 1).

MATEMATICA

Dati e relazioni

Annarita Monaco Insegnante ricercatrice

Le prime indagini Per consolidare la nostra comunità classe, predisponiamo attività che favoriscono gli scambi conoscitivi tra i bambini: proponiamo un gioco e una piccola “indagine statistica” su un tema che fa parte del loro vissuto. TEMPO 8 ore

OBIETTIVI •R  accogliere e rappresentare dati raccolti in situazioni significative. •L  eggere dati per ricavare informazioni, formulare giudizi, prendere decisioni. MATERIALI EXTRA • Scheda docente “Sviluppo di un dado” • Scheda alunno “L’indagine”

Alleniamo bambine e bambini a porsi e porre domande e a cercare risposte con spirito collaborativo

Fig. 1

Documentiamo le esperienze con i disegni e le foto dei diversi momenti delle attività. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

ED. CIVICA

Osserviamo se alunne e alunni riescono a tradurre le esperienze sul piano rappresentativo e sono attivi nel commentare le proposte per il passaggio dal piano della tabulazione dei dati alla comunicazione.

I GELATI DEI SERPENTI Il gioco è stata una delle attività della scuola dell’infanzia, e di certo non deve mancare nella scuola primaria. È proprio attraverso il gioco che possiamo giungere con i nostri bambini a una prima organizzazione dei dati. Prepariamo dei dadi utilizzando lo sviluppo disponibile online, poi procediamo così. Raccontiamo la storia fantastica di alcuni serpenti, che sono talmente golosi di gelato da riuscire a mangiarne addirittura 20. Chiediamo: come possiamo fare a scoprire quale gusto di gelato sia stato prevalente nelle scelte di ciascun serpente? Attendiamo le ipotesi dei bambini, invitando ciascuno a comunicare le proprie idee alle

compagne e ai compagni (Educazione civica). Spieghiamo quindi la nostra proposta: bambine e bambini, divisi in gruppetti, lanciano un dado a loro disposizione, sulle cui facce è scritto uno di sei gusti di gelato scelti insieme. Ogni gruppetto ha a disposizione un foglio A3 con il disegno di un serpente (Fig. 1): i componenti di ciascun gruppo lanciano a rotazione il dado (fino ad arrivare a 20 lanci) e dopo ogni lancio collocano sulle diverse parti del corpo del serpente un cartellino con il disegno o il nome del gusto. Terminati i lanci, chiediamo ai diversi gruppi di dirci quale sia stato il gusto che casualmente è uscito più spesso; i bambini potrebbero riuscire a stabilirlo a occhio, oppure potrebbero dover confrontare le numerosità.

RAPPRESENTIAMO E COMUNICHIAMO Chiediamo ai bambini come possiamo rappresentare la situazione vissuta in modo da poterla far capire a chi non ha partecipato al gioco dei lanci del dado. Lasciamo ai bambini il tempo di esporre le loro idee, poi distribuiamo a ogni alunna/o una tabella come quella in Fig. 2, su cui sono disegnati i sei gusti di gelato, che può essere completata da loro con una crocetta oppure con la colorazione delle caselle o in un altro modo da loro proposto.

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MATEMATICA | 1 |

Fig. 2

SCARICA IL PROBLEMA DEL MESE

NUMERI... A COLAZIONE CHE COSA SERVE Fogli formato A4, matite, colori, scatole della stessa dimensione, mattoncini per costruzioni. COME SI FA 1. Invitiamo i bambini a disegnare ciascuno su un foglio il tipo di alimento con cui preferisce fare colazione la mattina: la brioche, i cereali, la frutta, i biscotti… 2. Raccogliamo e incolliamo i diseFig. 3 gni che rappresentano ciascun alimento su scatole uguali, come per esempio quelle delle scarpe. Poniamo le scatole disposte una accanto all’altra con il disegno rivolto verso i bambini, che avranno nel frattempo ricevuto dei mattoncini, meglio se a incastro. 3. Invitiamo ogni bambina/o a porre un mattoncino davanti alla scatola su cui compare il disegno del suo alimento mattutino preferito; in tal modo si formeranno delle torri, più o meno alte (Fig. 3). Alla fine chiediamo ai bambini di osservare la rappresentazione che abbiamo realizzato e di fare le loro considerazioni sulle preferenze espresse. Per consolidare le conoscenze acquisite possiamo distribuire la Scheda “L’indagine” disponibile online.

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LABORATORIO

Chiediamo quindi: quale gusto è stato più mangiato? Quale di meno? Quale gusto è stato mangiato tante volte quanto un altro? In una fase finale possiamo preparare un cartellone murale dove siano visibili le colonne relative ai serpenti dei vari gruppi, in modo tale da poter rispondere alle domande che porremo a tutta la classe: • Qual è il gusto più mangiato dal serpente del gruppo A? E quello dal serpente del gruppo B? • Da quale serpente è stato mangiato più volte il gelato alla fragola? Quante volte di più? • Da quale serpente è stato mangiato di meno il gelato al limone? Quante volte di meno? Le domande possono essere davvero tante e si può chiedere anche a qualche alunna/o di provarne a proporne qualcuna.

MATEMATICA

Dati e relazioni

Annarita Monaco Insegnante ricercatrice

Diversi tipi di grafici Lavoriamo con le bambine e i bambini alla produzione di diversi tipi di grafici, sia per offrire più modalità di rappresentazione, sia perché alcuni grafici sono più adatti a rappresentare specifici fenomeni. TEMPO 8 ore

OBIETTIVI • Raccogliere e rappresentare dati utilizzando diversi tipi di grafici. • Leggere grafici per ricavare informazioni, formulare giudizi, prendere decisioni.

Osserviamo se gli alunni leggono con facilità le diverse rappresentazioni, individuando eventuali difficoltà di lettura di specifici grafici. Documentiamo con le schede e con foto delle attività, registriamo i commenti relativi alla scelta di uno specifico grafico per illustrare un determinato fenomeno.

MATERIALI EXTRA • Scheda alunno “Indagine 1" • Scheda alunno “Indagine 2"

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

I NOSTRI GUSTI DI CLASSE SCIENZE Raccogliamo dati sulla temperatura in un dato periodo utilizzando strumenti specifici

Facciamo una piccola indagine in classe invitando bambine e bambini a esprimere le loro preferenze sui diversi gusti del gelato. Dal confronto possono emergere, per esempio, cinque scelte: cioccolato, fragola, limone, crema e “altri gusti” (diversi dai precedenti). Iniziamo la raccolta dei dati chiedendo a ogni alunna/o di votare una delle cinque opzioni. SCHEDA MATEMATICA | Scheda

Classe seconda

Predisponiamo cinque scatole, una per gusto; per votare l’opzione i bambini possono mettere nella scatola qualsiasi oggetto, in quanto ciò che importa è la cardinalità e non la grandezza o un’altra variabile. Facciamo il conteggio delle preferenze e chiediamo ai bambini di disegnare la situazione utilizzando libere rappresentazioni. Invitiamoli a presentare le loro rappresentazioni e a incollarle su un cartellone per creare una memoria di classe. Presentiamo poi la SCHEDA Diversi grafici e commentiamo insieme le diverse rappresentazioni.

DIVERSI GRAFICI

SCARICA IL PROBLEMA DEL MESE

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• Osserva i seguenti grafici, poi rispondi alle domande.

CIOCCOLATO

FRAGOLA

LIMONE

CREMA

ALTRO

CIOCCOLATO

FRAGOLA

LIMONE

CREMA

ALTRO

1. Questi tre grafici rappresentano la stessa situazione? Sì. No. 2. Spiega perché hai risposto così.

Leggere grafici diversi e confrontarli.

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LE TEMPERATURE Nel corso di un’attività trasversale con Scienze, nella classe acquisiamo l’abitudine di annotare le temperature rilevate con un termometro. Curiamo di rilevare la temperatura una volta alla settimana, alla stessa ora, di un giorno stabilito: per esempio, ogni lunedì alle ore 10. Invitiamo ogni bambino ad annotare le temperature rilevate per due mesi consecutivi, per un numero totale di otto volte. Ammettiamo che le temperature rilevate siano le seguenti: 15 gradi; 17 gradi, 19 gradi, 16 gradi, 13 gradi, 10 gradi, 9 gradi, 10 gradi; chiediamo: “Quale rappresentazione potrebbe far capire meglio questi dati?”. Piano piano arriviamo con la conversazione a

MATEMATICA | 2 |

CHE COSA SERVE Carta, penna, matite e colori oppure immagini di frutti.

Fig. 1

G R A D I

20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

I FRUTTI PREFERITI

COME SI FA 1. Coinvolgiamo una delle classi seconde disponibile come “campione” per un’indagine su quali sono i frutti preferiti della classe. Per prima cosa prepariamo e distribuiamo a ogni alunna/o un foglietto con la domanda: “qual è il tuo frutto preferito?” e le opzioni. 2. Raccogliamo i dati: leggiamo tutti i fogliettini e inseriamo tutte le risposte in una tabella (Fig. 2). Fig. 2 data 1 data 2 data 3 data 4 data 5 data 6 data 7 data 8 GIORNI

Presentiamo poi la SCHEDA L’andamento dei fenomeni e chiediamo di scrivere che cosa rappresenta ciascun grafico. Per concludere il percorso proponiamo alla classe di svolgere un’indagine coinvolgendo un’altra classe seconda e rappresentare i risultati. Guardiamo insieme il VIDEO Indagini e grafici (gscuola.it/3ty32j9) e annotiamo i diversi momenti che ci vengono proposti. Poi nel LABORATORIO realizziamo l’indagine.

ARANCIA

XX

2

MELA

XXX

3

PERA

XX

2

PESCA

X

1

ALTRO

XXXXXX

6

3. Rappresentiamo i dati raccolti con la tabella: prima in un ideogramma (Fig. 3), poi in un istogramma, utilizzando disegni o immagini dei frutti. Fig. 3

SCHEDA MATEMATICA | Scheda

IDEOGRAMMA

Classe seconda

L’ANDAMENTO DEI FENOMENI

Gradi

• Osserva i seguenti grafici e scrivi che cosa è stato rappresentato. 28 27 26 25 24 23 22 21 20 19 18 17 16 15

30

30

30

20

20

20

20

10

10

10

10

0

0 lun

mar

mer

gio

ven

sab

dom

ore 8:00

ore 12:00

30

0

0 ore 16:00

ore 20:00

30 25

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

Gradi

20 15 10 5 0 lun. mar. mer.

gio.

ven.

4. Rispondiamo ad alcune domande: Qual è il frutto meno gradito? Qual è quello più gradito? Quanti bambini sono stati intervistati? 5. Comunichiamo i risultati dell’indagine alla classe coinvolta, realizzando, suddivisi in gruppi, dei cartelloni che illustrino i diversi momenti dell’indagine.

Leggere diversi tipi di grafici.

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MATEMATICA | 2 |

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LABORATORIO

far emergere le diverse rappresentazioni, tra cui la seguente, che sarà proposta da noi, riprendendo qualche spunto dato dagli alunni (Fig. 1).

MATEMATICA

Dati e relazioni

Annarita Monaco Insegnante ricercatrice

La lettura dei dati della realtà Ricerchiamo e analizziamo tabelle nelle quali siano presenti varie informazioni, come orari e cataloghi di vendita, per favorire l’approccio ai numerosi dati presenti nel reale, che bambine e bambini devono imparare a leggere e interpretare. TEMPO 8 ore

OBIETTIVI • Leggere dati tratti dalla realtà e utilizzarli per ricavare informazioni e prendere decisioni. • Rappresentare dati attraverso diversi strumenti per comunicare con gli altri.

Osserviamo se i bambini si muovono con disinvoltura nella lettura e nella rappresentazione dei dati. Documentiamo con le schede e con le parole usate per comunicare la comprensione dei significati dei dati da noi proposti come oggetto di analisi.

MATERIALI EXTRA • Videolezione “Problemi per crescere”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

SCHEDA

Bolondi, G. (2005). La matematica quotidiana. Milano: Mimesis.

