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Storia Consulente Familiare e del consulente familiare in Italia

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MA CHI È IL CONSULENTE DELA COPPIA E DE FAMIGLIA? • Quando nasce • Dove e come si forma • La consulenza coniugale e familiare • Punti di contatto e differenze con la psicoterapia Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


LE ORIGINI In Italia nasce e matura all’interno dei primi Consultori prematrimoniali e matrimoniali privati la consulenza matrimoniale e matrimoniale come: “un intervento socio-psicologico in preparazione al matrimonio o lungo il percorso di vita a due assicurato da un gruppo di esperti che operano collegialmente e ne chiariscono i problemi di ordine medico, genetico psicologico, etico, giuridico, affettivo..” Sergio Cammelli Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


NASCITA DEL PRIMO CONSULTORIO PREMATRIMONIALE E MATRIMONIALE IN ITALIA 1943 • Paolo Liggeri nel settembre del '43, dopo i bombardamenti che avevano colpito Milano organizza, in via Mercalli , un centro di assistenza sociale chiamato "La casa“ per coppie e famiglie • La Casa accoglie anche perseguitati politici e razziali e in accordo con Radio Vaticana , registra e l'inoltra circa 172.000 messaggi ai familiari di militari prigionieri o dispersi. 1944 • Il 24 marzo 1944 don Liggeri finisce nelle mani dei fascisti e deportato nei lager di Mauthausen, di Gusen, di nuovo di Mauthausen e, infine, nel lager di Dachau. • Durante la prigionia sperò ed immaginò di tornare in Italia, per ricostruire le famiglie, dilaniate per lutti e separazione dalla guerra. 1945-48 • Fu liberato e rientrò a Milano per riprendere la sua opera a “La Casa” • Inizia a pensare alla creazione di quello che il 15 febbraio 1948, diventerà il primo Consultorio familiare prematrimoniale e matrimoniale costituito in Italia. Vuole offrire una vera e propria "casa" simbolica per promuovere il valore della famiglia, accogliere il suo disagio e offrire servizi di supporto. Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


1949 • dal 20 al 23 giugno – don Liggeri ospiterà il Convegno della Commissione delle consultazioni matrimoniali, emanazione della Union Internationale des Organismes Familiaux (UIOF), al quale parteciperanno esperti provenienti dall’Austria, Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Olanda, Svizzera e Stati Uniti d’America. 1960-6 •Iniziano a nascere in Italia ,nell’ambito del volontariato sociale, centri simili a La Casa. L’ intento è di aiutare la famiglia nella sua formazione, nel suo sviluppo e nella sua conservazione: Firenze, Padova, Roma, Verona •Seguono i centri di: Bologna, Catania, Cuneo, Faenza, Ivrea, Mantova, Messina, Napoli, Trento, Treviso, Udine, Varese, Vicenza. 1966-7 • Nel maggio del ‘66 a Catania Don Paolo Liggeri tenne, al palazzo dell'ESE , una conferenza sulla consulenza prematrimoniale. • L’ OMNI [Opera nazionale maternità e infanzia, istituita dalla legge del 10 dicembre 1925 con il prof. Aldo Marcozzi aveva sperimentato l'istituzione di due consultori familiari pubblici a Roma. Già allora operavano in Italia i cinque consultori familiari dell'Unione italiana Centri Educazione Matrimoniale Prematrimoniale (UICEMP del 1967). Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


Nel ventennio seguente, altri consultori andavano sorgendo in varie parti d’Italia. Le origini erano le più disparate e risentivano del carisma dei promotori o dalla tipologia delle istituzioni che li patrocinavano. Si delinearono ben presto due orientamenti: • uno a carattere prevalentemente medico, • l’altro a carattere genericamente psicologico. Possiamo far rientrare nei primi i consultori che privilegiavano l’aspetto ginecologico, sessuologico, genetico e la pianificazione delle nascite; fra questi ultimi vi erano i consultori promossi dall’A.I.E.D. (Associazione Italiana Educazione Demografica) e dal C.E.M.P. (Centro Educazione Matrimoniale Prematrimoniale). L’altro gruppo era costituito dai consultori che avevano, prioritariamente, interesse per l’armonia familiare e per tutti i fattori che potessero contribuire al suo raggiungimento. La quasi totalità era localizzata nel Nord dell’Italia ed alcuni costituivano un’emanazione dell’Istituto «La Casa». Questo fu il gruppo che diede origine all’UCIPEM Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


