La donna in Grecia Flipbook PDF


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Santina Paladino III C

Creta In ambito privato e sociale, la donna cretese poteva concedersi di partecipare a banchetti e uscire di casa autonomamente, venendo considerata quasi alla pari degli uomini.

Prendevano parte ai giochi sportivi e praticavano diverse attività fisiche.

Era concesso loro vestire con abiti scoprenti e partecipare alla vita cittadina. Terracotta (1400 a.C.)

Le donne cretesi svolgevano il ruolo di sacerdotesse e profetesse all'interno dei templi sacri degli Dei.

Offrivano doni alle divinità protettrici e consultavano sempre i responsi degli Dei.

La Grande Madre era la dea fondatrice della civiltà minoica, simbolo di fecondità e vita.

Ἡ Πότνια Θηρῶν' (Signora degli animali)

L'affresco di Cnosso del gioco del toro dimostra che le donne potessero prender parte alle attività sportive cretesi.

Atene Le donne ateniesi conducevano la loro vita tra le mura domestiche, tessendo e occupandosi dei figli. Esse potevano assumere tre ruoli: moglie; concubina; etera;

Vivevano in una stanza a loro riservata detta "gineceo" a cui era vietato l'accesso agli uomini.

Le Ateniesi potevano decidere se diventare sacerdotesse e consultare gli oracoli degli Dei inducendosi in stati di trance.

La dea Atena era vista come la vergine perfetta da tutti gli Ateniesi a cui le donne dovevano ispirarsi.

Sparta La donna spartana doveva praticare intensa attività fisica per dare alla luce figli forti e adatti all'arte della guerra.

Esse allietavano i banchetti e le celebrazioni religiose ballando e cantando nude.

La prima vincitrice delle Olimpiadi femminile fu la principessa spartana Cinisca nel 396 a.C.

Venne denominata "La principessa dei cavalli" per la sua passione nell'allevare i quadrupedi e per aver spiccato nella gara dei quattro cavalli durante le Olimpiadi.

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