ED. CIVICA Proponiamo problemi autentici e offriamo strategie per leggere e interpretare le tante informazioni che ci circondano

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Nella vita quotidiana capita di frequente di leggere testi fortemente strutturati, nei quali il dato numerico è inserito in una struttura che ne determina buona parte del significato. Pensiamo agli orari dei programmi TV, agli orari di treni e autobus, a informazioni riportate sulle etichette alimentari o altri prodotti di uso comune, ai cataloghi, agli scontrini… È molto importante, per i nostri allievi, saper leggere e decodificare tali testi, proprio per orientarsi nella realtà comunicativa dei giorni nostri, che è ricca di informazioni di vario tipo (Educazione civica). Consegniamo ai bambini la SCHEDA L’orario dei treni. Lavoriamo non tanto per far acquisire ai bambini competenze relative al calcolo e alle misure di tempo, quanto per esercitarli nella lettura di un testo strutturato, dove i numeri sono presenti nei diversi significati: di codice, di cardinalità (numero di chilometri), di ordinalità (ordine tra il tempo impiegato dai diversi treni). Avremo tempo per utilizzare tali testi anche per sollecitare ragionamenti matematici relativi ai diversi nuclei. Nella vita reale i numeri si presentano come testo strutturato, piuttosto che come testo scolastico.

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MATEMATICA | Scheda

Classe terza

L’ORARIO DEI TRENI • Osserva la seguente tabella, poi rispondi alle domande.

1. Quanti chilometri di ferrovia ci sono tra Trento ed Ala? E tra Trento e Mori? E tra Trento e Rovereto?

2. Aiutandoti con l’orologio, scrivi qual è il treno più veloce che da Trento va a Rovereto.

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

GLI ORARI

3. I numeri in questa tabella quali significato hanno?

4. Quali altri informazioni ricavi da questa tabella?

Leggere dati della realtà.

I CATALOGHI Consegniamo ai bambini la SCHEDA Il listino prezzi. Anche su questa scheda lavoriamo soprattutto per acquisire i significati che il testo strutturato veicola. L’aspetto dei calcoli può essere avviato, ma in questa fase non è l’obiettivo fondamentale. Invitiamo poi i bambini a cercare, sia nella

MATEMATICA | 3 |

MATEMATICA | Scheda

Classe terza

IL LISTINO PREZZI • Osserva il seguente listino prezzi, poi rispondi alle domande. GIACCA A QUADRETTI 41% cotone 59% poliestere Colore: grigio Codice 30789 8 anni € 26,80 10 anni € 28,50 12 anni € 30,75 14 anni € 33,50 PANTALONI Colori: beige, rosso, blu Codice 0413L; 0414L; 0415L

4 anni 6 anni 8 anni 10 anni

€ 11,00 € 13,00 € 14,50 € 16,50

GIACCA A VENTO CON CAPPUCCIO Colori: celeste/verde; grigio/blu Codice 4526H; 4628L 2 anni € 14,50 4 anni € 16,50 6 anni € 17,60 8 anni € 18,50 CALZETTONI 100% lana 100% cotone Codice: 0451S 0683Z

37/40 38/41 42/44

€ 5,60 € 6,50 € 8,80

37/40 38/41 42/44

€ 3,50 € 4,10 € 4,80

1. In questo listino su quanti capi si danno informazioni? Quali sono?

SCARICA IL PROBLEMA DEL MESE

2. Che tipo di informazioni si danno?

3. C’è qualche informazione di cui non comprendi il significato? Se sì, discutine con l’insegnante e i compagni. 4. Immagina di dover fare un acquisto scegliendo dal listino. Rappresenta sul quaderno e descrivi alla classe. Leggere dati della realtà.

LABORATORIO

E se…? Chiediamo ai bambini di lavorare, in coppia, sul listino della scheda, ipotizzando altri articoli, altri prezzi o altre caratteristiche degli articoli. Invitiamoli a raccogliere i diversi testi prodotti e a presentarli poi ai compagni, utilizzando anche la LIM. Discutiamo tutti insieme sulle caratteristiche che sono state modificate rispetto al testo di partenza e inventiamo in classe possibili domande a cui rispondere in un momento successivo. Concludiamo il percorso con l’attività di LABORATORIO, in cui proponiamo ad alunne e alunni di risolvere un problema, dopo aver letto un annuncio.

SCHEDA

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

realtà sia su Internet, listini prezzi per esercitarsi in questa lettura, individualmente oppure in collaborazione con una compagna o un compagno.

IL VIAGGIO IN AEREO CHE COSA SERVE Kit euro (Fig. 1), cartoncino, forbici, carta e penna. COME SI FA 1. Presentiamo ai bambini questo annuncio.

TORINO-ROMA EURO 99 (Sia per l’andata che per il ritorno) + tasse aeroportuali euro 15,03 + sovrattassa euro 12

2. Chiediamo ai bambini di lavorare per piccoli gruppi per la risoluzione del seguente problema: “Quanto costa un viaggio di andata e ritorno da Torino a Roma, considerato questo annuncio?”. 3. Stampiamo in più copie la Fig. 1, incolliamola su cartoncino e mettiamo a disposizione dei gruppi i facsimile di euro, da utilizzare per il conteggio orale, precedente o parallelo alla rappresentazione scritta. 4. I bambini si confrontano, sotto la nostra supervisione: vanno a individuare le parole di cui non conoscono il significato e chiedono all’insegnante, se nessuno sa rispondere; riflettono sul fatto che il costo del viaggio non è composto solo dal costo del biglietto, ma ci sono altre voci di cui bisogna tener conto: le tasse aereoportuali Fig. 1 e la sovrattassa. 5. Manipolando banconote e monete in euro, arrivano a costruire il prezzo totale, a mente e poi tentano anche la rappresentazione scritta con i simboli matematici. 6. In un’ultima fase, ogni gruppo prova a ipotizzare altri annunci, che prevedono località diverse, altri prezzi e altri sovrapprezzi, con domande problema da sottoporre agli altri gruppi.

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MATEMATICA

Dati e relazioni

Annarita Monaco Insegnante ricercatrice

Dati nei viaggi e in cucina In questo percorso leggiamo e analizziamo ricette, tabelle e carte geografiche al fine di progettare eventi e viaggi.

TEMPO 10 ore

OBIETTIVI • Leggere dati e utilizzarli per ricavare informazioni, formulare giudizi e prendere decisioni. • Produrre testi strutturati, a partire da situazioni di vita reale, per organizzare i dati e comunicarli. MATERIALI EXTRA • Lezione “Cuochi matematici” • Scheda docente “La similitudine”

Osserviamo il coinvolgimento nella lettura e nell’analisi di testi strutturati, ma anche le difficoltà incontrate, per poter affiancare i bambini nell’interpretazione e nella produzione dei testi. Documentiamo con le schede e con l’esposizione degli itinerari progettati. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

RICETTE PER NOI Andiamo in cucina per utilizzare conoscenze matematiche in contesti reali: lavoriamo alla lettura e interpretazione di ricette di cucina. Consegniamo ai bambini la SCHEDA Matematica in cucina. Il problema presentato non dovrebbe mettere in difficoltà alunne e alunni: dimezzare le dosi vuol dire fare la metà di tutti i numeri. SCHEDA MATEMATICA | Scheda

Classe quarta

MATEMATICA IN CUCINA

Dimezzare i biscotti secchi vuol dire dividere 160 grammi per due e prendere 80 grammi; dimezzare i bastoncini, che sono 8, vuol dire prenderne 4; dimezzare il cacao vuol dire prenderne solo un cucchiaio; dimezzare la dose di zucchero (3 cucchiai) vuol dire prenderne uno e mezzo, e quindi attraversare il campo delle frazioni conosciuto quest’anno. Riflettiamo con i bambini sul fatto che ci troviamo a operare con quantità discrete, come i biscotti, ma anche con quantità continue, come la panna e il formaggio: in tutti e due i casi dividiamo per due la quantità. Proponiamo ora gli ingredienti per la ricetta delle scaloppine:

• Leggi la lista di ingredienti per fare una cheese cake al cioccolato e albicocche, tratta da una rivista di cucina, poi rispondi.

Ingredienti per 8 persone

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BISCOTTI SECCHI: 160 g BURRO: 80 g CACAO AMARO: 2 CUCCHIAI. ZUCCHERO SEMOLATO: 3 CUCCHIAI. FORMAGGIO CREMOSO: 500 g PANNA LIQUIDA: 400 ml ZUCCHERO A VELO: 100 g GELATINA IN FOGLI: 10 g ALBICOCCHE SCIROPPATE: 100 g CILIEGINE SCIROPPATE: 20 g CIOCCOLATO FONDENTE IN UN SOLO PEZZO: 40 g BISCOTTI A BASTONCINO RICOPERTI DI CIOCCOLATO: 8.

70

La rivista fornisce gli ingredienti per 8 persone. Se voglio preparare una cheese cake per 4 persone, che dosi devo usare? Scrivile qui sotto.

Risolvere problemi con le frazioni.

27 | 2023

SCALOPPINE DI VITELLO AL VINO BIANCO CON VERDURE

Ingredienti per 4 persone Fesa di vitello in un solo pezzo: 600 g Farina: 3 cucchiai Burro: 60 g Vino bianco: mezzo bicchiere Prezzemolo: due rametti Carote: 200 g Cime di broccoletti: 200 g Cime di cavolfiore: 200 g Pepe: una macinata Sale grosso: 3 cucchiai Sale fino: un pizzico

MATEMATICA | 4 |

Chiediamo ai bambini di calcolare le dosi che servirebbero qualora si volessero adattare le dosi a due persone. Invitiamoli a riscrivere la ricetta sul quaderno. Ma quale sarà la metà di mezzo? Discutiamo tutti insieme, prendendo come riferimento il bicchiere reale: se per 4 persone occorre mezzo bicchiere, la metà della metà corrisponde alla quarta parte del bicchiere (un quarto; 1/4). Chiediamo ancora: “E se volessi preparare la ricetta per 8 persone? Come potrei modificare le dosi?”. Altre proposte di lavoro per “fare matematica in cucina” sono nella Lezione “Cuochi matematici” disponibile online.

fare e poi a presentare il proprio progetto di viaggio (Geografia). Concludiamo il percorso con IL LABORATORIO a pagina seguente. SCHEDA MATEMATICA | Scheda

SCARICA IL PROBLEMA DEL MESE

UN VIAGGIO IN INGHILTERRA • Leggi il listino prezzi prodotto da un’agenzia di viaggi. WEEK-END A LONDRA (2 giorni e 2 notti) Prezzo comprensivo di volo aereo e alloggio a persona Albergo categoria A

Albergo categoria B

Albergo categoria C

Fino al 31 marzo in camera individuale in camera doppia

€ 213,50

€ 231,50

€ 245,50

€ 145,90

€ 178,80

€ 212,70

in camera tripla € 131,50

€ 156,00

€ 176,80

Dal 1° aprile al 23 maggio

UN VIAGGIO IN FAMIGLIA

in camera individuale in camera doppia

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

Affidiamo ad alunne e alunni il compito di organizzare un viaggio per la propria famiglia. Consegniamo la SCHEDA Un viaggio in Inghilterra e chiediamo di scegliere le date e la sistemazione più economica. Mostriamo poi una carta turistica di Londra con le attrazioni principali (un esempio in Fig. 1). Invitiamo i bambini a fare una ricerca per conoscere meglio la città e scegliere cosa

Classe quarta

€ 243,50

€ 261,50

€ 275,00

€ 175,90

€ 198,80

€ 252,70

in camera tripla € 161,50

€ 176,00

€ 216,80

GEOGRAFIA

• Immagina di andare a Londra con la tua famiglia in un fine settimana di marzo o di aprile: quale fine settimana e quale sistemazione sceglieresti per spendere il meno possibile? Utilizza lo spazio sotto per calcolarlo.

Progettiamo un viaggio a Londra e costruiamo un itinerario

Leggere e interpretare dati in un testo strutturato. Risolvere un problema.

Fig. 1 Tower of London Saint Paul Cathedral

€ 35,00 adulti € 21,00 bambini € 9,00

London Eye

€ 37,00

Madame Tussauds

€ 33,50 Family Ticket € 31,00

Tour Harry Potter

€ 51,50

British Museum Tour per famiglie alla National Art Gallery

/

1 giorno da 2 a 3 ore 30 min. da 2 a 3 ore 6 ore da 3 a 6 ore

gruppo € 199,00

2 ore

/

2 ore

Hyde Park London Zoo

adulti € 41,00 bambini € 28,00

Bus turistico

€ 43,00

2 ore

Bus turistico + crociera sul Tamigi

€ 50,00

4 ore

27 | 2023

MATEMATICA | 4 |

da 3 a 4 ore

71

LABORATORIO

I TAVOLINI CHE COSA SERVE Fogli di carta, righello, forbici, matita, gomma. 1. Dividiamo la classe in gruppi e consegniamo a ciascun gruppo la Fig. 2.