1968 • Alla fine degli anni ‘60 si iniziò a valutare che non era sufficiente l'opera professionale autonoma e debolmente coordinata e collegata di assistenti sociali, avvocati, educatori, medici e sacerdoti presenti nell’équipe. Emerse chiaramente la necessità di una figura professionale appositamente formata per accompagnare le coppie e le famiglie. 1968 • Per delinearne il profilo furono messi a confronto l'esperienza del consulente familiare in Canada con padre Luciano Cupia, in Francia con Jean Georges Lemaire tramite Alice Calori inviata da don Liggeri, negli Usa con Carl Rogers tramite Giovanni Bartholini per valutare se era riproponibile in Italia e con quale modalità. 1968 Il 24 marzo 1968 a Bologna, 28 consultori familiari costituirono l'UCIPEM (Unione Consultori Italiani Prematrimoniali e Matrimoniali • Promozione dell’ équipe consultoriale prima pluriprofessionale e poi interdisciplinare Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


ITALIA Consulenza coniugale e familiare FRANCIA conseil conjugal et familial GRAN BRETAGNA USA marital and family counsultancy GERMANIA Eheberatung und Familie SPAGNA consejería matrimonial y familiar PORTOGALLO aconselhamento conjugal e familiar Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


1968 • Il 24 marzo 1968 a Bologna, 28 consultori familiari costituirono l'UCIPEM (Unione Consultori Italiani Prematrimoniali e Matrimoniali. Promozione dell’ équipe consultoriale prima pluriprofessionale e poi interdisciplinare • Per delineare il profilo del CF furono messi a confronto l'esperienza del consulente familiare in Canada con padre Luciano Cupia, in Francia con Jean Georges Lemaire tramite Alice Calori inviata da don Liggeri, negli Usa con Carl Rogers tramite Giovanni Bartholini per valutare se era riproponibile in Italia e con quale modalità. 1971 Convegno di studio a Zafferana Etnea, organizzato dal prof. Minio, per meglio definire l'organizzazione all'interno del consultorio con la partecipazione di studiosi stranieri. In esso si parlò in forma pubblica, per la prima volta in Italia, della figura dei consulenti familiari e si decise di organizzare a Catania un corso biennale a carattere regionale per la formazione degli stessi con docenti qualificati provenienti da varie parti d’Italia e dall’estero. 1973-4 • «A cavallo degli anni 1973 e 1974 il Centro Internazionale Studi sulla Famiglia, CISF, diretto all’inizio da Giovanna Bartholini iniziò a proporre anche in Italia la figura del consulente familiare» G.Marcone. Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


