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Proprietà letteraria riservata © 2021 Kaki Editore Illustrazioni realizzate a mano da © Sandy Aime Prima edizione: Ottobre 2021

Un'alga d'acqua dolce, verde e tondeggiante, Tesoro Nazionale in Giappone, simbolo di amore eterno e sentimenti autentici, sinceri. Il suo nome scientifico è Aegagropila linnaei, mentre i giapponesi la chiamano Marimo. La scelta del nome Marimo risale al 1898 (termine coniato dal botanico nipponico Tatsuhiko Kawakami Tatsuhiko) e non è stata casuale: “MARI” in lingua giapponese significa biglia, mentre “MO” è un termine generico per indicare le alghe o le piante che crescono in acqua.

INDICE 1. CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA 2. LA SCOPERTA 3. DESCRIZIONE SCIENTIFICA 4. HABITAT NATURALE 5. TESORO NAZIONALE DEL GIAPPONE 6. LAGO AKAN 7. LA LEGGENDA GIAPPONESE 8. ADOTTARE O REGALARE UN MARIMO 9. CURA DEL MARIMO

1. CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA Dominio: Eukaryota Regno: Plantae Divisione: Chlorophyta Classe: Ulvophyceae Ordine: Cladophorales Famiglia: Cladophoraceae Genere: Aegagropila Specie: A. linnaei

1898

1820

1843

Fu scoperta la prima colonia di alghe (Austria, Lago Zeller).

1921

I MARIMO furono dichiarati “Tesoro Nazionale del Giappone”

In Giappone, il botanico Tatsuhiko Kawakami Tatsuhiko chiamò le alghe (apparse nel Lago Akan, Hokkaido) MARIMO.

Fu stabilito che le alghe appartengono al genere Aegagropila.

2. LA SCOPERTA

3. DESCRIZIONE SCIENTIFICA Aegagropila linnaei si presenta come un insieme di sottili filamenti pluricellulari con un colore che varia dal verde scuro al verde più acceso, quasi brillante. Attraverso un comune microscopio, è possibile osservarne la struttura arrivando ai cloroplasti, un organulo cellulare (di colore verde, che conferisce la pigmentazione alle alghe) presente nelle cellule delle piante e nelle alghe eucariotiche, all'interno dei quali si svolge il processo della fotosintesi clorofilliana: l'energia luminosa viene catturata dai pigmenti di clorofilla e viene convertita in energia chimica (glucosio per il suo fabbisogno e ossigeno liberato nell’ambiente). I Marimo traggono nutrimento dall’acqua assorbendo tutte le sostanze tramite i filamenti. Sono in grado di assorbire nitriti, nitrati e componenti ammonici presenti nell’acqua in gran quantità, rilasciando poi ossigeno sotto forma di bollicine visibili ad occhio nudo sugli steli.

Quanto può vivere? Il Marimo è molto longevo, si ritiene che in Natura esistano esemplari di oltre duecento anni. Il suo accrescimento è limitato (pochi millimetri all’anno).

4. HABITAT NATURALE Colonie naturali di Marimo sono conosciute soltanto in Giappone (Isola di Hokkaido, Lago Akan), Islanda, Estonia, Siberia ed Austria. Possono svilupparsi sul fondo dei laghi assumendo diverse forme, anche se la più nota ed affascinante è quella sferica, detta egagropili (ammasso di filamenti che si sviluppano radialmente da un cespo libero nell’acqua). Il movimento delle acque dovuto alle correnti lacustri consente alle alghe di assumere la caratteristica forma sferica. Grazie a questa conformazione tutti i filamenti godono di sufficiente illuminazione ed ossigenazione. Durante le ore diurne è spesso possibile osservare le sfere galleggiare a pelo d’acqua, poiché attraverso il processo di fotosintesi clorofilliana l’ossigeno generato trascina le sfere in superficie, regalando un meraviglioso spettacolo naturale

5. TESORO NAZIONALE DEL GIAPPONE Il Marimo è stato dichiarato Tesoro nazionale del Giappone nel 1921. Molte persone nel corso degli anni hanno prelevato grandi quantità di alghe dal Lago Akan ad Hokkaido, portando così il Giappone a prendere severi provvedimenti al fine di scongiurarne l’estinzione. Nel 1950 ad Hokkaido nacque un Festival tradizionale proprio per sensibilizzare le persone sull’imminente estinzione dei Marimo: da allora ogni autunno viene organizzata dagli indigeni Ainu una sfilata in abiti tradizionali che culmina con la benedizione delle alghe, danze popolari ed una suggestiva sfilata con 1000 torce.

6. LAGO AKAN Il lago Akan (di origine vulcanica) è situato nella Prefettura di Hokkaido, in Giappone. Si trova all’interno del Parco Nazionale di Akan ed è incluso nei siti della Convenzione di Ramsar (zone umide di importanza internazionale) del Paese del Sol Levante. Superficie: 13 km² Profondità max: 44,8 m Profondità media: 17,8 m L’inquinamento (provocato soprattutto dalle numerose stazioni termali sorte lungo le sue sponde) hanno negli anni messo a repentaglio la vita dei Marimo, tant’è che la trasparenza delle sue acque è passata dagli 8-9 metri degli anni ‘30, ai 3-4 metri dei nostri giorni.