Fig. 2

2. Consegniamo poi a ciascun gruppo anche una tabella nella quale sono riportate le dimensioni di ciascun tavolino (Fig. 3). Fig. 3 Tavolino

Larghezza in cm

Lunghezza in cm

Altezza in cm

maggiore

50

50

50

medio

45

45

43

piccolo

40

40

35

3. Invitiamo i bambini a confrontarsi per stabilire se i tavolini siano simili. (Non lo sono, perché non c’è uno stesso rapporto tra tutte le dimensioni dei modelli: lunghezza, larghezza e altezza. Nel primo tavolino le tre dimensioni lunghezza, larghezza e altezza sono uguali; nel secondo e nel terzo sono uguali la lunghezza e la larghezza, ma non l’altezza). Chiediamo ai gruppi di consegnarci un elaborato nel quale: • sia riportata la risposta di ciascun componente; • sia riportata la conclusione del gruppo, se è presente; • siano riportati gli elementi che hanno fatto più discutere. Sarà molto interessante ascoltare le argomentazioni dei bambini, sia per stimolare il dibattito e la costruzione di ragionamenti, sia per verificare che abbiamo chiaro il concetto di similitudine. Altrimenti sarà una buona occasione per affrontare o riprendere il concetto. Per un approfondimento si veda la Scheda docente “La similitudine” disponibile online.

72

27 | 2023

MATEMATICA | 4 |

Dati e relazioni

Annarita Monaco Insegnante ricercatrice

MATEMATICA

Dati e problemi Continuiamo anche in quinta la ricerca di dati, da interpretare e utilizzare per trarre informazioni, per prendere decisioni razionali e per risolvere problemi.

TEMPO 8 ore

OBIETTIVI • Ricavare informazioni dai dati analizzati, utili per formulare giudizi e prendere decisioni. • Rappresentare dati a partire da informazioni raccolte su un determinato fenomeno.

Osserviamo se e quanto i nostri alunni siano in grado di leggere in modo critico, e ragionando, grafici e tabelle, individuando eventuali difficoltà a cui porre rimedio con esercitazioni ulteriori.

MATERIALI EXTRA • Video “L'indagine statistica e le sue fasi”

Documentiamo con le schede e con gli esiti dei lavori svolti, in termini sia di prodotti sia di processi. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

LETTURA DI GRAFICI Proponiamo alla classe la lettura di grafici che possono trarre in inganno, se non si osservano con attenzione tutti i loro dettagli. Consegniamo la SCHEDA Grafici a confronto. I bambini tendono a guardare i numeri dei grafici in assoluto, e invece qui devono considerare il fatto che sul grafico di Tahiti i numeri sull’asse sono maggiori in quanto i

dati pluviometrici da rappresentare sono più alti di quelli di Parigi. I due grafici non sono sovrapponibili. Acquisiamo i ragionamenti effettuati da alunne e alunni, poi proponiamo una nuova situazione, consegnando la SCHEDA Rette graduate a confronto. Anche qui riflettiamo con i bambini sul fatto che la distanza tra un numero e l’altro sulla retta ha un valore diverso sulle due rette, ed è facile compren-

SCHEDA

SCHEDA

MATEMATICA | Scheda

MATEMATICA | Scheda

Classe quinta

GRAFICI A CONFRONTO

350

60

300

50

250

40

200

30

150

20

100

10 0

• Leggi il testo, poi completa le due rette inserendo i dati che puoi ricavare dalla lettura delle due situazioni.

ALTEZZA DELLA PIOGGIA A TAHITI IN UN ANNO in mm

70

Il record del mondo di lancio del giavellotto era di 50 m nel 1900; di 66 m nel 1920; di 80 m nel 1950 e di 98 m nel 2000. Il record del mondo del triplo salto era di 15 m nel 1900; di 16 m nel 1950; di 17 m nel 1960; di 18,20 m nel 2000.

50 G F M A M G L

A S O N D

0

Classe quinta

RETTE GRADUATE A CONFRONTO

• Osserva i due grafici, poi rispondi. ALTEZZA DELLA PIOGGIA A PARIGI IN UN ANNO in mm

Lezione digitale e tutte le schede

0 G F M A M G L

60

110

m

A S O N D

– Quali somiglianze noti tra i due grafici? 0

– Potresti rappresentare l’altezza della pioggia caduta a Tahiti sul grafico di Parigi? Perché?

Graduare gli assi di un grafico prendendo in considerazione i dati del grafico.

8

20

m

• Spiega come hai ragionato nel corso del procedimento.

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– Quali differenze?

• Rispondi. – Quali somiglianze noti tra i due grafici?

– Quali differenze?

Rappresentare dati a partire da informazioni raccolte su un determinato fenomeno.

27 | 2023

MATEMATICA | 5 |

73

dere che ognuna può rappresentare un solo fenomeno, e non qualsiasi altro. Ricordiamo che ogni volta che si completa un grafico o una retta bisogna scegliere gli intervalli che rendono possibile rappresentare i dati nel modo più preciso e più leggibile.

SCARICA IL PROBLEMA DEL MESE

PASSAGGI DI REGISTRI

LE FASI DELL’INDAGINE STATISTICA A conclusione del percorso, guardiamo il VIDEO L’indagine statistica e le sue fasi, che presenta alcuni concetti fondamentali della disciplina (Fig. 1). Fig. 1

Proponiamo alla classe una situazione che permetta di arrivare alla soluzione di un problema, attraverso la lettura di una tabella e di un grafico. Ciò consente di esercitarsi nell’effettuare passaggi tra registri semiotici diversi: verbale, grafico e simbolico, lavorando su una delle componenti fondamentali dell’apprendimento matematico, quella della rappresentazione semiotica dei concetti matematici. Consegniamo la SCHEDA Gara con i pattini. Acquisiamo con cura le risposte alle domande della scheda e discutiamo sulla loro adeguatezza, poi invitiamo i bambini a calcolare anche la durata dei percorsi degli altri concorrenti. Infine chiediamo: “Qual è la classifica finale?”. Proponiamo quindi il LABORATORIO, in cui si mira ad avviare e a sviluppare la capacità dei bambini di attivarsi nella lettura di qualsiasi testo strutturato presente nella realtà.

PROGETTAZIONE Definizione dell’oggetto dell’indagine Scelta del campione su cui svolgere l’indagine Scelta della modalità e degli strumenti per la raccolta dati

REALIZZAZIONE Raccolta dei dati Trascrizione dei dati in tabelle di sintesi

PRESENTAZIONE Rappresentazione grafica dei dati

ELABORAZIONE DEI DATI Lettura e analisi dei dati Presentazione e interpretazione dei risultati

SCHEDA MATEMATICA | Scheda

Classe quinta

GARA CON I PATTINI • Leggi il testo, osserva la tabella e rispondi. Quattro amici decidono di gareggiare sui pattini in una corsa di 15 km. La partenza di ciascun concorrente avviene ogni 10 minuti. Marta parte per prima alle 15:10. Loredana, Stefano e Alex partono successivamente, nell’ordine indicato nella tabella.

Tabella degli orari di arrivo Marta

16:35

Loredana

16:50

Stefano

16:43

Alex

17:04

– La tabella dove sono indicati gli orari di arrivo permette di individuare il nome del vincitore, senza effettuare calcoli? Sì No Spiega come si può procedere per capire chi è il vincitore o la vincitrice.

– Per conoscere il suo tempo, Marta effettua il calcolo utilizzando questo grafico. Spiega come ha proceduto.

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15

74

15:30

16

16:30

17

17:30

Di tanto in tanto fermiamoci per verificare la comprensione; al termine chiediamo ad alunne e alunni di rispondere sul quaderno alle seguenti domande: • Cos’è la Statistica e a che serve? • Quali sono i metodi matematici di cui si servono gli statistici? • Cosa s’intende per fenomeno collettivo? Fai qualche esempio. • Quali sono le fasi di un’indagine statistica? • Quali sono le azioni che si fanno in ciascuna delle quattro fasi dell’indagine? • Ci sono dei passaggi del video che non hai compreso? Quali? Approfittiamo di questa fase interlocutoria per mettere a punto questioni che non sono chiare e che necessitano di approfondimenti.

Calcolare e rappresentare una durata utilizzando diversi registri semiotici.

27 | 2023

MATEMATICA | 5 |

1. Organizziamo un setting di lavoro in cui bambine e bambini sono impegnati per piccoli gruppi. 2. Consegniamo a ogni gruppo la tabella in Fig. 2, nella quale sono messi a confronto i dati di alcune città italiane rispetto ad alcuni parametri che riguardano l’ambiente nell’anno 2000. L’ordine seguito per le città è quello geografico: da Nord verso Sud e da Ovest verso Est. 3. Diamo come compito a ogni gruppo di analizzare i dati di politica ambientale delle città italiane ricavabili dalla Fig. 2, per individuare per esempio: • le tre città con più / meno kg di rifiuti per abitante; • le tre città in cui la raccolta differenziata è più alta / più bassa; • le tre città con più / meno metri quadrati di verde per abitante; • le tre città con la percentuale più alta / più bassa di auto per abitante. Chiediamo di completare almeno due tabelle come quelle in Fig. 3.

Fig. 2

Rifiuti Rifiuti urbani

kg per abit.

Torino Aosta Milano Bolzano Trento Venezia Trieste Genova Bologna Firenze Perugia Ancona Roma L'Aquila Campobasso Napoli Bari Potenza Catanzaro Palermo Catania Cagliari

4. Dopo che i gruppi hanno analizzato il documento utilizzando le tabelle, condividiamo tutti i lavori, utilizzando possibilmente la LIM. 5. Concludiamo stimolando nella classe una riflessione sui dati espressi nella Fig. 2, collegandolo anche al tema dell’ambiente, in un virtuoso intreccio interdisciplinare con Geografia e Educazione civica. Avviamo lavori di ricerca guidata su quale sia la situazione attuale, per gli stessi indicatori, in alcune delle città menzionate e riflettiamo su quali cambiamenti ci siano stati nel tempo.

530,7 – 557,2 519,0 592,7 721,9 457,6 499,3 575,5 624,6 701,1 503,4 563,9 493,8 428,3 556,4 560,3 463,5 466,1 647,9 590,5 565,2

Verde

Raccolta differenziata kg per abit.

100,1 – 154,9 112,3 80,5 143,9 44,9 43,0 104,9 102,9 168,0 68,1 30,0 36,2 14,1 4,1 43,3 50,0 27,7 – 4,1 2,7

Auto

mq per per 100 abitante abitanti 13,6 8,7 9,8 17,3 20,9 12,1 10,3 21,7 28,9 – 40,2 25,4 12,2 6,7 5,1 2,1 2,9 10,1 51,2 16,8 5,5 23,2

65,0 – 61,0 56,3 58,3 42,8 52,4 47,7 56,9 56,8 67,3 61,7 68,4 62,5 56,6 60,4 52,7 59,0 54,1 56,6 59,5 65,1

Fig. 3

Città in cui la raccolta differenziata è più alta (anno 2000)

Raccolta differenziata kg per abit.

Città in cui la raccolta differenziata è più bassa (anno 2000)

Raccolta differenziata kg per abit.

Perugia

168,0

Cagliari

2,7

Milano

154,9

Catania

4,1

Venezia

143,9

Napoli

4,1

27 | 2023

MATEMATICA | 5 |

75

LABORATORIO

L'ANALISI DI UN DOCUMENTO

SCIENZE E TECNOLOGIA

La vita sulla e nella terra

Elena Patassini Insegnante

Costruiamo un erbario Esploriamo la flora di un ambiente naturale e distinguiamo piante erbacee, arbusti e alberi. Infine, costruiamo un erbario di classe, facendo attenzione a rispettare l’ambiente che ci circonda. TEMPO 8 ore (2 ore a settimana)

OBIETTIVI •D  istinguere alberi, arbusti e piante erbacee. •O  sservare con curiosità la flora di un ambiente naturale. • Costruire un erbario di classe.

Osserviamo se le bambine e i bambini partecipano alle attività proposte con curiosità. Documentiamo con le foto della raccolta delle piante e con l’erbario costruito insieme.

MATERIALI EXTRA • Video “Il fusto” • Esempio di un erbario realizzato in classe

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

GIOCHI INTERATTIVI

Le parti dell’albero

Le parti del fiore

Le parti della foglia

76

LE PIANTE Invitiamo a chiudere per un momento gli occhi e, sottovoce, poniamo questa domanda: “Che cosa vi viene in mente se pensate alle piante?”: Proponiamo un brainstorming, annotando in un cartellone le parole che emergono. Costruiamo dei cartelloni per conoscere le parti dell’albero, del fiore e della foglia: disegniamo i 3 elementi e associamo i termini corretti alle varie parti come mostrato in Fig. 1. Per consolidare i contenuti divertiamoci con i GIOCHI INTERATTIVI Le parti dell’albero, Le parti del fiore, Le parti della foglia.