Nel convegno di Zafferana Etnea Si concordò che il presupposto fondamentale per una valida assistenza alla famiglia, era la formazione di personale specializzato nel settore. Inizialmente l’organizzazione d’ogni consultorio risentiva della formazione di base del suo promotore, che dava una particolare impronta. Con la ricerca di una certa omogeneità, andava emergendo una duplice esigenza: 1. Che il singolo specialista acquisisse una particolare sensibilità ai problemi familiari e sviluppasse un linguaggio comune – e non solo il linguaggio - con gli altri specialisti. 2. Che vi fosse una figura atta a stabilire la continuità e il coordinamento fra gli specialisti e con l’utente. Per quanto riguardava il primo aspetto, gli incontri interdisciplinari e le riunioni d’équipe potevano prospettare una qualche soluzione. Per una riflessione sul secondo aspetto, fu promosso un seminario di studio nel quale furono invitati esperti che ci parlassero della figura del consulente familiare, già esistente in altri paesi, ma nello stesso tempo per adeguare l’eventuale figura alla realtà locale. Fu la prima volta in cui concretamente ci si pose in Italia il problema del consulente familiare. Il seminario di studio fu organizzato dall'ISPASA a Zafferana Etnea, dal 12 al 19 settembre 1971, con la collaborazione di: Istituto «La Casa» di Milano, Consultorio Familiare di Bologna, Consultorio Familiare di Roma e Cana Mouvement di Malta. Furono invitati a intervenire esperti nelle varie discipline con esperienza di attività di consultorio e – subordinatamente alle disponibilità - un numero limitato di professionisti e di coniugi che intendessero seguire i lavori a scopo didattico. In otto giorni di lavoro intenso, fu tratteggiata la figura del consulente familiare e la sua preparazione specifica; si discusse, inoltre, ampiamente sulla tecnica del colloquio e della consulenza. Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


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1975 • L’UCIPEM, essendo presidente il prof. Sergio Cammelli, nel suo quarto Congresso, a Recoaro nel fine maggio del 1975, proponeva formalmente la figura del consulente familiare nelle due relazioni fondamentali dello stesso Cammelli e soprattutto di don Paolo Liggeri, direttore del consultorio familiare dell’Istituto la casa Milano. (Esistono gli atti del congresso). 1975 «“la consulenza matrimoniale è un intervento socio-psicologico in preparazione al matrimonio o lungo il percorso di vita a due assicurato da un gruppo di esperti che operano collegialmente e ne chiariscono i problemi di ordine medico, genetico psicologico, etico, giuridico, affettivo..” S.Cammelli •La consulenza familiare aveva uno spazio specifico tra la professioni dell’assistente sociale e quella dello psicologo. 1975 Don Liggeri «E' dal 1948, che personalmente mi occupo di consultazioni matrimoniali e l'esperienza confermata da molti esperti stranieri mi dice che questo è un mezzo poco soddisfacente per coloro che ambiscono agli allori della notorietà, ma più profondamente benefico per arginare la crisi familiare e soprattutto perché i giovani impostino più consapevolmente e più armoniosamente il loro matrimonio. Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


1975 • Nel frattempo il Parlamento stava votando la legge quadro n. 405 “istituzione dei consultori familiari”, approvata il 29 luglio 1975, pubblicata nella gazzetta ufficiale il 27 agosto 1975. 1975 • La figura del consulente familiare, con la sua professionalità propria e specifica, compariva tra gli operatori del consultorio familiare solo nella Legge della Regione Piemonte, la n. 39 del 9 luglio 1976 all’art. 5 «i consultori familiari possono avvalersi di altri esperti quali consulenti familiari e pedagogisti.» Detta norma, peraltro applicata solamente dai consultori del privato sociale, fu richiesta ed ottenuta dall’avv. Giovanni Dardanello, direttore del consultorio CCF di Torino e da Marcone nella veste di direttore del consultorio di Ivrea e di delegato regionale dell’UCIPEM. Eravamo ai tempi precedenti all’istituzione dell’AICCeF. 1976 • Nel frattempo un gruppetto si riuniva, in privato, nell’abitazione di Giovanna Bartholini, per progettare il percorso da seguire e stendere lo statuto della nuova Associazione volta a tutelare la figura del CF. • Lo ricorda la stessa Bartholini nell’articolo che scrisse in occasione dei venticinque anni di attività dell’Associazione dal titolo significativo: «Nozze d’argento per un ideale» e riportato nel n.1\2012 della rivista “il consulente familiare”. Citava il prof. Sergio Cammelli (l’ideatore), don Paolo Liggeri, l’amica Anna Giambruno, l’avvocato Roberto Lino (tutti ormai defunti), Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


