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STORIE DI ALBERI CHE CONOSCO-ok

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STORIE DI ALBERI CHE CONOSCO CLASSE 1I Raccolta di storie ispirate dallo studio del legno e di poesie ispirate da alberi, arbusti e rampicanti*

STORIA DELL'ALBERO DELLE STORIE di Beatrice Pari 1I Io conosco un albero, un pino, che ha 50 anni, per me questo albero ha

Re pino di Maria Albina Scavuzzo

sempre voluto dire molto. D'estate con mia nonna mi metto lì a leggere un libro, alla sua ombra, oppure aiuto mia nonna a raccogliere i suoi aghi caduti. Una volta mia mamma mi ha fatto vedere una foto di lei quando era piccola con le sue sorelle e cugine, stavano anche loro leggendo un libro sotto il pino.

Il pino s'è fatto re. S'è messo un bianco mantello di ermellino. Il sole lo incontra, il bosco gli fa l'inchino. Ma tra i rami curvi di cento alberi nudi, fischia il vento monello e lo canzona.

Quando ero piccola mi ricordo che giocavo a togliere la corteccia, oppure giocavo a raccontagli le storie che mi inventavo. Questo albero però ora non c'è più, si è dovuto tagliare, perché poteva diventare pericoloso.

2

LA STORIA DEL SALICE DI GAIOFANA di Michele Campidelli 1I L’albero che conosco è il salice piangente che ho praticamente sotto casa, per questo ho voluto parlarne. Abito qui a Gaiofana da quando avevo 10 mesi, da piccolo mi divertivo a correrci sotto e ad andarci a sbattere, non ho un ricordo ben preciso, ma ricordo che a me piaceva molto giocare sotto.

Il salice piangente di Antonella Iuliano Salice delle lacrime sul sentiero della vita, su di un viale dove i sogni trovan spazio per esistere prima d’esser asciugati dal vento arido della malinconia: muove le tue corde e fugge via.

Salice che bagni il suolo, né tempesta che ti scuote, né sole che ti scalda, né luce né acqua che ti dan vita, fermeranno le tue lacrime, essi non odono il tuo tormento.

Salice che piangi Salice che abbassi le tue palpebre e alla terra pieghi i tuoi rami, ogni cosa sulla terra guarda il cielo ti sovrasta. la quercia, il pino, il ciliegio e tutti Egli non asciuga il tuo pianto, gli arbusti e i fiori sgargianti non ferma le sue nuvole nei loro mille colori, sorridere al che per il mondo vanno, cielo e tu puoi solo piangere, a contemplare il tuo dolore. incapace di innalzare i tuoi rami alla vita.

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IL GRANDE PINO di Liam Jude Casini 1I Quando andavo alle elementari, nel parco davanti alla scuola, c’era un grande pino dove, con i miei amici, andavo spesso a giocarci sotto. Non so quanto vecchio fosse, ma secondo me aveva tantissimi anni perché era davvero enorme. Insieme ai miei amici mi piaceva costruire dei piccoli nidi per gli uccellini dove mettevamo un po’ di briciole per indurli ad andare a viverci e ogni tanto vedevamo beccare qualche merlo o gazza ladra. Amavo molto stare lì sotto a giocare durante la ricreazione, ma ora purtroppo non posso più. Re pino di Maria Albina Scavuzzo Il pino s'è fatto re.

S'è messo un bianco mantello di ermellino. Il sole lo incontra, il bosco gli fa l'inchino. Ma tra i rami curvi di cento alberi nudi, fischia il vento monello e lo canzona.

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UN ALBERO CINQUECENTENARIO di Mark Fokshek 1I

C’è un albero dietro la casa di mio nonno che ha 500 anni anche di più e io ci passavo davvero tanto tempo. Ci venivo ogni volta che ero dai nonni. L’albero era davvero gigantesco e ci salivo sempre sopra con l’aiuto di mio padre. Però avevo molta paura di cadere giù perchè c’era un bosco e l’albero era proprio sul bordo, dove iniziava la foresta e proprio lì c’era un precipizio. Per fortuna non ci sono mai caduto. Chissà com’era, quando è stata una piccola pianta? Sicuramente ne ha passate tante una pianticella piccola piccola nel diventare un albero grosso grosso come un camion.