Infine, per consolidare quanto appreso, se ne abbiamo la possibilità, guardiamo insieme il video “Il fusto” disponibile online. Mostriamo alla LIM delle immagini di piante e chiediamo alle bambine e ai bambini di riconoscere a quale gruppo appartengono. Fig. 1

Albero, arbusto o pianta erbacea? “Come possiamo raggruppare le piante?”, lasciamo spazio alle idee di tutti e poi spieghiamo che le piante si possono classificare in tre grandi gruppi (Fig. 2): • le piante erbacee, che hanno un fusto verde e sottile chiamato stelo; • gli arbusti, che non hanno tronco, ma rami legnosi che partono da terra; • gli alberi, che hanno un fusto grosso e legnoso chiamato tronco. Chiediamo ancora: “Che differenza c’è tra queste piante? Come facciamo a distinguerle?”. Per rispondere a questa domanda, completiamo insieme la SCHEDA Albero, arbusto o pianta erbacea? (a pagina seguente).

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SCIENZE E TECNOLOGIA | 1 |

IL NOSTRO ERBARIO Geranio dei prati – pianta erbacea

Edera – arbusto

Ciliegio – albero

SCHEDA SCIENZE | Scheda

Classe prima

CHE COSA SERVE Fogli di giornale, parti di piante, libri pesanti, nastro adesivo di carta, matita e gomma, SCHEDA Il nostro erbario. COME SI FA 1. Inseriamo le parti di ciascuna pianta raccolta (foglia, fiore, stelo) in un foglio di giornale su cui riportiamo anche il suo nome. 2. Mettiamo il foglio sotto a dei libri pesanti e lasciamo trascorrere almeno 1 settimana. 3. Completiamo per ogni pianta la scheda con le varie informazioni richieste e attacchiamo gli elementi essiccati con pezzettini di nastro adesivo. 4. Assembliamo l’erbario: rileghiamo le schede completate e realizziamo la copertina con creatività. Infine, possiamo scannerizzare l’erbario e creare un E-book da condividere con le famiglie.

ALBERO, ARBUSTO O PIANTA ERBACEA? • Leggi con attenzione, poi inserisci i seguenti termini sotto l’immagine corretta.

SCHEDA

Pianta erbacea • arbusto • albero

SCIENZE | Scheda

Classe prima

IL NOSTRO ERBARIO Nome della pianta: Luogo e data di raccolta: Attacca qui le parti della pianta essiccate: Classificazione:

Fusto grosso e legnoso, chiamato tronco.

Disegno della pianta:

Fusto sottile, Rami legnosi verde, che partono da chiamato stelo. terra.

Distinguere alberi, arbusti e piante erbacee.

CACCIA ALLA PIANTA

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

Pianta erbacea Arbusto Albero

Rechiamoci in un prato vicino alla scuola per raccogliere alcune parti di piante (un albero, un arbusto oppure una pianta erbacea): raccomandiamo di raccogliere preferibilmente elementi caduti e facciamo riferimento alle leggi regionali per conoscere quali fiori e piante sono protetti e non possono essere raccolti. Con il nostro aiuto e dell’applicazione Plant net scopriamo di che pianta si tratta e scattiamo una foto di ciascun esemplare. Poi procediamo con la costruzione di un erbario, come proposto nel LABORATORIO.

Realizzare un erbario.

Esempio erbario realizzato

27 | 2023

SCIENZE E TECNOLOGIA | 1 |

77

LABORATORIO

Fig. 2

SCIENZE E TECNOLOGIA

La vita sulla e nella terra

Laura Scarano Insegnante

Vita da pianta Distinguiamo viventi e non viventi in base ai processi essenziali per la vita. Individuiamo le funzioni vitali e con giochi e osservazioni descriviamo i ruoli di ogni parte della pianta nel ciclo di vita. TEMPO 6 ore (2 ore a settimana)

OBIETTIVI •D  escrivere il ciclo di vita di una pianta. • Illustrare le differenze tra viventi e non viventi. •R  iconoscere le principali caratteristiche degli organismi vegetali.

Osserviamo l’autonomia nelle osservazioni e il grado di partecipazione nella discussione. Documentiamo con le schede completate e con le osservazioni durante i giochi.

MATERIALI EXTRA • Gioco interattivo “Esseri viventi e non viventi”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

ITALIANO Produciamo semplici schede di presentazione delle parti delle piante

78

VIVENTI E NON VIVENTI Introduciamo l’argomento proponendo il GIOCO INTERATTIVO Esseri viventi e non viventi da svolgere collettivamente alla LIM. Dopo aver giocato chiediamo alla classe di esplicitare i criteri che hanno utilizzato per assegnare al gruppo giusto gli elementi presentati. Consideriamo, poi, solo il gruppo degli esseri viventi e proponiamo di suddividerlo in ulteriori sottogruppi, per esempio animali e vegetali. Con una discussione collettiva elenchiamo le caratteristiche comuni ai due gruppi, guidando la classe a individuare i principali processi vitali: nascita, crescita, riproduzione. Chiariamo che ci sono anche altri processi per cui gli esseri viventi si mantengono in vita: nutrizione, respirazione, escrezione, risposta agli stimoli ambientali. Le piante Usciamo nel giardino della scuola, o visitiamo un parco nelle vicinanze, e osserviamo la vegetazione presente, poi chiediamo a ognuno di scegliere e di disegnare una delle piante osservate. Tornati in classe analizziamo i vari disegni e verifichiamo con qualche domanda le conoscenze delle bambine e dei bambini rispetto alle funzioni vitali dei diversi elementi costitutivi delle piante osservate.

27 | 2023

Proponiamo, infine, la SCHEDA Le parti della pianta in cui ognuno dovrà anche individuare la funzione delle diverse parti. Possiamo rinforzare l’apprendimento lessicale creando tutti insieme delle semplici flashcards sulle parti fondamentali della pianta (Italiano).

SCHEDA SCIENZE | Scheda

Classe seconda LE PARTI DELLA PIANTA

• Scrivi nei riquadri il nome giusto, poi collegali al compito che svolge per la vita della pianta e infine colora.

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GIOCO INTERATTIVO Esseri viventi e non viventi

È la parte dedicata alla riproduzione della pianta.

Fissano la pianta al terreno e assorbono l’acqua e i sali minerali.

Sostiene la pianta e contiene i vasi per il passaggio delle sostanze nutritive.

Attraverso di esse, le piante respirano e producono il loro nutrimento.

Riconoscere le principali caratteristiche degli organismi vegetali.

SCIENZE E TECNOLOGIA | 2 |

Con l’attività proposta nel LABORATORIO piantiamo dei semi, per esempio di piselli o fagioli, e osserviamone il ciclo di vita, rappresentandone poi le diverse fasi (Storia) su un cartellone da realizzare tutti insieme. In particolare, osserviamo la germinazione nei primi giorni e da essa ricaviamo informazioni su come sono fatti i semi. Man mano che la piantina cresce possiamo misurare la lunghezza delle radici e osservare come cambiano. Continuare a seguire la crescita richiederà più tempo di quello a disposizione a scuola, ma in primavera è facile poter osservare fiori e frutti in natura. La germinazione Usciamo nel cortile della scuola o in un parco nelle vicinanze per osservare dei fiori dal vivo: individuiamone le parti fondamentali (vedi Fig. 1). Ricordiamo che i fiori sono il risultato del processo di impollinazione e per conoscerlo proponiamo il gioco di ruolo illustrato nella SCHEDA Giochiamo a impollinare. Infine, chiediamo di portare a scuola diversi tipi di frutti di stagione: osserviamoli e, sezionandoli, individuiamo le parti fondamentali che li compongono. Concludiamo il percorso con un gioco a quiz in cui le bambine e i bambini, divisi a squadre, formulano da soli sia le domande che le risposte e poi si sfidano a giocare. SCHEDA DOCENTE SCIENZE | Scheda docente

Classe seconda

GIOCHIAMO A IMPOLLINARE Rinforziamo la comprensione delle funzioni delle diverse parti del fiore e l’importanza dell’impollinazione con un gioco che coinvolge l’intera classe, da svolgere in uno spazio abbastanza grande (palestra o giardino).

© 2023 Giunti Scuola S.r.l., Firenze | La Vita Scolastica

Preparazione Dividiamo la classe in due squadre e, in ognuna, indichiamo almeno due membri che saranno le api, mentre il resto della squadra svolgerà il ruolo di fiori. I bambini-ape possono avere come simbolo di riconoscimento delle strisce applicate sulle magliette oppure dei capellini o delle antenne. I bambini/fiore devono avere in una mano delle scatoline con almeno 4 palline, di carta o da ping-pong dotate di un pezzo di velcro autoadesivo, e un calzino infilato nell’altra mano con una striscia di velcro autoadesivo. Delimitiamo i campi di gioco (le aiuole con i fiori) per le due squadre come mostrato in figura.

Fig. 1 Parti di un fiore

STORIA PISTILLO

PETALO

Ricostruiamo le fasi del ciclo vitale di una pianta

SEPALI STAME

FACCIAMO CRESCERE UNA PIANTA CHE COSA SERVE Bottiglie di plastica trasparenti, terriccio, semi di piselli o fagioli. COME SI FA 1. Tagliamo lateralmente le bottiglie (vedi Fig. 2), riempiamole con del terriccio e sistemiamo i semi tra il terriccio e le pareti laterali, in modo che siano ben visibili all’esterno. 2. Posizioniamo le bottiglie con i semi in una stanza a temperatura media ben illuminata e bagniamole con regolarità. 3. Dopo 3-4 settimane, se la stagione lo permette, trasferiamo le bottiglie all’esterno, durante la giornata, affinché le piantine comincino ad adattarsi all’ambiente esterno. 4. Dopo qualche giorno, interriamo le piantine in giardino o nell’orto e continuiamo l’osservazione fino alla fioritura e alla raccolta dei baccelli, che potrà avvenire dopo circa 6-8 settimane. Fig. 2

Come si gioca 1. I bambini-fiore si dispongono sui lati delle aiuole, mentre le api attendono vicino agli alveari. 2. Al via i fiori si disperdono nella propria aiuola e “mettono radici”, per cui non possono più muoversi dalla loro posizione, mentre le api lasciano l’alveare e si dirigono verso l’aiuola della propria squadra. 3. Mentre i fiori cercano di attirare le api, queste ultime visitano un fiore per volta raccogliendo due granelli di polline: uno lo riportano all’alveare, poi rientrano nell’aiuola per agganciare l’altro al calzino di un bambino-fiore, diverso da quello appena visitato, e prelevare da lui altri due granelli di polline. L’ape ripete queste operazioni fino alla fine del tempo stabilito, circa tre minuti. 4. Allo stop, contiamo i granelli raccolti nell’alveare e quelli attaccati sui vari calzini e scopriamo quale squadra ne ha il numero maggiore.

27 | 2023

SCIENZE E TECNOLOGIA | 2 |

79

LABORATORIO

RADICI, FIORI E FRUTTI

SCIENZE E TECNOLOGIA

La vita sulla e nella terra

Francesca Bolzon Insegnante

Un mondo sottoterra Esploriamo i viventi presenti nella terra del nostro giardino e indaghiamo la loro relazione con le caratteristiche del terreno. Costruiamo un terrario di classe.

TEMPO 6 ore complessive

OBIETTIVI • Individuare e descrivere i viventi del terreno. •M  ettere in relazione le forme di vita osservate con le caratteristiche del terreno. •P  rogettare e costruire un terrario di gruppo.

Osserviamo la partecipazione attiva, l’interazione nei momenti in gruppo e l’autonomia nel lavoro. Documentiamo con le schede completate, le foto dei momenti in giardino e di lavoro di gruppo e con il terrario.