7. LA LEGGENDA GIAPPONESE Tutto ebbe origine dalla storia d’amore tra un cacciatore e la figlia del capo villaggio che, per sfuggire alle famiglie che li volevano separare, si nascosero sulle sponde del lago Akan, sull’isola giapponese di Hokkaidō. Dopo la morte, i loro spiriti si trasformarono nelle magnifiche sfere verdeggianti, rappresentative della perfezione dei sentimenti umani.

8. ADOTTARE O REGALARE UN MARIMO Negli ultimi anni si è diffusa anche in Occidente la tendenza di adottare o regalare Marimo. Simbolo di buon auspicio, amore e sentimenti sinceri e duraturi. Osservarlo volteggiare a pelo d’acqua regala benessere e attimi di felicità, infatti il suo ritmo lento aiuta a stabilire una connessione con la Natura. In Giappone, da molti anni, è tradizione tramandarsi le alghe di generazione in generazione, proprio in virtù della loro longevità. Vengono donate spesso all’inizio di nuove convivenze o sodalizi.

Scegli sempre Marimo con provenienza certificata da acquacoltura. Il prelievo dall’ambiente naturale, non è la scelta giusta, coltivare Marimo significa migliorare le possibilità future della specie. Marimo provenienti da bacini lacustri possono essere inoltre intaccati da specie invasive come la Dreissena polymorpha (o cozza zebra). Quest’ultima è stata introdotta dall’uomo, in virtù delle sue qualità filtranti, in numerosi bacini per cercare di ridurre l’inquinamento delle acque. Purtroppo, come spesso accade in queste circostanze, il tentativo di risolvere un problema ne ha provocato un altro, forse peggiore.

9. CURA DEL MARIMO Il Marimo per vivere a lungo e felice necessita di pochi e semplici accorgimenti. Scegli un vaso o contenitore (per una scelta ecologica preferibilmente in vetro) più grande della dimensione dell’alga e assicurati che il livello dell’acqua sia bastevole per permettere a quest’ultima di galleggiare. Se vuoi aggiungere un fondale, scegli ghiaia atossica o quarzo naturale. Non utilizzare decorazioni artificiali o peggio conchiglie o sabbia marina. Non dimenticare mai che il Marimo è un’alga lacustre (acqua dolce). Quale acqua utilizzare: minerale naturale di bottiglia; rete idrica decantata almeno 24 ore (mettere l’acqua presa dal rubinetto di casa in una brocca aperta e attendere un giorno prima di utilizzarla); rete idrica microfiltrata (rubinetti o impianti domestici dotati di depuratore);

Quale acqua non utilizzare: acqua distillata o demineralizzata. Non contiene i necessari elementi nutritivi; acqua frizzante. Non è necessario aggiungere anidride carbonica artificialmente. Inoltre, a lungo andare il Marimo può sfaldarsi.

Cambiare l’acqua ogni 15gg nella stagione invernale, con frequenza maggiore nel corso dei mesi più caldi (8/10gg). Durante il cambio d’acqua sciacquare l’alga sotto un debole getto d’acqua corrente strizzandola delicatamente nel palmo della mano per rimuovere eventuali impurità. Non utilizzare prodotti chimici per la pulizia del suo contenitore.

Il Marimo deve stare in ambiente domestico/ufficio. Necessita di un’illuminazione costante (luce INDIRETTA) affinché possa compiere il processo di fotosintesi clorofilliana. Non esporre il vaso ai raggi diretti del sole o vicino a finestre o termosifoni. Il Marimo teme i colpi di calore. Non è necessario riporre il Marimo in frigorifero durante la stagione estiva. Può tranquillamente vivere tra le mura domestiche. In frigorifero non riceverebbe luce a sufficienza per compiere le sue funzioni vitali. Perchè il tuo marimo non galleggia? Il problema potrebbe risiedere nella posizione scelta per il tuo Marimo. Il processo fondamentale che permette al Marimo di danzare è la fotosintesi clorofilliana. Per tutto ciò serve la luce! Non il sole diretto però. Inoltre ad ogni cambio acqua, passa e strizza delicatamente il Marimo sotto acqua corrente.

Maggiore la luce più saranno le probabilità che il tuo Marimo salga a pelo d'acqua. Il Marimo, non sempre galleggia. Se non lo fa, non preoccuparti. Gode di ottima salute, l'importante è che sia di un colore verde scuro brillante.

Fonte fotografia Festival del Marimo: https://mossballpets.com/blogs/news/marimo-matsuri-festival-a-celebrationof-conservation Fonte fotografia Lago Akan: https://www.shutterstock.com/it/imagephoto/akan-lakeakan-national-park-japan-607352585

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