5

IL VECCHIO MA SAGGIO SALICE PIANGENTE di Giulia Sapignoli 1I Un albero mi ha colpito nel vero senso della parola quando sono andata a Campamoli in gita e ho visto un bellissimo salice piangente che ho chiamato albero di Trilli. L’albero avrà avuto più di 150 anni, era veramente molto grande, possedeva una folta chioma color verde smeraldo, il tronco era grande con una corteccia color marrone caffè e le radici erano ormai vecchie, ma mi dava l’impressione che fossero ancora molto forti e resistenti. Questo albero mi ricorda quello che ho sotto casa ed è importante per me perchè è da quando sono piccola che mi affascina così tanto!

Il salice, La corsa del tempo di Anna Achmàtova

Io crebbi in un silenzio arabescato, in un’ariosa stanza del nuovo secolo. Non mi era cara la voce dell'uomo ma comprendevo quella del vento. Amavo la lappola e l'ortica, e più di ogni altro un salice d'argento. Riconoscente, lui visse con me la vita intera, allietando di sogni con i rami piangenti la mia insonnia. Strana cosa, ora gli sopravvivo. Lì sporge il ceppo, e con voci estranee parlano di qualcosa gli altri salici sotto quel cielo, sotto il nostro cielo. Io taccio… come se fosse morto un fratello.

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L’AMACA ATTACCATA AD UN PINO di Mattia Manieri 1I Rifugio d’uccelli notturni di Salvatore Quasimodo In alto c’è un pino distorto; sta intento ed ascolta l’abisso col fusto piegato a balestra. Rifugio d’uccelli notturni, nell’ora più alta risuona d’un battere d’ali veloce. Ha pure un suo nido il mio cuore sospeso nel buio, una voce; sta pure in ascolto, la notte.

L’albero che mi è sempre piaciuto è stato un pino che si trova giù in Puglia dai miei nonni, cugini e zie. Questo albero ha circa 30 anni, per me è molto significativo e divertente. Attaccata ad esso e ad un altro albero molto vicino, c’è un’amaca dove con i miei cugini ci dondoliamo sempre. All’ombra dei due alberi ci sono un paio di sedie e un tavolino dove il pomeriggio ci si rilassa. La cosa antipatica di questi due alberi è che qualche volta cadono delle gocce di resina molto appiccicose e difficili da togliere. Non vedo l’ora di ritornarci per passare altri bei momenti con i miei cugini. 7

GLI ULIVI DEL MIO GIARDINO di Federico Letta 1I

Nel mio giardino i miei genitori hanno piantato due piante bellissime di ulivo: una alla nascita di mio fratello Matteo e l’altra alla mia nascita. Quando le osservo mi sento felice e mi danno una grande sensazione di pace. Se penso già a quando crescerò e racconterò la storia dei due alberi alla mia famiglia mi emoziono molto. Ora i due alberi continueranno a crescere e un giorno mi piacerebbe che mio figlio lo pianti nel suo giardino.

Invocazione, Menhir di Antonio Prete Grigiolunari tronchi, anfratti e nodi, infogliate ferite, antri di numi arborei e di moresche fole, ulivi, nella cui chioma leggera s'immilla il verde, e svaria giungendo al pallore, assorti, in muta folla degradanti fino alle aspre marine, vampa e quiete, dove dormono, in un solo respiro, le dure albe delle raccoglitrici, gli incantamenti acerbi dei ragazzi, resistete alla polvere dei giorni, all'erosione della lontananza … Selva splendente, non ti renda opaca la salsedine né il vento della vita.

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LA QUERCIA DELL’ESTATE di Marco Fuschillo 1I La quercia che amo è quella del Garden Sporting Center. E’ divertente e affascinante vederla, ogni anno che passa cresce sempre di più, sarà lì da più di 100 anni, le radici robuste fuoriescono dal terreno e io e i miei amici cadiamo sempre. La sua altezza sarà all’ incirca di 20 metri, ha rami robusti, le foglie di colore verde acceso. D’estate quando trascorro le mie giornate al centro estivo passo molto tempo sotto quella quercia chiacchierando con i miei amici e mi rilasso. Purtroppo essendo in autunno non vedo quella quercia da un po' e dovrò aspettare l’estate prossima per riprovare le stesse emozioni che ho vissuto.