MATERIALI EXTRA • Percorso di approfondimento “Il preziosissimo suolo”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

Approfondire il lessico legato alle osservazioni con i cinque sensi per produrre testi descrittivi

Preleviamo una zolla di terra dal giardino, che possiamo arricchire con foglie, rametti, sassi, lombrichi e lumache (da maneggiare con cura e liberare poi nell’ambiente nel punto dove li abbiamo prelevati) nel caso in cui ne sia troppo priva. In classe lasciamo che tutti l’analizzino, anche con la lente d’ingrandimento, e teniamo memoria delle osservazioni. Dividiamoci in gruppi e diamo a ognuno un quadrato di rete a maglie strette/setaccio e una parte della zolla di terra. Invitiamo a togliere gli eventuali animali presenti e a setacciare la terra: sul setaccio resteranno foglie, rametti, sassi... Raccogliamo i reperti in una scatola e registriamoli sulla SCHEDA Classifichiamo i reperti della zolla, compilando solo le prime due colonne. Poi chiediamo: “C’è vita nel nostro terreno? Chi sono i viventi presenti?”. Ripassiamo il concetto di essere vivente e non e, attraverso un gioco, scopriamo i viventi presenti nella zolla. Viventi e non viventi Prepariamo due scatole con la scritta “viventi” e “non viventi”: ciascun bambino/a deve prendere un oggetto dalla scatola dei “reperti” e posizionarlo in una delle due scatole. Al termine approfondiamo la ricerca predisponendo altre due scatole “animali” e “vegetali”,

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in cui suddividere ulteriormente gli elementi presenti nella scatola dei “viventi”, per poi ultimare la compilazione della scheda precedente. Infine, dividiamo di nuovo la classe in gruppi e invitiamo ciascuno a descrivere, anche attraverso i cinque sensi, uno dei “viventi” trovati e, in collegamento con Italiano, realizziamo testi descrittivi. SCHEDA SCIENZE | Scheda

Classe terza

CLASSIFICHIAMO I REPERTI DELLA ZOLLA • Completa la tabella con i nomi dei reperti trovati. Per ciascuno di questi metti una X nella/e casella/e giusta/e:

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ITALIANO

CHI VIVE NELLA ZOLLA DI TERRA?

Reperto

Non vivente

Sassolini

X

Vivente

Animale

Vegetale

Classificare i reperti della zolla di terra per scoprirne i viventi.

SCIENZE E TECNOLOGIA | 3 |

Studiamo ora la relazione tra le forme di vita osservate e la profondità del terreno. Andiamo in giardino con palette e badili, meglio dopo una pioggia quando il terreno è morbido, e troviamo un punto dove scavare. Chiediamo alle bambine e ai bambini di osservare il suolo (scavo 0) e di annotare tutto ciò che osservano nella SCHEDA Scaviamo il terreno e osserviamo. Scaviamo poi per qualche centimetro con attenzione (scavo 1) per evitare di ferire qualche animale. Invitiamo a osservare nuovamente, guidando con indicazioni/domande e facciamo completare la seconda parte della scheda. Scaviamo ancora, circa 5 cm di profondità (scavo 2), ripetiamo le stesse azioni e facciamo notare le differenze rispetto allo scavo 1. Riprendiamo a scavare e arriviamo a circa 10 cm di profondità (scavo 3). Facciamo emergere le diverse caratteristiche del terreno e completare l’ultima parte della scheda. Possiamo compiere lo stesso scavo in diverse zone del giardino, o al di fuori della scuola, in momenti diversi della giornata o in stagioni diverse: poi troviamo similitudini e differenze. Per concludere chiediamo alle bambine e ai SCHEDA SCIENZE | Scheda

Classe terza

SCAVIAMO IL TERRENO E OSSERVIAMO • Completa la tabella con le tue osservazioni e rispondi. Domande Scavo 0

Osservazioni

• Il suolo è asciutto o bagnato?

bambini di condividere quanto scritto nella scheda e facciamo emergere la diversità delle forme di vita osservate in base alla profondità del terreno. Terminiamo il percorso con un LABORATORIO, rimettendo insieme tutti i reperti presenti nelle scatole per costruire un terrario di classe.

COSTRUIAMO UN TERRARIO CHE COSA SERVE Un contenitore di vetro o una scatola trasparente, elementi della zolla del terreno (terra/terriccio, sassi, foglie, rametti, semi, lombrichi, lumache), acqua. COME SI FA 1. Per ricreare la stratificazione del suolo realizziamo sul fondo del contenitore un primo strato di sassolini (da 2 a 5 cm) poi posizioniamo il terreno inumidito (per circa 10 cm di altezza). 2. Spargiamo l’erba, i rametti, le radici, i semi, i sassi raccolti dal terreno osservato. 3. Possiamo scegliere di seminare dell’erba o piantare alcune piante. 4. Se collochiamo all’interno dell’erbario delle lumache ricordiamoci che: • è necessario coprirlo con una retina e fissarla in modo che non scappino; • bisogna poi provvedere alla loro nutrizione con regolarità mettendo un piattino con dell’acqua e qualche foglia di insalata. 5. Se invece inseriamo i lombrichi è meglio utilizzare una scatola di colore scuro, perché non amano la luce (per il loro nutrimento basta tenere il terreno umido). 6. Conserviamo il terrario nella zona più areata dell’aula.

• Che esseri viventi ci sono? • Com’è la terra?

Scavo • Che animali e vegetali ci sono? 1

• Quali esseri non viventi vedi? • Il terreno è uguale allo scavo 1?

Scavo • Che animali e vegetali vedi?

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2

• Come sono gli esseri non viventi? • Com’è cambiata la terra?

Scavo • Quali animali e vegetali ci sono? 3

• Come sono gli esseri non viventi?

Studiare il terreno e le sue forme di vita a diverse profondità e rispondere alle domande.

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SCIENZE E TECNOLOGIA | 3 |

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LABORATORIO

I VIVENTI A DIVERSE PROFONDITÀ

SCIENZE E TECNOLOGIA

La vita sulla e nella terra

Irene Gamba Insegnante

Un ecosistema terrestre Esploriamo un ecosistema terrestre vicino a noi. Indaghiamo le relazioni esistenti tra gli elementi viventi e non viventi dell’ecosistema.

TEMPO 8 ore (2 ore a settimana)

OBIETTIVI • Osservare, a occhio nudo e con strumenti, una porzione di ambiente vicino. • Riconoscere che la vita di ogni organismo è in relazione con altre forme di vita e con l’ambiente.

Osserviamo la partecipazione attiva durante le conversazioni e la disponibilità al confronto collettivo durante il gioco. Documentiamo con il taccuino dell’esploratore compilato.

MATERIALI EXTRA • Video “La catena alimentare”.

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

MATEMATICA Realizziamo grafici e stabiliamo relazioni tra gli elementi di insiemi diversi.

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Chiediamo alle bambine e ai bambini se hanno mai prestato attenzione agli organismi viventi che abitano il giardino di una casa, un orto o un parco pubblico. Dopo aver raccolto le loro risposte spontanee, proponiamo di esplorare il giardino della scuola o uno spazio verde nelle vicinanze. Dividiamo la classe in piccoli gruppi e dotiamo ciascuno di una lente d’ingrandimento, una macchina fotografica e una copia della SCHEDA Il taccuino dell’esploratore da completare. Invitiamo a osservare attentamente tutto ciò che ci circonda, per riuscire anche a individuare piccoli indizi in grado di rivelare la presenza di organismi viventi che possono sfuggire al nostro sguardo. Una volta rientrati in classe, ogni gruppo racconta le proprie osservazioni. Al termine della conversazione, realizziamo un cartellone riassuntivo e, nella lezione successiva, incolliamo le foto scattate corredate da una breve descrizione.

LA CATENA ALIMENTARE Riprendiamo la definizione del termine “ecosistema”, sottolineando che si tratta di un “mondo” in miniatura in cui tutto è collegato. Quindi stimoliamo la classe chiedendo quali collegamenti esistono tra gli organismi che

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abitano l’ecosistema esplorato nell’attività precedente. Dopo aver raccolto le risposte, mostriamo la prima coppia di immagini della GALLERY Le relazioni di un ecosistema (le foglie e il bruco), chiediamo di descriverle e di esplicitare la relazione che le lega. Poi mostriamo di volta in volta una nuova immagine e individuiamo i collegamenti con le precedenti, come mostrato in Fig. 1. SCHEDA SCIENZE | Scheda

Classe quarta

IL TACCUINO DELL’ESPLORATORE • Osserva l’ambiente circostante e registra ciò che vedi. PIANTE Nel prato e sugli alberi, si nascondono gli inizi di nuovi fiori e nuove foglie. Quante piante diverse riesci a trovare? Ci sono alberi o arbusti? Come sono? Hanno le foglie? Se sì, che forma hanno?

ANIMALI Con l’avvicinarsi della primavera, sia in terra che in cielo, gli animali si risvegliano. Quali animali riesci ad avvistare? Che cosa stanno facendo? Come si muovono? Quante zampe hanno?

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UN MONDO IN GIARDINO

NON VIVENTI Nell’ambiente che stai esplorando, ci sono non viventi? Alcuni di questi suggeriscono la presenza di un essere vivente (per esempio un nido)?

Registrare le osservazioni su una porzione di ambiente vicino.

SCIENZE E TECNOLOGIA | 4 |

GALLERY e Fig. 1 Le relazioni di un ecosistema

MANGIA

MANGIA

MANGIA MANGIA

MANGIA MANGIA MANGIA

MANGIA

MANGIA

• i consumatori primari, cioè gli animali che si nutrono di piante; • i consumatori secondari, cioè gli animali che si nutrono di altri animali; • i decompositori, come funghi e batteri, che si nutrono dei resti morti di animali e vegetali. Con il LABORATORIO cerchiamo di scoprire, con un gioco di ruolo, il rapporto numerico necessario tra produttori e consumatori affinché un ecosistema sia in equilibrio.

VIDEO La catena alimentare

LA PIRAMIDE ECOLOGICA

CHE COSA SERVE Diverse fotocopie delle immagini di foglie, topo, riccio e gufo (Gallery “Le relazioni di un ecosistema”). COME SI FA 1. In giardino o in palestra distribuiamo per terra un numero elevato di immagini di “foglie” (produttori). 2. Suddividiamo la classe in tre gruppi uguali: topi, ricci e gufi. Consegniamo a ogni alunno un’immagine dell’animale corrispondente e spieghiamo che per sopravvivere ogni topo deve mangiare 6 foglie, ogni riccio 3 foglie e 2 topi, ogni gufo 2 topi e 1 riccio. Chi mangia sopravvive, chi non mangia o è mangiato si siede ai lati del campo di gioco. 3. Quando diamo il via al gioco, ogni bambino, entro un tempo limite, deve agire per cercare di sopravvivere il più a lungo possibile. Attraverso diversi turni di gioco, dobbiamo trovare il giusto equilibrio per garantire la vita a tutte e tre le specie di animali. 4. Al termine, rappresentiamo gli animali presenti su un grafico a barre orizzontali (Matematica): rendiamo evidente che l’equilibrio si può raggiungere solo quando le tre categorie di organismi si distribuiscono in una piramide la cui base è occupata dai produttori.

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SCIENZE E TECNOLOGIA | 4 |

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LABORATORIO

Evidenziamo così le catene alimentari, ovvero l’insieme dei rapporti “mangia è mangiato” che si instaurano all’interno di un ecosistema. Con il supporto del VIDEO La catena alimentare, classifichiamo gli elementi visti in quattro categorie: • i produttori, cioè le piante, sono organismi in grado di prodursi il cibo da soli e, proprio per questo, sono alla base della catena alimentare;

SCIENZE E TECNOLOGIA

La vita sulla e nella terra

Chiara Todesco Insegnante

Api, regine della biodiversità Scopriamo come sono fatte le api e conosciamo gli insetti impollinatori. Approfondiamo il ruolo dell’impollinazione per la salvaguardia della biodiversità e impariamo a proteggere, con azioni concrete, gli insetti impollinatori. TEMPO 8 ore (2 ore a settimana)

OBIETTIVI • Comprendere il ruolo dell’impollinazione. • Riconoscere le principali caratteristiche delle api. • Rispettare e salvaguardare con azioni concrete la biodiversità.

Osserviamo la partecipazione attiva degli alunni durante le lezioni e nella raccolta di informazioni. Documentiamo con le schede svolte e le foto della costruzione dell’area salva impollinatori.

MATERIALI EXTRA • Video “Il meraviglioso mondo delle api”

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

SUA MAESTÀ L’APE

SCIENZE | Scheda docente

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Le api sono insetti sociali perché vivono insieme formando una comunità organizzata composta da una regina, da api operaie e dai maschi chiamati fuchi. Le colonie di api possono essere composte da 30 000 fino a 60 000 individui. Fig. 1

I fuchi (Fig. 1) hanno il compito di incontrare una regina per accoppiarsi; hanno antenne poco sviluppate e occhi più grandi delle operaie per individuare meglio le regine durante il volo nuziale. I maschi hanno una bocca poco sviluppata (non raccolgono il nettare), non hanno il pungiglione e le cestelle che servono per raccogliere il polline. Fig. 2

Fig. 1

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Classe quinta

UN INSETTO SOCIALE

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VIDEO Il meraviglioso mondo delle api

SCHEDA DOCENTE

Le api operaie (Fig. 2) svolgono svariate attività a seconda della loro età: • api pulitrici (0-3 giorni), si occupano della pulizia dell’alveare; • api nutrici (3-10 giorni), imboccano le larve con la pappa reale; • api ceraiole (10-16 giorni), producono e lavorano la cera per costruire il nido; • api magazziniere (16-20 giorni), impacchettano il polline e producono il miele; • api guardiane (20-21 giorni), difendono l’alveare; • api esploratrici (21-42 giorni), individuano la posizione di polline, nettare e acqua; • api bottinatrici (21-42 giorni), raccolgono polline, nettare e acqua. Fig. 3

L’ape regina (Fig. 3) è l’unica in grado di deporre le uova e per farsi seguire e riconoscere dai suoi simili libera il ferormone della regina, ossia un insieme di sostanze odorose. L’ape regina ha il tronco allungato e l’addome più sviluppato, appuntito e lucente rispetto a quello delle operaie.