1977 NASCE L’AICCeF Il consulente della coppia e della famiglia è il professionista socio educativo che: • a) Attua percorsi centrati su atteggiamenti e tecniche di accoglienza, ascolto e auto ascolto che valorizzino la persona nella totalità delle sue componenti • b) Si avvale di metodologie specifiche che agevolano i singoli, la coppia e il nucleo familiare nelle dinamiche relazionali a mobilitare le risorse interne ed esterne per le soluzioni possibili • c) Si integra, ove occorra, con altri specialisti • d) Agisce nel rispetto delle convinzioni etiche delle persone e favorisce in esse la maturazione che le renda capaci di scelte autonome e responsabili • e) E’ tenuto al segreto professionale. Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


1948 Consulente prematrimoniale e matrimoniale 1977 nascita AICCeF Consulente coniugale e familiare Intervento socio - psicologico Da 2006 ad oggi Consulente della coppia e della famiglia Intervento socio-educativo. Il consulente familiare in Italia una storia lunga 74 anni… Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


Il percorso da Allievo a Consulente della Coppia e della Famiglia 01 Scuola formazione. Step 1 anno 02 Scuola formazione Step 2 anno 03 Scuola formazione TESI E DIPLOMA STEP 3 ANNO 04 TIROCINIO , ESAME A SOCIO EFFETTIVO , LIBERA PROFESSIONE VOI SIETE QUI Step 4 iscrizione AICCeF Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


Codice deontologico AICCeF Universidad de Salamanca Código Deontológico del Orientador Familiar de la Associazione italiana consulenti coniugali e familiari(A.I.C.C. e F) 1999 Nel Corso di laurea per Orientador Familiar hanno adottato il nostro codice deontologico, tradotto dalla prof.ssa Franca Tonini La pratica della consulenza familiare è stata istituzionalizzata in diversi paesi in Europa e in America. Riconosciuto e raccomandato dal Consiglio d'Europa (R.1974 - R.1980), nonché i piani completi per sostenere la famiglia del governo spagnolo e le varie autonomie, è una risposta alla situazione complessa che è attualmente la famiglia e si configura come un servizio sociale specializzato ed interdisciplinare. Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


FINALITÀ DELLA PROFESSIONE Compito e dovere del Consulente Coniugale e Familiare è perseguire la tutela della salute e dell’integrità relazionale dell’uomo e della donna, intesi come persona e come membri di una famiglia, di una coppia, di un gruppo sociale, nel pieno rispetto della dignità e della libertà di ogni essere umano, senza discriminazione alcuna di età, di sesso, di razza, di stirpe, di lingua, di nazionalità, di religione, d'ideologia, di condizione sociale ed economica. Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


Chiarificazione dei termini Counseling o counselling Deriva dal verbo inglese “to counsel” ln italiano la parola più vicina a questo termine è consultazione. Il significato dominante etimologico per gli inglesi è dare consigli e pareri, ma l’uso nel contesto dei professionisti dell’aiuto rispecchia più da vicino il significato di discutere e deliberare insieme Counsulting Deriva dal verbo inglese to consult che significa consultare Consulenza Deriva dal verbo latino consulo-ĕre, traducibile in “consolare”, “confortare”, “venire in aiuto”. si compone della particella cum (”con”, “insieme”) e solĕre (”alzare”, “sollevare”), sia propriamente come atto che nell’accezione di “aiuto a sollevarsi”. È omologo un altro verbo latino: consulto-āre, iterativo di consultum, participio passato di consulo, col significato di “consigliarsi”, “deliberare”, “riflettere” Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


Etimologia dell’aggettivo familiare è la nostra CORNICE di riferimento 4 che per le sue caratteristiche soddisfa le esigenze di una famiglia: un prodotto in confezione familiare, più grande del normale; familiarmente avv. 1 con familiarità; con confidenza, alla buona: trattare qualcuno familiarmente; 2 ( ant.) abitualmente 2 ben conosciuto, consueto: luoghi familiari; essere familiare con qualcuno, essere con lui in rapporti di consuetudine, di amicizia 3 proprio come si fa in famiglia; semplice, alla buona: trattamento, conversazione familiare , una situazione organizzata come fosse una famiglia Familiare dal lat. familiare(m), deriv. di familia ‘famiglia’. 1 di, della famiglia: convivenza, riunione familiare; esigenze, doveri familiari Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