Quercia potata di Hermann Hesse Ti abbiamo tagliato, albero! Come sei spoglio e bizzarro. Cento volte hai patito, finché tutto in te fu solo tenacia e volontà! Io sono come te. Non ho rotto con la vita incisa, tormentata e ogni giorno mi sollevo dalle sofferenze e alzo la fronte alla luce. Ciò che in me era tenero e delicato, il mondo lo ha deriso a morte, ma indistruttibile è il mio essere, sono pago, conciliato. Paziente genero nuove foglie da rami cento volte sfrondati e a dispetto di ogni pena rimango innamorato del mondo folle.

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IL PINO ARGENTO di Moregola Alex 1I Io conosco un pino argentato nel giardino di casa mia. L’albero ha 21 anni e’ stato piantato dal mio bisnonno. Si trova nel giardino proprio davanti al mio terrazzo. E’ alto circa come la nostra casa di due piani, il tronco e’ molto grosso di colore marrone scuro alla base e si restringe mano a mano che cresce. Sulla cima sono nate tante pigne, i rami sono fitti con molti aghi verdi. Quest'albero è davvero importante perché fa ombra al nostro appartamento, infatti noi in estate quando fa tanto caldo mangiamo

Se non puoi essere un pino di Martin Luther King Se non puoi essere un pino sul monte, sii una saggina nella valle, ma sii la migliore piccola saggina sulla sponda del ruscello. Se non puoi essere un albero, sii un cespuglio. Se non puoi essere una via maestra sii un sentiero. Se non puoi essere il sole, sii una stella.

sul terrazzo e con la sua ombra si sta divinamente. Vicino all’albero abbiamo messo i Sette nani con Biancaneve e mi ricordo che quando ero piccolo andavo sempre lì a giocare perché mi piacevano tantissimo e mi

Sii sempre il meglio di cio’ che sei. Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere, poi mettiti a realizzarlo nella vita.

facevano compagnia.

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IL NATALE di Cupioli Leonardo 1I Un albero a cui sono particolarmente legato, e' l'abete, piantato e cresciuto nel giardino dei miei nonni. Infatti tutti gli anni, quando l'albero diventa grande lo utilizziamo come albero di Natale da esterno, e lì insieme alle mie cugine e ai nonni, ci divertiamo e sbizzarriamo sulle decorazioni, con palline e luci sempre diverse. Durante il periodo natalizio, quando sono dai nonni, solo a vederlo mi mette allegria, starei ore ad osservarlo, e quando arriva il momento di smontare tutto non partecipo mai perché divento triste. Ma so che l'anno seguente proverò ancora la stessa gioia.

L’abete di Gianni Rodari Chi abita sull’abete tra i doni e le comete? C’è un Babbo Natale alto quanto un ditale ci sono i sette nani, gli indiani, i marziani… C’è posto per tutti, per tutti c’è un lumino e tanta pace per chi la vuole per chi sa che la pace scalda anche più del sole.

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L’ULIVO DELLE MERAVIGLIE di Baroni Edoardo 1I L’albero a cui sono più affezionato è un ulivo nel mio giardino che ha almeno cento anni. Ogni anno quell’albero produce moltissime

olive

ed

è

stato

piantato dai miei genitori quando è stata costruita la mia casa. Adoro arrampicarmici sopra ed osservare tutta la sua bellezza e imponenza mi riempie di gioia ed entusiasmo. In primavera facciamo un grande mucchio con i rami d’ulivo potati e li bruciamo. Nonostante siano verdi bruciano molto bene perché le foglie sono ricche di olio combustibile.

L’ulivo e l’uomo di Zulehya e Chiara G. L’ulivo brilla al sole con il colore argentato delle sue foglie. La chioma grande e maestosa è piena di piccole lance. Il suo tronco grosso e contorto è una treccia. Le foglie cantano al vento e danzano con eleganza. L’albero dona i suoi frutti per fare un intenso olio d’oro. Le colline vestite di alberi di ulivi, fanno pensare al duro lavoro dei contadini che hanno costruito i muri a secco. L’ulivo, portatore di pace e Saggezza, doni tante belle cose tra cui l’olio che nutre noi umani.

12

L’ALBERO NASCONDINO di Matteo Paci 1I

Ricordo di quando giocavo a nascondino

vicino

ad

un

da Il mondo creato di Torquato Tasso

albero gigante (pino), ero alla mia scuola di Ravenna e mi nascondevo, mi divertivo con i miei amici a cercarli e a nascondermi da loro. Ricordo che mi nascondevo spesso dietro a quell’albero e

mi

quando

trovavano ero

sempre

lì.