SCIENZE E TECNOLOGIA | 5 |

© Adobe Stock/Vera Kuttelvaserova

Chiediamo alle bambine e ai bambini di provare a descrivere, sulla base dei loro ricordi, come sono fatte le api e raccogliamo alla lavagna le informazioni che emergono: poi, mostriamo alla LIM una sua immagine (Fig. 1). L’ape appartiene al phylum degli Artropodi e alla classe degli Insetti; il suo corpo è suddiviso in tre parti: testa, torace e addome. Nella testa dell’ape possiamo notare: • due antenne, che servono per raccogliere informazioni dall’ambiente e comunicare con gli altri animali; • due occhi e tre ocelli; • l’apparato boccale in cui è presente la ligula, una specie di proboscide che l’insetto inserisce nel calice dei fiori per aspirare il nettare. Nel torace, che è ricoperto di peli, ci sono sei zampe e due paia di ali, che sbattendo producono il tipico ronzio di questo animale.

L’addome è la parte finale del corpo e al suo interno c’è il pungiglione, l’arma di difesa di questo insetto. Spieghiamo che l’ape è un insetto sociale e quale è la differenza tra api operarie, fuchi e ape regina, presentando il contenuto della SCHEDA Un insetto sociale e con la visione del VIDEO Il meraviglioso mondo delle api.

PRESENTAZIONE Gli impollinatori

Classe quinta INSETTI IMPOLLINATORI

• Collega le immagini al gruppo di insetti impollinatori corrispondenti.

Imenotteri

Ditteri

Lepidotteri

Coleotteri

ED. CIVICA Quali sono le caratteristiche comuni degli insetti impollinatori? 1. 2. 3. Che cosa significa il termine “pronubi”?

Riconoscere le principali caratteristiche degli insetti impollinatori.

Impegniamoci a compiere azioni concrete per la salvaguardia del Pianeta

UN'OASI PER GLI IMPOLLINATORI CHE COSA SERVE Semi di piante e fiori “amici degli impollinatori”, vasi con terriccio o un’area adatta alla semina, annaffiatoio, piccole vanghe. COME SI FA 1. Ricerchiamo in Internet quali sono le piante amiche degli impollinatori (calendula, coriandolo, facelia, girasole, lavanda, malva, margherita, rosmarino, tulipano e timo) e recuperiamone i loro semi. 2. Individuiamo un’area tranquilla del giardino della scuola e prepariamo il terreno con gli attrezzi da giardino (o utilizziamo dei vasi). 3. Posizioniamo i semi nel terreno seguendo le indicazioni per la loro coltivazione. 4. Annaffiamo regolarmente il terreno e prendiamoci cura delle piantine nelle diverse fasi della loro crescita. 5. Osserviamo con regolarità e annotiamo quali insetti impollinatori fanno visita alle nostre piantine.

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SCIENZE E TECNOLOGIA | 5 |

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LABORATORIO

L’importanza degli impollinatori Gli impollinatori giocano un ruolo essenziale negli ecosistemi, infatti un terzo del cibo che mangiamo dipende dalla loro opera. L’impollinazione animale è alla base della biodiversità, della nostra esistenza e delle nostre economie. Gli insetti impollinatori, però, sono a rischio estinzione a causa dell’inquinamento, del cambiamento climatico, della riduzione del loro habitat e dell’abbondante uso di pesticidi fatto in agricoltura. Andiamo in aula computer, dividiamo la classe in coppie e cerchiamo in Internet informazioni utili su come salvare gli impollinatori. Confrontiamo le informazioni trovate dai vari gruppi e riportiamole in un cartellone che contenga azioni concrete di tutela degli impollinatori (Educazione civica), per esempio: • evitare l’uso di pesticidi, fungicidi e fertilizzanti; • evitare le monoculture e favorire la biodiversità; • piantare fiori e piante “amiche” degli impollinatori; • costruire delle casette per le api favorendone la nidificazione; • fornire agli impollinatori da bere usando bacinelle con bordi bassi; • sostenere l’economia locale in modo da diminuire, nel nostro piccolo, le emissioni dannose legate al trasporto. Nel LABORATORIO mettiamo in pratica una di queste azioni.

SCIENZE | Scheda

© Pixabay; © Adobe Stock/bennytrapp

Le api svolgono un ruolo molto importante per l’ambiente attraverso l’impollinazione, un processo indispensabile per la riproduzione delle piante, che consiste nel trasporto del polline, per mezzo degli agenti atmosferici e degli insetti impollinatori, dalla componente maschile del fiore a quella femminile. L’impollinazione è un requisito fondamentale per la fecondazione, che permette alla pianta la produzione di semi e frutti. Mostriamo la PRESENTAZIONE Gli impollinatori per scoprire quali sono i principali animali, oltre alle api, che si occupano dell’impollinazione. Consegniamo, poi, la SCHEDA Insetti impollinatori per sistematizzare quanto scoperto.

SCHEDA

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L’IMPOLLINAZIONE

Educazione civica TUTTE LE CLASSI

Daniela Mussano Insegnante

Donne da tutto il mondo L’otto marzo ricorre la giornata dedicata alle donne. Con i più piccoli soffermiamoci sulle figure femminili che fanno parte della loro famiglia; mentre, con i più grandi, conosciamo alcune donne speciali.

TEMPO 2 ore per l’attività e 1 per il laboratorio

OBIETTIVI • Riconoscere figure autorevoli femminili. • Mostrare attenzione alle diverse culture. • Raccogliere testimonianze sulle origini della propria famiglia e della comunità.

Osserviamo la partecipazione attiva alle proposte, la capacità di assumere un ruolo attivo durante la discussione e il contributo alla realizzazione dei cartelloni.

MATERIALI EXTRA • Video “La vita di Rita Levi Montalcini”. • Video “Primo arbitro donna Serie A”.

Documentiamo con le schede svolte, con le foto dei cartelloni e del biglietto. Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

Lezione digitale e tutte le schede

Le giornate di Marzo

PER I PIÙ PICCOLI DONNE NEL CUORE Valutiamo preventivamente le situazioni familiari della classe e, se reputiamo che si possa fare serenamente, chiediamo a ognuno qual è la figura femminile a cui sono maggiormente legati: la mamma, la nonna, una zia, un’amica… Raccogliamo le risposte e chieSCHEDA ED. CIVICA | Scheda

Per i più piccoli

UNA DONNA PER ME SPECIALE

• Completa la carta d’identità con i dati della tua persona speciale e disegnala nel riquadro. Nome:

...............................

Cognome: Età:

........................

..................................

Professione:

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Segni Particolari:

..............

..........................................

È bravissima a fare:

ARTE

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Realizziamo un biglietto per una donna speciale

.............................................

............................................................................

Sono molto legata/o a lei perché

.........................

............................................................................ ............................................................................

Cogliere i tratti caratteristici delle persone a cui siamo legati.

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diamo che cos’hanno di interessante per loro tutte queste donne. Poi, distribuiamo la SCHEDA Una donna per me speciale da completare e, una volta raccolte le informazioni, prepariamo un libretto dedicando una pagina a ogni donna scelta dalla classe. Puntiamo l’attenzione sul ruolo che queste figure hanno per ciascuno: la mamma di Luca, la zia di Camilla, la nonna di Samira… Una poesia e un fiore per te Trascriviamo la seguente poesia alla lavagna, rileggiamola alcune volte e facciamola copiare su un foglio A5, adattando il testo alla figura femminile scelta da ognuno. Poi, dopo aver preparato il biglietto proposto nel LABORATORIO (Arte e immagine), incolliamola sul retro. Rima della voce delle mamme Io dico per te luna, io dico per te sole Io chiamo per te il mondo con le mie poche parole Con la voce più chiara, nella notte più cupa La mia voce di mamma, di femmina, di lupa Voce che bene dice, voce che solo ama E tu sei già venuto ma lei ancora ti chiama E quando sarai partito, nelle mie sere sole Io dirò per te luna, io dirò per te sole. Tognolini B. (2013). Rime raminghe, poesie scritte per qualcosa o qualcuno che poi girano il mondo per tutti. Milano: Salani.

EDUCAZIONE CIVICA | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 |

PER I PIÙ GRANDI

Per amore della scienza Parliamo della figura di Rita Levi Montalcini, Senatrice e Premio Nobel per la medicina, puntando l’attenzione sulla sua grande passione per la scienza e per lo studio. Facciamo notare che, nonostante le avversità, non si è mai arresa ed è andata avanti per la sua strada. Per guidare la conversazione, proponiamo il VIDEO La vita di Rita Levi Montalcini e chiediamo se conoscono altre donne che hanno cambiato il corso della storia.

SCHEDA ED. CIVICA | Scheda

Per i più grandi

FINALMENTE UN ARBITRO DONNA • Leggi il testo e rispondi alle domande su quaderno. […] Maria Sole Caputi dirige Sassuolo-Salernitana La storia (del calcio) ha voluto una data. Che probabilmente è arrivata pure con un pizzico di ritardo. Meglio non dimenticare domenica 2 ottobre 2022. […] Fischietto in bocca, orologio, cronometro e auricolare per dialogare con i suoi collaboratori. Sassuolo-Salernitana sarà diretta dalla 32enne ragazza livornese, cresciuta a due passi dallo stadio Picchi. Prima donna a dirigere una partita di serie A. Ma non chiamatela arbitra. Proprio non le piace. «Quando dicono così — ha spiegato — vogliono sottolineare che sono una donna». La seconda: che nessuno si azzardi a parlare di privilegio. Maria Sole si è guadagnata il diritto di stare tra i grandi. […] Perché è definitivamente crollato il vecchio cliché dal sapore discriminatorio di uno sport non adatto alle donne. Che invece sono protagoniste a tutti gli effetti. Giocano a calcio, infatti. E arbitrano: in Italia ce ne sono1700 di tutte le età. E ovviamente va avanti chi ha le giuste capacità. “Maria Sole”, continua Rocchi, “è entrata nel gruppo come un arbitro qualsiasi. Ha le doti per stare in serie A”. La prima volta ovviamente non si dimentica mai. E sarà così pure per i protagonisti in campo.

VIDEO La vita di Rita Levi Montalcini

Di Pasquale Tina, La Repubblica, 01/10/2022

1) Come si chiama la protagonista dell’articolo? 2) Qual è la sua attività? 3) Perché è diventata “famosa”? 4) Quante sono le donne arbitro in Italia? 5) Che cosa pensi di chi sfida le convenzioni e decide di dedicarsi a una professione particolare? Comprendere un testo.

LABORATORIO

Celebriamo la Giornata mondiale dedicata alle donne (8 marzo) parlando di figure femminili che si sono distinte per originalità e capacità di adattamento. Distribuiamo la SCHEDA Finalmente un arbitro donna, che riporta un articolo e chiediamo di rispondere alle domande. Chiediamo se hanno mai pensato di fare delle scelte diverse da quelle degli altri e facciamo in modo che tutti e tutte possano esprimersi liberamente. Se le situazioni familiari presenti in classe lo rendono opportuno, discutiamo anche su quelle che sono le professioni esercitate dalle mamme, dalle nonne o dalle zie: ricordiamoci sempre di usare un grande tatto quando affrontiamo argomenti delicati quale quello della famiglia.

Facciamo, insieme, una breve ricerca e proponiamo figure del calibro di Maya Angelou, Wangari Maathai, Malala Yousafzai, Samantha Cristoforetti, Fabiola Gianotti e prepariamo dei cartelloni su cui mettere le loro foto e alcune informazioni biografiche.