• la specificità della consulenza coniugale deriva dal tipo stesso della richiesta, centrata sulla relazione con il partner, in seno a una coppia che non è un gruppo qualunque ma al contrario una organizzazione assai particolare, contrassegnata da caratteristiche specifiche J.Lemaire • Scopo della consulenza di coppia è quello di rispondere ad una richiesta d’aiuto della coppia, di entrare in rapporto con essa e di dare senso e significato logico al problema che porta. G. Bartholini • La consulenza alla coppia e alla famiglia è rivolta a coppie di persone sposate e non, a singoli che vivono un legame o vogliono instaurarlo e a genitori. • La consulenza alla coppia e alla famiglia ha come finalità prevalente quella di aiutare le persone che trovano difficoltà sia a stabilire, sia a vivere una relazione di coppia Cupia - Macario Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


1975 Il contributo di G.J. Lemaire un modello di consulenza che integra la metodologia rogersiana con contributi teorici forniti dalla psicoanalisi e dall’approccio terapeutico alla vita di coppia. propone nella modalità di gestione delle dinamiche di transfert la differenza tra consulenza e relazione psicoanalitica. Individua • nella comunicazione della coppia uno degli ambiti specifici dell’intervento del consulente della coppia e della famiglia Individua l’importanza del colloquio congiunto per il miglioramento delle relazioni difficili o disfunzionali o il perfezionamento delle relazioni familiari Sottolinea Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


Le teorie di riferimento: Rogers Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista Carl Rogers e Domenico Correra corso di formazione Roma 1984 •metodologia d’aiuto basata sul concetto di non direttività. •approccio centrato sulla persona • assumersi la responsabilità delle proprie scelte e dei propri vissuti. •Empatia •Autenticità •Accettazione incondizionata Tendenza Attualizzante


La consulenza coniugale e familiare spesso si accompagna a un'attività pedagogica e, in alcune circostanze, diventa attività di decondizionamento. In ogni caso ciò che la caratterizza essenzialmente è il costante riferimento alla dimensione della coppia; anche quando si tratta di consulenza ad uno solo dei due partner, vi è un riferimento latente, ma ben chiaro all'altro componente della coppia e al tipo di relazione che li lega. Ciò sottintende che il consulente abbia costantemente presente la dimensione del gruppo, perché in realtà la coppia è un gruppo, anche se diversa soprattutto per la dimensione e la profondità e l'intensità della relazione tra i partner. J.Lemaire Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


AMBITI DELLA CONSULENZA CONIUGALE E FAMILIARE • per la creazione ed il mantenimento di uno stato dinamico di ben-essere intraeducazione individuale, di coppia, familiare e sociale. • del disagio futuro in base alla capitalizzazione dell’esperienza portata in consulenza e qui accolta, analizzata e rielaborata prevenzione • non clinicizzato (ambito della psicoterapia), lavorando a partire dal qui e ora del cliente e assecondando la mobilitazione delle risorse coscienti dello stesso. rielaborazione del disagio Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


LE ATTENZIONI PEDAGOGICHE Considerare e agire, contemporaneamente, su questi quattro livelli: • La dimensione rituale • La cura delle persone • La cura di sé • La cura delle relazioni Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


ASPETTI SOCIO-EDUCATIVI DEL PERCORSO DI CONSULENZA Sono: • centrati sulla Persona/Coppia/Famiglia e non sul Consulente; • La persona(/coppia/famiglia) è la protagonista del proprio cambiamento; • la relazione tra utente/i e consulente è un elemento fondamentale; • vi è un aspetto maieutico del “tirar fuori” le risorse per «sciogliere i nodi» • sono fondamentali, in essi, la consapevolezza e l’avvaloramento delle risorse personali per favorire un vero processo di cambiamento. Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