Non

mi

nascondevo

solo

lì,

mi

nascondevo

nella

siepe,

(...)

Ed innocente il pino innalza

e spande la chioma al cielo, ed ampio spazio adombra con larghi crini e con le braccia estese; picciol loco sotterra ingombra e prende con le radici. E sotto a l’ombra amica

dietro ad un muro e in tanti

verdeggiano securo

altri posti vicini.

il mirto e il lauro…

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L’ALBERO DEI FRATI di Giorgia Balducci 1I Un

albero

a

cui

sono

molto

affezionata è il cipresso di San Francesco nel chiostro del convento dei Frati di Villa Verucchio. Si narra che San Francesco l’abbia piantato intorno al 1200 e che quindi abbia più di 800 anni. Sono legata a questo albero perché ogni 2 agosto mio babbo e i miei nonni, che abitano a Villa Verucchio, mi portano alla festa che si tiene al convento, e io e mio cugino Riccardo

In un momento, Le giovani parole di Mariangela Gualtieri In un momento il bel mattino di sole s’è ammassato nel bianco e tutto un cielo di nebbie passa come fumando sui cipressi. Ed essi stanno scuri e dimessi in un'attesa. Fermi. Fissi. Veri come la terra che li cresce. Giganti immobilmente neri.

ci divertiamo molto a giocare intorno al cipresso e a partecipare alla pesca di beneficenza che si tiene nel chiostro.

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LA GRANDE QUERCIA di Edoardo Dellarosa 1I La quercia maestosa In una giornata afosa vedo la grande quercia maestosa! Lunghi sono i suoi rami, magici i panorami! Al soffiare del vento si animano le sue fronde come nel mar si muovono le onde. Serenità, equilibrio e pace questo mi porta nel cuor, solo lei ne è capace!

Se penso a un albero, penso alla grande quercia del Parco della Cava . Ogni volta che passo sotto i suoi maestosi rami provo una grande pace e tranquillità. Questo meraviglioso albero si trova in cima ad una collina da dove con i suoi immensi rami sembra voglia dirigere un'orchestra... CHE BELLA SINFONIA!! 15

IL VECCHIO ALBERO di Gioacchino Di Leva 1I Quando sono andato a fare le prove per la comunione a Maggio mi hanno portato in un convento francescano a Verucchio. In questo posto c'è un grande

giardino

con

un

albero di circa 800 anni piantato da San Francesco. Non ho mai visto in tutta la mia vita un albero cosí anziano!!!

16

LA QUERCIA INNEVATA di Anna Guaitoli 1I Questa Quercia si trova in una vallata sulle colline di Parma, dalle quali si ammira il letto di un fiume purtroppo con poca acqua. E’ un albero secolare, ha una folta chioma e un tronco così grande, che ci

vogliono

tre

persone

per

abbracciarla. E’ molto maestosa! Ci sono affezionata perchè ogni volta che torno da mia cugina Maddalena mi ricorda sempre quel bellissimo incontro pieno di gioia...

Quercia spezzata di Hermann Hesse Come ti hanno, albero, spezzato Come stai dritto nella tua stranianza! Mille volte hai sopportato Finché furono in te tenacia e volontà! Io ti somiglio, con le mie ferite Non ho tradito la vita offesa E ogni giorno dalle asprezze subite Alzo ancora la fronte nella luce. Quanto c'era in me di dolce delicato, Il mondo l'ha ferito a morte, Ma la mia natura indistruttibile Sono appagato, soddisfatto. Paziente metto nuove foglie Sul ramo spezzato mille volte, E a dispetto del dolore resto Innamorato di questo pazzo mondo.

17

IL GRANDE ALBERO di Christian Manieri 1I

LA QUERCIA DAVANTI CASA MIA CHE CONOSCO DA QUANDO SONO PICCOLO.

18

L’ALBERO SECOLARE DEI FRATI di Edoardo Vaierani 1I Prima di fare Comunione e Cresima sono andato in ritiro a Verucchio, al convento dei frati francescani. C’era un albero secolare, vecchio di 800 anni o più. Mi ha impressionato molto perché ho pensato a tutti i fatti che l’albero ha visto accadere e all’enorme quantità di uomini che in tutti questi secoli gli erano passati accanto. L’albero oggi è sostenuto da tanti pali di ferro per evitare che cada. Una leggenda racconta che, una

In un momento Le giovani parole di Mariangela Gualtieri In un momento il bel mattino di sole s’è ammassato nel bianco e tutto un cielo di nebbie passa come fumando sui cipressi. Ed essi stanno scuri e dimessi in un'attesa. Fermi. Fissi. Veri come la terra che li cresce. Giganti immobilmente neri.

volta quell’ albero, colpito da un fulmine non fu abbattuto perché resistette all’ impatto.