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DONNE SPECIALI

UNA MIMOSA PER TE CHE COSA SERVE Cartoncini bianchi A5, carta assorbente bianca, colori a tempera gialli, pennelli, colla vinilica, carta verde, pennarello verde, nastrino di raso colorato, evidenziatore. COME SI FA 1. Iniziamo preparando i fiori: distribuiamo i fogli di carta assorbente, spezzettiamoli in tanti quadratini e appallottoliamoli. Cospargiamoli di colla vinilica e aspettiamo che si asciughino. 2. Quando i fiori saranno asciutti, coloriamoli di giallo e mettiamoli da parte. 3. Sul cartoncino bianco disegniamo il gambo della mimosa con il pennarello verde, poi, disegniamo le foglie sul cartoncino verde, ritagliamole e incolliamole lungo il gambo. 4. Incolliamo i fiori sulle foglie e lungo il gambo. 5. Applichiamo il fiocco colorato e tracciamo un bordino decorativo con l’evidenziatore.

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EDUCAZIONE CIVICA | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 |

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Religione cattolica TUTTE LE CLASSI

Daniela Mussano Insegnante

Un testo da amare A partire dall’esperienza dei monaci impariamo a condividere e a metterci a disposizione degli altri. Un giovane frate ci aiuterà con i più piccoli; con i più grandi concentriamoci sull’arte della trascrizione dei testi, diventando amanuensi.

Valutiamo il raggiungimento degli obiettivi.

La scatola della condivisione Abituiamo la classe a mettere in comune ciò che ha e ad accorgersi delle esigenze dei compagni. Portiamo a scuola una scatola da scar-

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SCHEDA IRC | Scheda

Per i più piccoli

DONARE CON GIOIA • Aiuta fra Guglielmo a tornare in monastero dopo aver fatto la spesa: fai attenzione a non sbagliare sentiero, scegli quello in cui ci sono le parole più adatte a un frate generoso e che ama condividere.

A ZZ HE R

A

HI E

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LT

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AS

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I AV

Presentiamo la figura del monaco dicendo alle bambine e ai bambini che è un uomo o una donna che ha deciso di vivere in una comunità religiosa, condividendo ciò che ha e dedicando la propria vita alla preghiera e alla diffusione della parola di Dio. Raccontiamo che le mansioni svolte solitamente dai monaci sono molteplici: coltivano la terra, preparano unguenti e medicinali, insegnano, studiano le sacre scritture, aiutano chi è meno fortunato… Se pensiamo sia adatto alla nostra classe, mostriamo il VIDEO Il monachesimo spiegato ai bambini, oppure raccontiamone brevemente il contenuto. Poi, distribuiamo la SCHEDA Donare con gioia: ogni settimana, fra Guglielmo viene incaricato di fare la spesa per i suoi fratelli, ma lungo la via di casa distribuisce una parte di ciò che ha acquistato a chi è più povero e più sfortunato di lui e così, tutte le settimane, in monastero i frati mangiano un po’ meno, ma in paese nessuno soffre la fame.

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CIÒ CHE È MIO È ANCHE TUO

pe e decoriamola a piacere. Poi, chiediamo a tutti di mettere a disposizione un oggetto che chiunque potrà usare liberamente: una gomma, una matita, un tubetto di colla… Diciamo di inserire gli oggetti nella scatola e spieghiamo che chi avrà bisogno del materiale potrà usufruirne. Partecipiamo anche noi regalando qualcosa e insistiamo sull’importanza della condivisione. Possiamo proporre la stessa attività condividendo dei libri da leggere.

T

PER I PIÙ PICCOLI

DI

ARTICOLO Chi erano gli amanuensi

Documentiamo con la scheda, le foto della scatola e delle pagine.

MATERIALI EXTRA • Video “Il monachesimo spiegato ai bambini” • Video “Antichi manoscritti” • Articolo “Chi erano gli amanuensi”

PR

VIDEO Il monachesimo spiegato ai bambinii

Osserviamo la partecipazione attiva di tutti durante la preparazione della scatola della condivisione e della pagina miniata.

O

Lezione digitale e tutte le schede

OBIETTIVI •S  apere che per la religione cristiana Gesù è il Signore. •C  onoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo.

R

TEMPO 2 ore per l’attività e 2 per il laboratorio

IV COND

Riconoscere parole adatte.

IRC | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 |

IS

PER I PIÙ GRANDI I MONACI E L’ARTE DELLA SCRITTURA

COME SI FA 1. Consegniamo a ognuno una copia della scheda e un bicchierino con il caffè diluito. Ricopriamo il foglio spennellando il caffè e appoggiamolo su una superficie piana affinché si possa asciugare. 2. Con gli acquerelli SCHEDA DOCENTE coloriamo la prima IRC | Scheda docente Per i più grandi lettera facendo molta attenzione ai particolari. 3. Quando il foglio sarà perfettamente asciutto, ripassiamo i disegni con il pennarello nero a punta fine e il contorno della lettera con quello oro. 4. Riempiamo la superficie delle lettere con il colore nero. 5. Realizziamo un cartellone con le nostre pagine miniate. ORA ET LABORA

Ora et labora Partiamo dal motto latino dei benedettini “ora et labora” (prega e lavora) per spiegare che i monaci dovevano essere concentrati al massimo durante il loro lavoro per evitare di commettere errori durante la riproduzione dei testi sacri e che il loro stesso lavoro veniva considerato una continua orazione a Dio. Le giornate venivano scandite dalle preghiere e dal lavoro di ricopiatura. Se ne abbiamo la possibilità, guardiamo il VIDEO Antichi manoscritti e prepariamoci per il LABORATORIO.

CHE COSA SERVE Foglio da disegno ruvido, caffè diluito, pennello di medie dimensioni, pennelli a punta fine, matita, acquerelli, pennarello a punta fine o penna stilografica con inchiostro nero, pennarello oro a punta fine, copia della SCHEDA Ora et labora.

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Parliamo del monachesimo dicendo che il contributo dei monaci è stato fondamentale per la trasmissione del messaggio biblico ed evangelico. In un periodo che precedette la nascita della stampa, i monaci erano i custodi dell’arte della scrittura. Passavano le loro giornate a ricopiare i testi e a decorarli con immagini particolareggiate e fantastiche. Leggiamo l’ARTICOLO Chi erano gli amanuensi, commentiamolo insieme e facciamo alcune domande per verificare che abbiano compreso il significato del testo: 1. Come si diffondevano i libri prima dell’invenzione della stampa? 2. Chi erano i copisti nell’antica Roma? 3. Qual era la principale attività dei monaci? 4. Come si chiamava il locale dedicato agli amanuensi? 5. Chi poteva accedervi? 6. Pensi che riusciresti a passare buona parte della tua giornata in silenzio?

COME UN AMANUENSE

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LABORATORIO

VIDEO Antichi manoscritti

LABORATORIO GIORNATE MONDIALI Attività per tutte le classi

20 marzo: FELICITÀ di Paola Camiciottoli, insegnante e formatrice



A scuola mi chiesero cosa volessi diventare da grande, risposi: felice. Mi dissero che non avevo capito l’esercizio e io dissi loro che non avevano capito la vita John Lennon



IDEE E MATERIALI PER LE GIORNATE DI MARZO

A partire dal 2013, il 20 marzo di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale della Felicità, stabilita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite attraverso la risoluzione del 2012 avviata dal Bhutan: un Paese che ha riconosciuto il valore della felicità nazionale, rispetto a quello economico, fin dagli anni Settanta. Lo scopo della ricorrenza è quello di porre l’attenzione sull’importanza della felicità e del benessere, come obiettivi e aspirazioni universali nelle vite degli esseri umani di

tutto il mondo. La giornata riconosce anche la necessità di un approccio più inclusivo, equo e bilanciato alla crescita economica, volto a promuovere lo sviluppo sostenibile, l’eliminazione della povertà, la felicità e il benessere di tutti i popoli.  Con grande interesse e speranza, proponiamo le attività di Italiano e di Arte e Immagine per questa giornata, poiché crediamo che la felicità sia il fine e il mezzo del percorso educativo.

LA FELICITÀ Attività di Italiano

dono, in regalo, in dote”? Parliamo anche noi della nostra felicità, di ciò che siamo e di come siamo con gli altri e proponiamo di scrivere una check list di momenti di felicità. • “Dove abbiamo nascosto la nostra felicità?” Facciamo fare un elenco delle situazioni, delle azioni e degli atteggiamenti che, invece, non ci rendono felici e, successivamente, proviamo a capire insieme a bambini e bambine come cambiare punto di vista. Può succedere, infatti, di avere dei momenti in cui ci sentiamo più incerti, più soli e più tristi: essere felici non significa essere sempre allegri. Come e dove possiamo, allora, ritrovare la nostra felicità? Scriviamo una check list dei posti, nei quali la felicità spesso si nasconde.

Guardiamo più volte, insieme, il video in cui Roberto Benigni parla della felicità e proviamo a cogliere l’importanza del messaggio e del significato, fermando il video nei punti di maggior interesse del monologo.

GUARDA IL VIDEO

Attraverso le seguenti domande, proviamo a ragionare insieme e proponiamo le attività correlate. • La felicità è una cosa che abbiamo tutti perché, come dice l’attore: “ce l’hanno data a tutti noi, ce l’hanno data in

Al termine, confrontiamo le nostre check list e creiamo un manifesto da appendere in classe.

PLAYLIST ASCOLTA LE CANZONI

BECAUSE I’M HAPPY • Pharrell Williams - Happy • Lucio Dalla - Felicità • Bob Marley - Don’t Worry Be Happy

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• Pyotr Ilyich Tchaikovsky - Valzer dei fiori • Ludwig van Beethoven - Sonatina Polonaise op.89 in C Major

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20 MARZO: FELICITÀ

IL VENDITORE DI FELICITÀ Attività di Italiano

OGNI FELICITÀ È UN CAPOLAVORO Attività di Arte e Immagine

Leggiamo a bambini e bambine il libro Il venditore di felicità o mostriamo loro la videolettura.

Guardiamo insieme l’immagine della Figura 1 e leggiamo la citazione “Ogni felicità è un capolavoro”. Prepariamo, quindi, colori e fogli di media grandezza. Pieghiamo il lato maggiore del foglio creando una striscia di circa 10 cm e dipingiamo sulla parte risultante dalla piegatura la nostra felicità, considerandola anche il nostro capolavoro. Appendiamo la pittura alla parete della classe, dopo aver scritto, nella striscia bianca rimanente, la citazione e l’autore della Figura 1.

GUARDA LA VIDEOLETTURA

Fig. 1 Calì, D., Somà, M. (2018). Il venditore di felicità. Padova: Kite. Al termine della lettura, avviamo una conversazione a partire dalle seguenti domande stimolo: • Qual è il messaggio che comunica questo libro? • La felicità è qualcosa che si può vendere? Qualcosa che si può comprare? • Cosa si aspettano di trovare gli animali protagonisti nel barattolo della felicità? • Secondo voi, perché il Signor Topo voleva proprio un barattolo vuoto? Successivamente, procuriamoci un barattolo e invitiamo bambini e bambine a scrivere su un foglio di carta un messaggio personale relativo alla felicità, che inseriremo all’interno del barattolo. Il barattolo diventerà così il contenitore dei pensieri sulla felicità della classe e potrà essere arricchito ogni qualvolta i bambini lo desiderino. Ogni mattina, inoltre, potrà essere pescato casualmente un messaggio e letto a tutta la classe, un rituale che ci permetterà di scoprire e condividere qualcosa in più di ciascun bambino e del gruppo.

“Ogni felicità è un capolavoro”. M. Yourcenar foto © Paola Camiciottoli

DAL PODCAST ASCOLTA IL PODCAST

LA FELICITA’ VIENE DA DENTRO

“[…] ti ho detto che essa è dentro di te perché la felicità è qualcosa che va riscoperta, non è una conquista. Solo che a volte, anzi spesso, ce ne dimentichiamo. E allora è necessario soffermarsi, ascoltare il momento che stiamo vivendo e iniziare a togliere la polvere che nel tempo, nella fretta, nelle tante cose da fare e nei tanti problemi da affrontare si è accumulata sul cuore della felicità. In un libro ho letto questa frase: il segreto della felicità è ridere e amare”.

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GIORNATE MONDIALI

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LABORATORIO LETTURA Attività per le classi 4-5

Storie per lasciare il segno di Martina Evangelista, Formatrice e direttrice Associazione Pratika In classe iniziamo l’attività leggendo ad alta voce il racconto Il popolo dei semi di Azzurra D’Agostino. La storia racconta l’impresa coraggiosa e fortunata di un gruppo di bambine e bambini che diventano protagonisti di un ritrovamento archeologico: dei segni su una roccia e una ciotola contenente semi risalenti a millenni fa. Dopo l’ascolto condividiamo, attraverso alcune semplici domande stimolo, il gradimento delle bambine e dei bambini e i loro pensieri spontanei sull’esperienza raccontata: generalmente in quarta e quinta si sentono molto coinvolti da storie di autonomia, avventura e scoperta come questa. Successivamente proponiamo un percorso di attività più strutturate, sempre giocose, ispirate alla storia ascoltata, che saranno un’occasione: • per allenare scrittura ed espressione grafica su diverse tipologie di testi e di registri linguistici; • per riflettere attivamente sulla concezione diacronica del tempo; • per fare esperienze di immaginazione e proiezione di sé nel futuro, strategiche da un punto di vista orientativo.