PSICHIATRA LAUREA IN MEDICINA SPECIALIZZAZIONE PSICHIATRIA NON FA COLLOQUI PSICOLOGICI SOMMINISTRA FARMACI INTERVENTO DI TIPO CLINICO SANITARIO PSICOLOGOLAUREA IN PSICOLOGIA E TIROCINIO ESAME DI STATO E ISCRIZIONE ALBO PSICOLOGI FA PREVENZIONE, DIAGNOSI, SOSTEGNO E RICERCA NON SOMMINISTRA FARMACI INTERVENTO SANITARIO PISCOTERAPEUTA LAUREA IN PSICOLOGIA E TIROCINIO ESAME STATO ISCRIZIONE ALBO PSICOLOGI SPECIALIZZAZIONE IN PSICOTERAPIA FA PSICOTERAPIA E SI OCCUPA DI PROBLEMATICHE PSICOLOGICHE IN CAMPO CLINICO SANITARIO SE È MEDICO SOMMINISTRA FARMACI SUPERVISIONE CONSULENTE FAMILIARE DIPLOMA RIENNALE DI 5° LIVELLO TIROCINIO ESAME ABILITANTE AICCeF ISCRIZIONE REGISTRO NAZIONALE INTERVENTO SOCIO EDUCATIVO ALLA COPPIA, FAMIGLIA E SINGOLO NEL SUO NORMALE CILCO DI VITA NON SOMMINISTRA FARMACI SUPERVISIONE OBBLIGATORIA Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


Psicoterapia Approccio alla patogenesi riabilitativa e cambiamento strutturale Competenze di valutazione diagnostica e clinica Interventi specialistici per modificazione radicale degli stati psicopatologici. Alleanza relazionale Comunanza La persona, la coppia e la famiglia come bene comune La qualità di vita Rispetto per la persona Atteggiamento partecipativo ed empatico Abilità comunicative Setting; contratto, riservatezza, analisi della domanda, esigenze e aspettative; adesione codice etico e deontologico Consulenza coniugale e familiare Approccio al BEN-ESSERE Prevenzione primaria di fattori protettivi Competenze socio educative di affiancamento per esplorare e valorizzare risorse Competenze nei sistemi comunicativi individuali di coppia e di gruppo. Analisi della domanda orientata alla soluzione del problema. Alleanza operativa Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


IDENTITA’ Giuridica psicoterapeuta L.18 Febbraio 1989,N56 Ordinamento della professione di psicologo Istituzione dell’Albo e dell’Ordine degli psicologi Consulente coniugale e familiare L. 14 Gennaio 2013 n. 4 Sulle professioni non regolamentate il Albi o Ordini professionali AICCeF Rilascia attestazione qualità Decreto Ministero Giustizia 5 settembre 2013 Iscritta al MISE dal 2014 Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


LA VISIONE CIRCOLARE IN CONSULENZA FAMILIARE Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista Condividiamo questa prospettiva circolare ecologica che tiene conto del fatto che ogni individuo nasce e si sviluppa all’interno di un sistema a cerchi concentrici che dovrebbe abbracciare e contenere senza costringere. Punta l’attenzione su ciò che funziona piuttosto su ciò che è disfunzionale tenendo conto che le varie tipologie di persone, coppie e famiglie se sostenute con empatia e non giudizio sono in grado di modulare lo stress permettendo al gruppo e ai singoli di affrontare le avversità .


Consulenza coniugale e familiare rielaborazione dei disagi percepiti Comunicazione e relazione Funzione Formativa e preventiva Accompagnamento e sostegno all’intero ciclo di vita della famiglia Approccio socioeducativo nel “qui ed ora” Non si occupa di patologie Rita Roberto consulente familiare supervisore pedagogista


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