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IL GIGANTE ALBERO PINO di Maicol Versienti 1I

Questo albero (pino) nel mio giardino è molto alto, non so quanto, ma è alto. Sempre, quando esco o entro in casa, vedo questo albero nel mio giardino. Quando sono venuto a vivere qui, dove cresce, ero impazzito quando l’ho visto così alto.

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IL PINO DELLE AMICIZIE di Sofia Giulia Chavez Robledo 1I COSÌ

NELL’ORA

DI

RICREAZIONE

MI

METTEVO

DAVANTI AL PINO ENORME CHE C’ERA IN GIARDINO E GIOCAVO CON LUI IN TRE MODI DIVERSI: STACCANDO LA CORTECCIA PER VEDERE COSA C’ERA DIETRO, FACENDO DELLE STRUTTURE CON GLI AGHI DI PINO

O UN BRACCIALETTO CON I FIORI.

MA IL MODO PIÙ BELLO ERA QUANDO PARLAVAMO INSIEME, CIOÈ… INSOMMA… IO GLI PARLAVO E IMMAGINAVO

COSA

MI

DICEVA.

MENTRE

GLI

PARLAVO TANTI ASCOLTAVANO E MI GUARDAVANO SORPRESI MA IO NON CI FACEVO CASO. POI UN GIORNO MI SONO VENUTE INCONTRO DUE RAGAZZE SIMPATICHE CHE MI HANNO CHIESTO SE VOLESSI DIVENTARE LORO AMICA. OVVIAMENTE HO RISPOSTO DI SÌ ED HO SCOPERTO CHE ANCHE LORO SI ERANO CONOSCIUTE COSÌ, SOTTO IL PINO. IL PRIMO GIORNO DELLE ELEMENTARI NON AVEVO SIAMO DIVENTATE AMICHE INSEPARABILI. DA QUEL AMICI PERCHÉ ERANO TUTTI IN UN’ ALTRA SCUOLA E MOMENTO HO SEMPRE CHIAMATO IL PINO “PINO QUINDI ERO SOLA SENZA NESSUNO.

DELLE AMICIZIE”.

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THE VERY OLD OLIVE TREE di Kledis Elmazi 1I Sono l'oliva Sono l'oliva e sono un tesoro Preziosa del più bello splendido oro Con il mio olio dorato e lucente Io nutro il corpo e anche la mente Sono l'oliva, a volte grinzosa, ma per la bellezza sono preziosa: il mio olio, con altri ingredienti rende le pelli lisce e splendenti ed i capelli, anche i più nervosi, diventano lucidi e morbidosi.

Questo albero lo vedo ogni volta che vado a casa mia e ogni volta che lo vedo mi dà la sensazione di essere io piccolissimo. Mi fa pensare a quanto è grande il mondo, mi spinge a dargli più attenzione, a stare più tempo con le persone che mi circondano e a seguire i miei sogni.

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L’ALBERO TAGLIATO di Andrea Croatti 1I

Io conosco un abete che ha almeno 40 anni e da piccolo ci giocavo vicino. Purtroppo lo hanno dovuto tagliare e al momento ci sono rimasto malissimo, ma adesso c’è ne è un altro ancor più bello del primo.

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L’ALBERO MALATO di Brenda Colombo 1I

Quando frequentavo l’asilo nel giardino c’era un albero che aveva molti anni, ogni volta che ci portavano in giardino, io andavo sempre sotto quell'albero e con le mie amiche facevamo finta di curarlo. Ma un giorno andando all’asilo l’albero non c’era più perché era stato tagliato.

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ONDA, IL SUSINO DELLA 5A di Gaia Muccioli 1I

Quest’albero non è molto vecchio, anzi non è neanche cresciuto. Ha soltanto 6 mesi. Non l’ho piantato da sola a casa mia, lo ha piantato tutta la 5A nella mia vecchia scuola, per ricordare alle mie vecchie maestre la classe di pestiferi che hanno dovuto sopportare per cinque anni. L’albero in questione è un piccolo susino che noi abbiamo simpaticamente chiamato Onda.

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