METODOLOGIE Lettura ad alta voce, condivisione, didattica orientativa, orientamento narrativo, didattica per competenze.

FINALITÀ Le attività proposte hanno, tra gli scopi principali, quello di favorire un coinvolgimento positivo rispetto alla conoscenza della Storia, facilitando la consapevolezza di come ciò che accade ed è accaduto nel tempo lascia un segno nel mondo in cui viviamo e che ci circonda, e che ciascuno ha la possibilità di leggere, scoprire e incidere, attraverso le proprie azioni, l’ambiente di cui è ospite e abitante. Le attività potenziano anche le competenze narrative e linguistiche e mirano a sostenere l’autostima attraverso la centratura positiva sui contributi di tutti.

TEMPI Durata compresa tra 2 e 6 ore, a seconda di quante e quali attività si propongono alla classe.

LEGGIAMO IL RACCONTO Questo è un racconto a più voci: c’è la mamma, ci sono i diversi bambini del gruppo (maschi e femmine), ma c’è anche la voce narrante e la voce del passato iscritta sulla parete della grotta. Sono presenti diversi toni, enfatizzati dalla lettura del giornale, che si presta a una tipica intonazione da telecronaca, ma anche dalle diverse emozioni proprie della relazione tra la mamma e Lucia rispetto alla notizia appresa; l’atteggiamento evolve nel corso delle pagine da indagine, interrogazione e preoccupazione fino ad ascolto, curiosità, complicità. La varietà sonora e ritmica del testo si presta ai cambi di scenario e di tempo: la casa, il fiume, la grotta, il giornale, il popolo dei semi... sono tutte possibili ancore per personalizzare una lettura animata centrata sul testo e sugli ascoltatori, che può essere resa speciale anche, quando possibile, dall’alternarsi di due adulti lettori in compresenza.

Il popolo dei semi, di Azzurra D’Agostino SCARICA IL TESTO

ASCOLTA IL RACCONTO

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STORIE PER LASCIARE IL SEGNO

VIAGGI NEL TEMPO 1 Notizia straordinaria! Il racconto si apre con una notizia di giornale che vede le bambine e i bambini protagonisti di un’importante scoperta sul proprio territorio. Invitiamo a riflettere: “Il vostro paese o qualcuno che conoscete è mai finito sul giornale? Per qualcosa di bello o per qualcosa di brutto? Immaginate di fare qualcosa di grandioso che vi porti in prima pagina sul giornale, quale sarebbe il titolo?”. Ciascuno scrive e illustra la propria prima pagina. 2 Scoperte per... sbaglio I protagonisti della storia scoprono il tunnel e ciò che contiene cercando di accendere un fuoco per scaldare Alice. Pensiamo se conosciamo altre scoperte o invenzioni accadute un po’ per sbaglio oppure a causa di un incidente di percorso. Possiamo cercare notizie su: la scoperta dell’America, la penicillina, i raggi X, la mela di Newton, la lampadina di Edison... Questo fenomeno si chiama serendipity ed è celebrato nel mondo anche attraverso l’Error Day: una giornata per imparare ad accettare anche i nostri errori quotidiani. 3 La Storia intorno a noi Le bambine e i bambini trovano sulla parete della grotta disegni simili a quelli visti sul loro libro di Storia. Conduciamo un brainstorming chiedendo al gruppo chi ha mai visto o incontrato qualcosa che aveva studiato sul sussidiario.

Condividiamo i diversi contributi cercando di focalizzarci anche sugli aspetti emotivi legati allo scoprire la Storia intorno a noi: come ci fa sentire? 4 Lasciare un segno Il disegno tracciato sulla parete ha lo scopo di narrare ai posteri la civiltà che è vissuta lì all’epoca. Sono presenti linee, scritte, segni stilizzati. Proponiamo alla classe di immaginare di lasciare un “segno” che racconti di sé e della propria civiltà ad altre persone che lo troveranno tra migliaia di anni. Ciascuno elabora il proprio progetto grafico e poi realizziamo un cartellone comunitario. 5 La capsula del tempo La ciotola ha conservato i semi che sono stati importanti per quella civiltà e che sono anche un modo per continuare a coltivare attraverso il tempo la loro eredità. Immaginiamo di avere una capsula del tempo dove poter mettere qualcosa che vorremmo arrivasse nel futuro. Proviamo a pensare a qualcosa di davvero importante, che faccia bene alla Terra e a chi la abita: stimoliamo tutti a dire la propria idea, scriverla su foglietti e inserirla dentro una scatola. 6 Fieri di noi La storia si conclude con la mamma che dice a Lucia che è fiera di lei. Ciascuno può raccontare un momento in cui qualcuno gli ha detto qualcosa di simile o in cui si è sentito fiero di sé. Come ci fa sentire oggi tutto questo?

CONSIGLI DI LETTURA

TESTO?

ASCOLTA

L’enigma della casa di Claudia Palombi, Giunti, 2021 Problem solving, viaggio nel tempo

Tipù delle palafitte, di Cosetta Zanotti, San Paolo Edizioni, 2021 Storia, paure, segni

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Però, di Gek Tessaro, Lapis, 2021 Albo illustrato, geroglifici, umanità

LETTURA

Una lettera coi codini, di Christian Antonini, Giunti, 2018 Passato, viaggio, coraggio

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LABORATORIO LIFE SKILLS

Il museo delle emozioni di Helga Dentale, Ideatrice del Metodo Teatro in Gioco® L’arte e il teatro sono, da sempre, linguaggi universali utilizzati dall’uomo per comunicare ed esprimere emozioni. Da una parte è l’immagine, figurativa o astratta, a farsi interprete degli stati d’animo; dall’altra corpo e voce diventano strumenti per rappresentarli. Perché non mettere in connessione questi due mediatori didattici per offrire alle bambine e ai bambini l’opportunità di riconoscere ed esternare le emozioni, con l’obiettivo di sviluppare auto-

consapevolezza emotiva e pensiero creativo? Questo laboratorio permette di creare un dialogo fra arte e teatro, fra linguaggio visivo e corporeo, fra personaggio “rappresentato” e “da rappresentare” intrecciando codici simbolici ed esperienze espressive. Le opere d’arte proposte offriranno lo spunto per drammatizzare storie e personaggi, mentre il linguaggio teatrale ci porterà a realizzare nuove creazioni artistiche.

CONTESTO E METODOLOGIE

FINALITÀ, SPAZI, TEMPI

Negli incontri proposti arte e teatro sono i mediatori didattici di riferimento. Attraverso il confronto dialogico cerchiamo insieme le connessioni fra questi linguaggi e sviluppiamo autoconsapevolezza emotiva e creatività.

• Svolgiamo le attività proposte sgombrando l’aula per permettere alle bambine e ai bambini di sperimentare liberamente il movimento. • Prepariamo con cura le opere d’arte da mostrare alla classe e i materiali per realizzare i lavori artistici: fogli, pennelli, spugne, tempere. • Proponiamo diversi incontri di laboratorio della durata di circa 60 minuti.

FOCUS SU: autoregolazione emozionale e pensiero creativo

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IL MUSEO DELLE EMOZIONI

ARTE E TEATRO PER RACCONTARE LE EMOZIONI 1 Iniziamo il nostro laboratorio seduti nel “cerchio delle storie” e introduciamo la tematica da esplorare insieme: le emozioni. Diciamo alle bambine e ai bambini: “Secondo voi il teatro e l’arte possono essere linguaggi utili per conoscere meglio le nostre emozioni?”. Apriamo uno spazio di dialogo e confronto. Notiamo anche le caratteristiche e le differenze fra i due linguaggi: • l’arte ci permette di tradurre in “immagini” le emozioni; • il teatro consente di rappresentarle attraverso il “linguaggio corporeo” e la voce. 2 Iniziamo a giocare con il linguaggio teatrale per creare un “Museo delle emozioni” molto speciale: invitiamo le bambine e i bambini a camminare nello spazio. Stiamo per trasformarci in “statue emozionate”, giochiamo con il nostro corpo: diventiamo statue arrabbiate, tristi, impaurite, felici. Chiediamo a tutti di restare immobili, ogni volta, e di concentrarsi per “tenere l’emozione”. Dopo aver sperimentato questa attività, proponiamo di formare con i nostri corpi dei “quadri emozionati”: il principio è lo stesso, ma si gioca in gruppi di 4/5 bambini; ogni gruppo rappresenterà, al nostro segnale, il quadro della rabbia, poi della paura e così via per le altre emozioni.

3 È arrivato il momento di esplorare dei quadri “veri”, ossia delle opere d’arte: scegliamone alcune che possano suscitare riflessioni relative alle emozioni, per esempio La danse di Henri Matisse o L’urlo di Edvard Munch. Osserviamo insieme: “Secondo voi, che cosa provano i personaggi rappresentati nell’opera? Possiamo dar vita a questo quadro attraverso il linguaggio teatrale?”. Creiamo una storia e drammatizziamola: partiamo dal “quadro” originale, disponiamoci come i personaggi dell’opera d’arte e poi iniziamo a interpretare la storia che abbiamo immaginato. In questa attività partiamo dall’arte per giocare con il teatro.

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4 Emozioni e gesto corporeo: discutiamo insieme dell’intensità e del “ritmo” delle emozioni. “Se dovessimo tradurle in gesto, come sarebbe questo movimento creativo? La rabbia secondo voi è un gesto morbido o scattante? E la tristezza?”. Dopo questo confronto proponiamo alle bambine e ai bambini di camminare nello spazio e suggeriamo di esternare l’emozione attraverso il movimento: sperimentiamo la tristezza, la rabbia, la gioia. 5 Sulle tracce dei pittori astrattisti: proviamo a creare delle opere d’arte per tradurre l’esperienza corporea in linguaggio visivo. Mostriamo alle bambine e ai bambini alcune opere di artisti che hanno espresso gli stati d’animo attraverso segni, forme, linee, gocciolamento di colore, come Vasilij Kandinskij e Jackson Pollock. Confrontiamoci e poi realizziamo i nostri lavori astratti per rappresentare una o più emozioni.

6 Allestiamo il nostro “Museo delle emozioni”: realizziamo una mostra con i lavori e, se ne abbiamo la possibilità, invitiamo le famiglie per condividere insieme le esperienze vissute.

MENTE, CORPO, LIFE SKILLS

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LABORATORIO STEAM Attività per i più grandi

Impronte naturali

Inquadra il QR CODE e scopri l’attività di arte collegata

di Agnese Sonato, Divulgatrice scientifica I colori delle piante sono dati da sostanze chiamate “pigmenti”, molecole che, a seconda della struttura che hanno e di come sono composte, producono colori finali diversi. I pigmenti più comuni nelle piante sono: • la clorofilla per il colore verde; • i carotenoidi per il rosso, l’arancione e il giallo, si trovano, per esempio, nelle carote o nei pomodori;



• le antocianine per il rosso, il blu o il viola; • le betalaine per il rosso e il giallo. Con l’esperimento proposto di seguito estraiamo alcuni pigmenti da elementi naturali e li utilizziamo per realizzare delle stampe artistiche su tessuto.

ESPERIMENTO MATERIALE OCCORRENTE

 priamo il tessuto, togliamo fiori e foglie e osser3 A

Foglie e fiori freschi già recisi, un pezzo di tessuto di cotone, un sasso.

viamo che abbiamo ottenuto la stampa delle foglie e dei fiori scelti: infatti schiacciando gli elementi naturali abbiamo fatto uscire i pigmenti, che si sono trasferiti sul tessuto riproducendo la loro forma, in pratica abbiamo estratto i pigmenti dalle piante raccolte.

COME SI FA 1 Mettiamo i fiori e le foglie sulla parte sinistra del

tessuto, pieghiamo a metà la stoffa in modo da coprire il tutto.

 on il sasso premiamo delicatamente su foglie e fiori. 2 C

PER SAPERNE DI PIÙ • Agnese Sonato Tanti esperimenti STEM, Editoriale Scienza.

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▲ Wrack, William Henry Fox Talbot, 1839.

Rielaborazione in classe dell’opera ▶

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